giovedì 12 marzo 2015

L'Assedio della Carnia a VideoTeleCarnia.

La presentazione del libro andata in onda su VideoTeleCarnia.
https://www.youtube.com/watch?v=LKnqF3S-x-I&feature=youtu.be

venerdì 6 marzo 2015

Donne e Resistenza in Carnia.

’Amministrazione Comunale di Tolmezzo è lieta d’invitare la S.V. all’incontro - dibattito dal titolo "DONNE E RESISTENZA IN CARNIA" previsto nella Sala del Centro Servizi Museale presso il Museo delle Arti Popolari “M.Gortani” di Tolmezzo – Via della Vittoria  2:

               Accogliendo l’invito dell’Amministrazione Comunale ho partecipato alla conferenza.
Matelda Puppini ha lumeggiato molto bene alcuni ritratti di donne partigiane combattenti o “del territorio”. Un unico appunto. Ha fatto bene a mettere tra queste anche Gisella Bonani, Katia la compagna di Mirko. Ma, a mio avviso,  doveva essere più precisa nel ricordare come è morta: non in uno scontro a fuoco, ma trucidata su ordine dei comandi partigiani. Dopo aver trascorso l’inverno accanto a Mirko malato di tisi, in una grotta in condizioni impossibili.
              Storie comunque  che già conoscevo.
Mi è piaciuto più l’approccio storico del prof. Fabbroni, quando ha evidenziato che già nel periodo fascista si può parlare d’una opposizione femminile. “Perché nelle donne prevale il senso materno e l’interesse per la famiglia”. Appunto! Ma proprio perchè  per questo motivo si sono opposte al regime fascista, per lo stesso motivo, al di là di ogni valutazione politica, si sono opposte al regime che era stato  introdotto i partigiani nella “Carnia libera” “dai puls e da fam”.
                Si sono date da fare per vincere la fame nelle loro famiglie, contro i divieti partigiani, (che nel frattempo avevano contribuito alla fame del popolo, rifornendo molto bene i loro rifugi!). Per questo sono state punite, molte “rasate” alcune persino “catramate”.
                 L’estate della fame si è chiusa con la battaglia dell’8 ottobre quando in tedeschi e cosacchi hanno riconquistato la Carnia.  Solo dopo un giorno di una inutile ed impossibile resistenza partigiana, pagata però a carissimo prezzo ancora dalle donne. Per rappresaglia infatti, ai Cosacchi fu dato il permesso, per un giorno, di stuprare tutte le donne che avessero incontrato.
                 E poi ebbe inizio il tragico inverno:  la Carnia costretta a convivere con quarantamila Cosacchi e le donne  ancora una volta in prima linea, impegnate a dover condividere con i nuovi arrivati  qualcosa per riuscire a sopravvivere.
                  Ma in questa situazione al limite, le donne carniche sono riuscite a scrivere l’epopea  dell’accoglienza. Molte di loro infatti hanno pianto ai primi di maggio a veder partire i bambini Cosacchi che con un grande senso materno erano finite per sentire come loro.

                Questa è l’altra storia che ho cercato di ricostruire nel mio libro l’Assedio della Carnia e che mi sarebbe piaciuto il Comune di Tolmezzo avesse  ricordato per la giornata della donna nel settantesimo anniversario della Resistenza.