venerdì 22 giugno 2012

Il lamento di Dante.


Ahi serva Carnia di dolore ostello
nave senza nocchiere in gran tempesta
non donna di province, ma bordello,

se per salvar da Monti il Tribunale
invece che i tuoi figli Tondo e Lenna,
devi chiamar l'onnipresente Garibaldi.


giovedì 21 giugno 2012

Libertà: valore nato dalla Resistenza.


 A Federico Vincenti Presidente dell'ANPI provinciale.
(a margine dell'incontro a Paularo per la presentazione del DVD di Ariis - Stefanutti  sulle stragi nelle malghe di Paularo)
Mi dispiace di non aver potuto replicare al suo intervento alla presentazione a Paularo del Dvd “Il sangue degli innocenti”. Le avrei voluto dire che non si possono considerare “ambienti ostili ai valori della Resistenza” quelli che stanno cercando la verità sulla Resistenza. Le avrei detto che nella Resistenza si devono separare i valori dai fatti. Mettere in discussione i fatti non è mettere in discussione i valori. Il primo valore della Resistenza, se non vado errato, è proprio quello della libertà. Libertà quindi prima di tutto di ricerca, anche e proprio a partire dai fatti della Resistenza. E proprio sulla base del valore nato con la Resistenza della libertà nella accezione di Voltaire: “Non approvo quello che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo”. Se con le querele, come anche da lei ipotizzato, attribuiamo a un magistrato che nulla sa della storia, il potere di decidere sulla verità dei fatti della Resistenza, che libertà è mai quella che ci è venuta per merito e con il sacrifico degli eroi della Resistenza? Le semplificazioni sono contro la verità: non si può dire che sono stati buoni i partigiani e cattivi i fascisti. Ci sono stati partigiani eroi idealisti, ed altri meno (per usare un eufemismo!), ci sono stati fascisti spietati ed altri che si sono comportati da persone perbene.
Mi il problema della verità è forse un altro! E' che nell'humus della storia passata. si devono affondare le radici della prospettiva per il futuro. Non ci può essere futuro, se non si parte dalla verità sul passato. Il fatto che a presentare il filmato sia stata l'Anpi di Udine, mi ha fatto riandare a quando, come scrive Lizzero, “furono le grosse personalità politiche del piano che salirono in Carnia” a costituire la Repubblica Partigiana del Friuli (non della Carnia!). Forse è proprio lì che sono cominciati i nostri problemi. Ci è stata propinata una storia che non era la nostra e ci è stato impedito di costruirci il nostro futuro. Con buona pace degli udinesi, vorremmo “tornare alla storia” cercando la verità sui fatti, non per smentire o denigrare qualcuno, o per inutile curiosità, ma perchè nella verità dei fatti vorremmo trovare la verità delle cause, la verità dei perchè.
Forse non esiste la verità. Ma già il desiderio di ricercarla è un valore...anche questo nato nella Resistenza. Ci sia consentito di realizzarlo, senza mettere di mezzo la magistratura ad impedire la ricerca, proprio per rispetto di quanti sono caduti per il loro desiderio di verità e di libertà. Non so se la verità sul sangue degli innocenti dell'eccidio delle malghe carniche o del sabato di sangue nella Valle del But, sia quella della importante ricostruzione fatta da Stefanutti-Ariis, o quella i Natalino Sollero o Nazario Screm. Forse nessuna delle tre! Ma con il loro impegno queste persone ci aiutano ad avvicinarci alla verità. Credo non sia neppure importante raggiungerla, la verità. Più importante sentire la necessità di cercarla. La libertà deve essere bisogno di verità...