La scuola con Coronavirus.
Flipped
Classroom – la classe rovesciata che diventa anche allargata.
Visto che in Carnia si dice che “no
l’è mai un mal ca nol seti un ben” non c'è male da cui non si possa trarre anche del bene, chissà che da Cornovirus non ci arrivi l’input
per capire che la didattica non può non far proprie e assimilare le possibilità
offerte dall’informatica e dalla telematica? Con il termine di classe
rovesciata “flipped classrom”, si indica la metodologia didattica che
utilizzando le nuove tecnologie, rovescia il modo di fare lezione. L’alunno
viene indirizzato a prepararsi in internet ove ormai “c’è tutto e il contrario
di tutto”, e in classe la lezione frontale viene sostituita da una discussione che
ha l’insegnante come facilitatore. Un rovesciamento che cambia il modo di
insegnare e ancor più quello di imparare.
Quando leggo come comportamento virtuoso il
divieto di portare in classe gli smartphone, da ex insegnante di latino, resto
sconcertato. No! E’ obbligatorio averli come è obbligatorio avere i libri di
testo. Google sostituisce (perché ricomprende!) ogni enciclopedia. Ma l’insegnante
prima e l’alunno poi devono imparare a utilizzare questo libro di testo, che a domanda
mette a disposizione tutte le conoscenze del mondo, (comprese le versioni di
latino che gli alunni copiano a piaciemto!). La scuola che trasmetteva
conoscenze diventa così la scuola che favorisce il formarsi delle competenze,
compresa la competenza di acquisire conoscenze.
La LIM lavagna interattiva
multimediale, è la lavagna che, sostituendo il gesso in mano agli insegnanti di
una volta, consente agli insegnanti di interagire portando in classe tutte le opportunità
offerte da internet.
Compresa quella della didattica a
distanza che si è utilizzata durante il lockdown. “Ma", si dice, "gli alunni sono stati
traumatizzati da questo modo di far scuola”.
La soluzione per la terza fase, su
cui tanto si discute, tra telematica e informatica, è molto semplice, e supera
anche i traumi: la metà degli alunni seguirà la lezione in classe e metà da
casa, a giorni alterni. Ma amche quelli da casa saranno virtualmente presenti in linea, visibili nel contorno della LIM.
Si ottiene così una classe “allargata”
con i distanziamenti necessari. Ma è importante che si approfitti della
situazione, per far sì che nell’aula
allargata, si introduca il metodo della classe rovesciata, la scuola delle
competenze.
Utopia? Forse no. Basterebbe un
investimento massiccio della Regione per far sì che ogni aula venga dotata
della LIM, ogni studente dello smarphone, o, meglio, del tablet. Una cosa
fattibile in tempi brevi! Entro ferragosto! E poi un rientro obbligatorio anticipato
degli insegnanti in classe, per imparare a far lezione con la LIM in una aula
allargata, ma soprattutto in una classe rovesciata in una flipped classrom.
Finiremmo per ringraziare
Coronavirus che ci ha costretti a capire (a partire dalla scuola!) che alle
innovazioni non ci si oppone, ma ci si adegua, assimilandole però con
intelligenza.