La volpe e l’uva.
Non è che in Marcelie ci fosse molta
uva. In Carnia a mezza costa non ci sono vigneti. Tuttavia nel Pecol nonno Birt
aveva piantato un filare e ogni anno
raccoglieva dei bei grappoli. Belli si fa per dire, perché in realtà erano
striminziti, e gli acini erano asprigni. La volpe di Marcelie comunque avrebbe
voluto assaggiarli. Una sera acquattata dietro un cespuglio aveva sentito nonno
Birt raccontare al nipote Igino, la favola inventata da Esopo e poi ripresa da Fedro che si
concludeva con quella battuta che dava le volpi prive di carattere, disposte
sempre a trovare la scusa per arrendersi. “Non è matura!” e con quello la volpe della favola rinunciava persino ad
assaggiarla. “Ma se era troppo alta, fuori portata, perché inventarsi la
scusante?” commentava tra se e se la volpe di Mercelie
In effetti anche nel Pecol la
spalliera era troppo alta, e fatti a mente dei calcoli, la volpe furba non
aveva neppure sprecato tempo ed energia
per provarci. Ma non le passava neppure lontanamente per la testa di darsi la
scusante che non era matura. Anzi non riusciva a darsi pace, sforzando i pochi
neuroni di cui dispone una volpe per trovare la soluzione. E ci arrivò
finalmente!
Una
sera passando sotto la vigna, vide che nonno Birt aveva portato un cassone di
plastica. Il giorno dopo l’avrebbe usato per raccogliere l’uva, e per un altro
anno lei avrebbe dovuto rinunciare a sapere quale è il sapore degli acini. Si
sa che le urgenze stimolano i neuroni. L’intuizione è come il lampo d’un
fulmine. La volpe rovesciò il cassone di plastica, vi salì e fece una
scorpacciata d’uva.
Non
era un gran che, come sapore! Ma le soddisfazioni sono proporzionali all’attesa
e all’impegno che si è messo per raggiungere l’obiettivo. Comunque la morale
della favola non sta nel sapore dell’uva, ma nel fatto che se si insiste sugli
obiettivi, questi diventano miti irraggiungibili. E’ più intelligente abbassare
la mira e impegnarsi a trovare gli
strumenti più idonei per raggiungere l’obiettivo. Se c’è riuscita la volpe di
Marcelie non ci riusciranno gli umani?
Alla stessa morale, per altra via, arriva
anche il past Rettore dell’Università di
Udine Alberto De Toni nell’ultimo numero
di Il Business, il mensile di Il Friuli, quando scrive che “abbiamo bisogno di
persone che curano i mezzi, consapevoli che il fine avrà cura di se stesso”.
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