venerdì 24 gennaio 2020

Carnici vi esorto alla storia.

        Ho scirtto la Storia della Carnia per l'editore Biblioteca dell'Immagine e ora sono impegnato nella sua diffusione anche se non me ne viene nulla dal punto di vista economico, perchè il libro è nato dalla stessa passione civile che mi ha portato a sedere per 25 anni nel ConsiglioComunale di Tolmezzo.
        Il Libro masce dal desiderio di partecipare ancora alla soluzione dei problemi della Comunità di Carnia. Mi fa piacere che tante gente si complimenti per un libro "che risulta di scorrevole e piacevole" lettura, per un successo di vendita che va oltre ogni mia più rosea aspettativa.
        Mi dispiace invece che non riconoscano le motivazioni che mi hanno portato a scriverlo quelli che oggi sono democraticamente eletti a curare i mali della Carnia.
       Il male profondo all'origine di tutti mali, a mio avviso, è il disamore per la Carnia.
       La generazione nata durante la guerra o nel primo dopoguerra ha purtroppo maturato e trasmesso l'idea che l'essere nati in montagna è una condanna, dalla quale, potendo, ci si deve liberare, perchè ovunque si starà meglio di come si vive in Carnia.
     Non è così! La storia insegna che non è così!
     Da qui l'importanza della storia. E' attorno alla conoscenza della storia che si possono rinzollare le radici, favorire la ripresa dello spirito di appartenenza, l'amore per un territorio nel quale si ha avuto la fortuna di nascere, nel quale figli e nipoti possono scegliere di vivere.
     Ripartire dalla storia per far amare il territorio ove la gente di Carnia l'ha scritta, è un modo per curare all'origine il male dell'abbandono, la frana demografica in atto. Non ci sono oggi, fortunatamente, motivazioni diverse da quella culturale a spingere  i giovani a voler abbandonare il territorio.
     La cultura d'un popolo affonda le radici nella sua storia, conoscerla è il primo fondamento di una cultura che abbia nello spirito di appartenenza il suo "cuore".
     Nella radici culturali c'è l'umore che induce a scegliere di restare partecipando e collaborando a risolvere i problemi che ancora ci sono e che, risolti, consentirebbero di vivere ancora meglio, in un territorio che si ama, grati al destino per la fortuna d'esservi nati.
      Cittadini io vi esorto alle storie, scriveva il Foscolo, mi sia consentito di rilanciare l'appello.
      Carnici io vi esorto alla storia perchè niun popolo più di voi può mostrare nè più errori da evitare, nè più virtù che vi facciano rispettare, nè più grandi anime degne d'essere liberate dalla oblivione, da qualunque di noi sa che si deve amare e difendere la terra che fu nutrice ai nostri padri.