lunedì 8 giugno 2020

Flipped Classroom


La scuola con Coronavirus.

Flipped Classroom – la classe rovesciata che diventa anche allargata.
            Visto che in Carnia si dice che “no l’è mai un mal ca nol seti un ben” non c'è male da cui non si possa trarre anche del bene, chissà che da Cornovirus non ci arrivi l’input per capire che la didattica non può non far proprie e assimilare le possibilità offerte dall’informatica e dalla telematica? Con il termine di classe rovesciata “flipped classrom”, si indica la metodologia didattica che utilizzando le nuove tecnologie, rovescia il modo di fare lezione. L’alunno viene indirizzato a prepararsi in internet ove ormai “c’è tutto e il contrario di tutto”, e in classe la lezione frontale viene sostituita da una discussione che ha l’insegnante come facilitatore. Un rovesciamento che cambia il modo di insegnare e ancor più quello di imparare.
             Quando leggo come comportamento virtuoso il divieto di portare in classe gli smartphone, da ex insegnante di latino, resto sconcertato. No! E’ obbligatorio averli come è obbligatorio avere i libri di testo. Google sostituisce (perché ricomprende!) ogni enciclopedia. Ma l’insegnante prima e l’alunno poi devono imparare a utilizzare questo libro di testo, che a domanda mette a disposizione tutte le conoscenze del mondo, (comprese le versioni di latino che gli alunni copiano a piaciemto!). La scuola che trasmetteva conoscenze diventa così la scuola che favorisce il formarsi delle competenze, compresa la competenza di acquisire conoscenze.
            La LIM lavagna interattiva multimediale, è la lavagna che, sostituendo il gesso in mano agli insegnanti di una volta, consente agli insegnanti di interagire  portando in classe tutte le opportunità offerte da internet.
            Compresa quella della didattica a distanza che si è utilizzata durante il lockdown.  “Ma", si dice, "gli alunni sono stati traumatizzati da questo modo di far scuola”.
            La soluzione per la terza fase, su cui tanto si discute, tra telematica e informatica, è molto semplice, e supera anche i traumi: la metà degli alunni seguirà la lezione in classe e metà da casa, a giorni alterni. Ma amche quelli da casa saranno virtualmente presenti in linea, visibili nel contorno della LIM.
            Si ottiene così una classe “allargata” con i distanziamenti necessari. Ma è importante che si approfitti della situazione, per far sì  che nell’aula allargata, si introduca il metodo della classe rovesciata, la scuola delle competenze.
            Utopia? Forse no. Basterebbe un investimento massiccio della Regione per far sì che ogni aula venga dotata della LIM, ogni studente dello smarphone, o, meglio, del tablet. Una cosa fattibile in tempi brevi! Entro ferragosto! E poi un rientro obbligatorio anticipato degli insegnanti in classe, per imparare a far lezione con la LIM in una aula allargata, ma soprattutto in una classe rovesciata in una flipped classrom.
            Finiremmo per ringraziare Coronavirus che ci ha costretti a capire (a partire dalla scuola!) che alle innovazioni non ci si oppone, ma ci si adegua, assimilandole però con intelligenza.