domenica 25 maggio 2008

Carni@

Carni@- Net Community delle Alpi Carniche.
Idea per un piano di sviluppo della Carnia.

Premessa:
Una delle cause del cronico ritardo nello sviluppo della montagna friulana e quindi anche della Carnia è stata la sua marginalità, non solo geografica, ma soprattutto culturale. Gli abitanti, le istituzioni, il mondo produttivo hanno sempre elaborato un’immagine di sé passiva, come soggetti secondari e periferici rispetto ai centri urbani. Così si è creato un circolo vizioso che ha acuito le difficoltà d’inserimento e partecipazione di questa parte della regione alle dinamiche di sviluppo economico e sociale.
Negli ultimi anni, uno degli errori più gravi commessi dalla politica nell’affrontare la questione della rinascita della montagna è rappresentato appunto dall’incapacità di avvertire questa grossa lacuna culturale; purtroppo si è di norma enfatizzato e posto l’accento sul problema delle infrastrutture trascurando l’intervento, che presenta indubbiamente modalità operative più complesse, sulle risorse umane.
Questo progetto mira a rovesciare tale situazione. Le azioni previste, infatti, non sono volte solo a produrre una rete di servizi all’avanguardia, ma portano a realizzare anche un chiaro esempio di come l’ambiente montano possa diventare propositivo e protagonista d’innovativi processi di sviluppo. Il progetto diventerà una Best practices a cui guardare; le ricadute a livello sociale e culturale sono facilmente immaginabili. L’ambiente montano potrà così recuperare quella fiducia nelle proprie capacità che è un presupposto indispensabile per avviare con forza e convinzione attività ed azioni in tutti i contesti.

Motivazioni dell’intervento:
In una fase in cui la società dell’informazione si sta affermando come chiave di volta dello sviluppo futuro, la Carnia non può certo permettersi di segnare il passo anche in questo settore. Al contrario si deve impegnare ad attivare tutte le risorse umane ed organizzative disponibili per coglierne le diverse opportunità e poter così riaffermare la propria centralità e dinamicità.
Anche la Net-economy così come la società dell’informazione richiede da parte della comunità uno sforzo di ammodernamento riguardante sia gli strumenti informatici che il bagaglio di conoscenze dei possibili utenti. La Net-economy, infatti, è caratterizzata da cambiamenti tecnologici sempre più accelerati; la velocità dell’innovazione comporta la necessità di processi di apprendimento più veloci e assume sempre più la configurazione di una learning-economy.
La capacità di apprendimento diventa in prospettiva un decisivo vantaggio competitivo, e poiché l’apprendimento è un processo interattivo e socially embedded, il sistema sociale e politico di un territorio determina l’efficienza dei processi di apprendimento individuale ed organizzativo. La fiducia tra i membri della comunità e la coesione sociale diventano in questo processo la vera competenza distintiva.
Rispetto a queste problematiche la montagna è vistosamente carente sia in termini di strumenti informatici che di diffusione delle conoscenze riguardanti il loro utilizzo. Inoltre è assente una sistematica ed organizzata rete di servizi on-line che dia un valore aggiunto ai due elementi poc’anzi nominati nei rari casi in cui sussistano.
Il progetto Carni@ nasce, quindi, dalla forte necessità di recuperare queste lacune ed individua chiaramente gli obiettivi, i fattori di sviluppo ed infine il tipo di azioni da attuare, così da realizzare non degli interventi sporadici e disorganizzati, come è avvenuto in passato, ma da introdurre un’articolata ed efficace strategia di sviluppo.


Obiettivi:

Trasformare la Carnia in una net community cioè in una comunità nella quale cittadini, associazioni, organizzazioni e istituzioni di governo siano in grado di sviluppare strategie di connettività digitale e relazionale. Ciò comporterà inoltre la capitalizzazione delle risorse umane in vista di un alto posizionamento strategico della comunità in termini di sviluppo economico sociale e tecnologico.
L’introduzione della nuova modalità di comunicazione con l’uso diffuso di Internet e delle sue possibilità, deve diventare il mezzo attraverso cui portare la dei carnici a ripensarsi sotto il profilo delle proprie possibilità di sviluppo.
L’uso delle ICT (Information and comunication Technology) favorendo processi di apprendimento sempre più veloci dovrà permettere alla comunità di sfruttare i vantaggi della società dell’informazione (adattamenti reattivi) e produrre innovazione da sviluppare all’interno d’un sistema di net economy (atteggiamento proattivo).
La Regione attraverso la società regionale Mercurio, che non ha caso a sede ad Amaro e quindi nel territorio della Comunità montana della Carnia, sta sviluppando un progetto per portare la banda larga in tutta la Carnia. Collegati i Comuni, sarà ora necessario consentire a tutte le imprese e ai privati un collegamento ai prezzi correnti del mercato nazionale, sarà necessario attraverso degli incentivi favorire i collegamenti e l’acquisto dei terminali per i collegamenti.
Ma quando l’hardware della banda larga si fosse anche diffuso a livello capillare, a nulla servirebbe se non si fosse introdotto contemporaneamente a livello sociale una sorta di software per favorire ed incentivare tutta la popolazione ad ogni livello, ad utilizzare il nuovo strumento. Come si è già detto va colta l’opportunità dell’introduzione di internet come opportunità per ripensare alla Carnia ed alle sue prospettive di sviluppo.
Carni@ è un progetto nel quale attraverso l’enfasi data ad internet (che supera le barriere delle valli, delle distanze dei paesi) si ripensa allo stesso tempo l’economia e la società della Carnia, con un sistema di azioni che trovano in internet l’elemento unificante, e nella formazione permanente necessaria all’introduzione di internet, l’elemento per realizzare un coinvolgimento generale della popolazione.
Il risultato finale dovrebbe essere un territorio che nell’applicazione intensiva di internet trova il modo di diventare più comunità sotto il profilo sociale, della diffusione dei servizi, e trasforma questo, in un vantaggio competitivo per rilanciarsi in ambito turistico e per sviluppare un cluster di piccole imprese specializzate e collegate nei settori della net-ecnomomy.
La vision (il dream?) del [PI1] progetto Carni@ è quello di promuovere nella montagna carnica lo sviluppo permanente di un ambiente economico sociale e culturale nel quale le istituzioni, le organizzazioni, le imprese e i cittadini realizzino soluzioni innovative per crescere e competere nell’economica globale basata sulla conoscenza, generando sviluppo e migliorando la qualità della vita.
Questa vision viene declinata su due versanti uno interno ed uno esterno. All’interno si vuole ripensare la comunità nelle sue dinamiche di sviluppo sociale, all’esterno si vuole proporre la comunità come terra di elezione per la residenzialità, come destinazione turistica, come luogo ideale per lo sviluppo di imprese innovative. Due versanti e quattro elementi:
Carni@ per essere più Comunità.
Carni@ come destinazione turistica.
Carni@ con l’offerta del proprio patrimonio edilizio inutilizzato.
Carni@ per fare impresa.
Sui primi due elementi può essere costruito il modello di sviluppo, gli altri non possono che discendere come conseguenti corollari. Per declinare assieme i primi due elementi lo schema già utilizzato con successo in altri ambiti è quello dell’Ecomuseo.

Carni@ – Ecomuseo della montagna carnica.

Il termine di ecomuseo non rende l’idea. Mai come in questo caso significante e significato sono distanti. Il termine con il richiamo al museo fa pensare a qualcosa di statico. Nella realtà il termine di ecomuseo non è legato tanto a quello di museo, raccolta di reperti, quanto a quello del territorio concepito da un lato come “museo di cultura, storia e tradizioni, di natura luoghi e suggestioni”, ma allo stesso tempo luogo di relazioni per chi vi abita, e che vuole richiamarsi al passato per rafforzare il senso di appartenenza e di identità, come elemento di distintitvità e valore aggiunto per immaginare e progettare il futuro.
Secondo la definizione di Henri Rivière che ne ha coniato il termine, l’Ecomuseo deve essere inteso come uno “. specchio dove la popolazione si guarda, per riconoscersi in esso, dove cerca spiegazioni del territorio al quale è legata, unite a quelle delle popolazioni che l’hanno preceduta, nella discontinuità o nella continuità delle generazioni. Uno specchio che la popolazione tende ai suoi ospiti, per farsi meglio comprendere, nel rispetto del suo lavoro, dei suoi comportamenti, della sua intimità”.
In questa prospettiva l’ecomuseo non va inteso come “un luogo ma una rete di luoghi ed allo stesso tempo una rete di azioni per valorizzare i luoghi, una rete di organizzazioni e di associazioni, che assieme si pongono l’obiettivo di questa valorizzazione. per fare d’una paese una “comunità”.
Alla luce di queste considerazioni l’idea dell’Ecomuseo diventa la risposta più adeguata all’esigenza particolarmente avvertita nei territori di montagna, di rafforzare lo spirito di identità, per motivare il radicamento al paese ed al territorio, di agire sul versante culturale, oltrechè su quello sociale ed economico per invertire la tendenza allo spopolamento della montagna.
Ci sono paesi nei quali le generazioni passate hanno lasciato segni evidenti della loro presenza, reperti che le generazioni presenti vanno raccogliendo e custodendo gelosamente in appositi musei. Ma ci sono anche molti paesi nei quali i segni del passato sono stati meno evidenti, a volte sono stati cancellati dall’incuria e dal disinteresse. Sembrano ormai paesi senza storia. Eppure anche fra quelle case da almeno un millennio si sono sacrificate per sopravvivere generazioni di uomini e donne. Anche questi paesi hanno quindi una loro storia.
Il progetto Ecomuseo per i paesi di montagna si rivolge soprattutto a questi paesi, con la proposta di creare una rete all’interno del paese, per ricreare una rete di relazioni nel presente, attraverso il recupero delle relazioni tra presente e passato, per immaginare una relazione tra presente e futuro, approfittando del supporto che può venire dalla telematica.
Se la telematica infatti serve a superare le distanze, in nessun luogo come in montagna le distanze hanno costituito un handicap, in nessun luogo è opportuno puntare sulla telematica per sviluppare una nuova qualità di vita, nella quale le distanze non costituiscano più un problema.
Il progetto di Ecomuseo si può assumere quindi nell’obiettivo di collegare telematica e storia per immaginare un nuovo modo di vivere nei territori di montagna, facendo diventare i paesi comunità e la rete tra paesi una comunità montana, nel significato vero di “comunità” e non solo in quello istituzionale previsto dalle leggi in vigore.
Carni@, quindi come progetto di ecomuseo della Carnia, progetto di una comunità che si rivede allo specchio dell’ecomuseo, per rileggersi, riconoscersi, apprezzarsi, e che valorizzandosi ritiene di potersi proporre come prodotto turistico e destinazione turistica di livello. In un contesto nel quale internet e la telematica diventano lo specchio che viene utilizzato sia per riconoscersi che per proporsi.
Per il ruolo che si vuole attribuire ad internet nel progetto Carni@, come già evidenziato in premessa, l’idea di Ecomuseo viene declinata allo stesso tempo come l’idea di Ecomuseo di Comunità ed Ecomuseo Telematico. Ecomuseo di Comunità perché l’obiettivo di fondo è quello di utilizzare internet per ripensare la Comunità, ecomuseo telematico appunto per il ruolo che si vuole attribuire ad internet nel ripensare la Comunità.
Per raggiungere gli obiettivi indicati in premessa si immagina di operare attraverso tre workpachage, che raggruppano una serie di azioni finalizzate agli obiettivi. Con la prima ci si propone di promuovere e diffondere l’utilizzo di internet, e di fare di internet lo specchio che la Comunità utilizza per rivedersi, con la seconda lo specchio viene utilizzato come strumento per proporsi in chiave turistica, con la terza ci si propone di sviluppare i servizi che l’infrastruttura telematica può portare alla Carnia

WP 1 - Internet come specchio dell’ecomuseo.

D’intesa con la società Mercurio che ha acquisito la server farm dell’Agemont e sta operando per portare la banda larga su tutto il territorio montano, si intende impegnare la società regionale a diffondere il segnale sul territorio, in contemporanea si intende sviluppare sul territorio una azione di animazione e sensibilizzazione all’uso diffuso di internet attraverso una serie di azioni. Come si è già detto in premessa, elemento caratterizzante del progetto, rispetto ad altri progetti, deve essere l’aprirsi della montagna alla società dell’informazione, utilizzando l’apertura come occasione per ripensare la propria comunità nei suoi punti di forza e nei suoi punti di debolezza. Troppo spesso in passato si è pensato allo sviluppo come superamento dei punti di debolezza. Ma non c’è sviluppo se non nella convinzione della propria forza. Un progetto di sviluppo deve puntare al superamento dei punti di debolezza, ma deve farlo puntando sui punti di forza. E il punto di forza principale della montagna è la qualità dei suoi abitanti, è il fatto che l’ambiente stesso sviluppa una particolare predisposizione all’innovazione, perché l’ambiente stesso richiede un atteggiamento intelligente e proattivo.
E’ fondamentale quindi per la riuscita del progetto l’azione iniziale di animazione rivolta agli abitanti. Ci si deve porre l’obiettivo di far sì che non ci sia persona sulla montagna carnica in età della ragione, di qualsiasi età e ceto sociale, che non abbia messo le mani su una tastiera, preso in mano un mouse, provato una mandare una mail o a collegarsi in internet.

Per raggiungere l’obiettivo si prevedono delle azioni specifiche:

1A – Attivare nei Comuni ma anche nei piccoli paesi che saranno raggiunti dalla banda larga, e che aderiranno all’iniziativa, degli Ecomusei - laboratori telematici, ossia degli spazi attrezzati con una rete di computers portatili collegati Wi-Fi, con l’obiettivo immediato di costituire un gruppo di lavoro, che si organizzi per sviluppare e mettere in rete il sito del proprio paese, che si costituirà come elemento del Portale della Carnia, organizzato e gestito dalla Comunità.
Il gruppo di lavoro può fare riferimento ad una Associazione esistente, preferibilmente una Pro Loco, o in mancanza diventa il nucleo per il costituirsi dell’Associazione. Si può anche immaginare uno suo sviluppo ed una trasformazione in Cooperativa di Paese.
Il sito dovrà essere Museo virtuale e quindi vetrina della storia ricostruita del paese, documentazione di quanto può essere apprezzato nel paese sotto il profilo paesaggistico, ma anche sotto quello della cultura, delle tradizioni, delle leggende.
Il sito dovrà essere anche riferimento per un sistema di relazioni (chat, forum, blog ecc. ) da attivare all’interno del paese (tra Comune e cittadini, tra associazioni ecc), tra il paese ed i suoi emigranti, e di servizi (e-commerce, teleprenotazione, teledidattica, telebiblioteca, teleassistenza ecc.) per chi vive in paese e per i turisti.

2A – Fare del Laboratorio telematico un luogo di aggregazione, soprattutto giovanile, di condivisione delle opportunità offerte da internet, di supporto all’attività scolastica. Fare del laboratorio un luogo per la formazione permanente degli adulti all’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche. Farlo diventare il luogo d’incontro virtuale tra amministratori e cittadini in uno sportello del cittadino interattivo che favorisca il rapporto tra amministratori ed amministrati.

3A – Lasciare all’iniziativa dei singoli Laboratori lo sviluppo di idee innovative che servano a migliorare la qualità della vita dei paese, e la qualità della vita percepita, utilizzando la rete, perché le idee degli uni diventino stimolo per altri. Ma allo stesso tempo intervenire a supporto, con il contributo di facilitatori che sappiano aiutare i residenti a leggere la propria comunità a costruire la propria “mappa di comunità” come strumento per leggere il presente attraverso il filtro della storia degli uomini che l’hanno creato.

4A – Riprendere e sviluppare nelle scuole elementari e medie il progetto già realizzato su finanziamento Euroleader con la piattaforma www.sbilf.org per portare nelle scuole la teledidattica come nuova metodologia della didattica. Mettendo in rete le scuole si consentirà a quelle più periferiche, ed in particolare a quelle costituite da pluriclassi di cooperare con altre, facendo in modo che il mantenere le scuole nei piccoli paesi non costituisca un handicap in termini di qualità dell’insegnamento per i ragazzi. Allo stesso tempo la rete di scuole della montagna, tramite internet, potrà relazionarsi con altre reti di scuole, anche all’estero, favorendo l’apprendimento delle lingue ed il confronto tra culture diverse.
La telematica è già stata sperimentata in altre regioni per risolvere i problemi che nascono nei piccoli paesi dove esistono classi con un scarso numero di allievi.
Per il radicamento dello spirito di appartenenza è importante che la scuola resti il più possibile ancorata ai singoli paese. Per contro il collegamento con realtà troppo piccole assieme al ridotto numero di allievi possono determinare le condizioni perché la scuola di montagna diventi comunque una scuola di seconda categoria. Questo induce i genitori ad emigrare per evitare ai figli l’handicap di aver frequentato la scuola di montagna.
La telematica consente di sperimentare un modello diverso di pluriclasse verticalizzata, alternando moduli di formazione in classe con moduli di formazione a distanza.
Si avrà così una scuola di paese con il vantaggio di più docenti e con l’uso del computer come strumento individuale di didattica. Il fatto che al pomeriggio l’alunno possa ripetersi la lezione a casa, (quando è possibile affiancato da un genitore), diventa un ulteriore vantaggio. Con il sistema delle classi virtuali si possono organizzare attività di recupero a livello di tutto il territorio carnico.
Lo stesso modello può essere portato anche a livello di scuola media ed anche per le superiori.
Allo stesso modo degli adulti impegnati nella riscoperta del loro territorio per realizzare il sito web, i ragazzi potranno essere impegnati sullo stesso obiettivo, al loro livello. La valorizzazione della identità e dello spirito di appartenenza potrebbe diventare così uno dei temi per coinvolgere assieme scuola e paese sullo stesso obiettivo.

5A – I maestri formati all’utilizzo del computer e di internet potranno svolgere all’interno dei Laboratori telematici la funzione di alfabetizzazione all’uso ICT nei confronti di tutta la popolazione e in particolare degli anziani, recuperando la funzione che storicamente hanno avuto nei processi di alfabetizzazione e di sviluppo culturale dei paesi.

6A – Come sviluppo del progetto abbozzato dalla Provincia come CSAF Centro scolastico Alto Friuli, si può pensare di informatizzare tutto il sistema scolastico, recuperando esperienze già in atto in altre parti d’Italia. Se sul server della scuola ogni alunno potrà disporre di una personale pagina Web nella quale è registrato il suo percorso scolastico, ma è anche registrata in tempo reale la sua presenza a scuola, sono registrati i suoi voti, sarà possibile per i genitori seguire on line i loro figli a scuola. Sarà anche possibile monitorare in tempo reale l’andamento scolastico intervenendo per evitare i casi di dispersione, o con suggerimenti riguardanti l’orientamento.

6A – Evidentemente le azioni di cui ai punti precedenti implicano:
lo sviluppo di una organizzazione ed una regia che dovrà far capo alla Comunità Montana, o per delega di questa a Euroleader.
l’appalto ad una società esterna del supporto tecnologico al progetto.
Il risultato sarà lo sviluppo di un Portale della Carnia come risultato della collaborazione dei residenti nell’evidenziare le bellezze del loro territorio, degli operativi nel campo della ricettività nel proporre le loro offerte, dei gestori dei servizi nel sottolineare le opportunità. Essendo tutti abilitati ed impegnati ad aggiornare il proprio spazio non c’è il rischio che il nuovo sito web finisce nel cimitero di internet.
Se il Centro-regia si farà carico della stimolazione ed animazione continua, può diventare il sistema sensibile per sviluppare una nuova sensibilità di comunità.

WP 2 - Carni@ – Destinazione turistica.

Se al Portale costruito secondo le indicazioni del punto precedente viene collegato un motore di ricerca intelligente ed un sistema di prenotazione in tempo reale, il sito diventa lo strumento innovativo per proporre il prodotto Carnia, o la destinazione Carnia.
Discutendo sulle vocazioni della montagna friulana, si conviene infatti di norma sul fatto che il turismo potrebbe essere una opportunità, ma che difficilmente diventa tale a causa della mentalità e quindi a causa d’un fattore negativo d’ordine culturale. L’idea dell’ecomuseo specchio per specchiarsi e per mostrarsi ha lo scopo anche di modificare sotto il profilo culturale il rapporto dei residenti con il turista. Se il residente sente il suo paese come un “luogo di sofferenza e di dolore”, trasmettendo questo suo sentimento, disincentiva evidentemente il turista. Analogamente disincentiva il senso di sofferenza con cui il residente sopporta l’invasione dei turisti come estranei.
Se al contrario il residente apprezza il proprio paese e vuole condividere questo apprezzamento con altri, si sviluppa nel rapporto tra residente e turista un nuovo atteggiamento di accoglienza: il turista viene visto come opportunità, sul piano delle relazioni personali, prima ancora che sul piano economico.
Per una comunità come per una famiglia, l’arrivo dell’ospite diventa un motivo per mettere in ordine la casa come il paese. Il turismo diventa un parametro di riferimento per valutare lo sviluppo del proprio paese.
Nelle varie teorie sulle modalità per favorire lo sviluppo turistico di un territorio, particolarmente significativa per un territorio come quello della Carnia, può essere considerata quella che viene definita come “destination management”. Cosa si deve fare perché un territorio venga riconosciuto, scelto, apprezzato come destinazione turistica? In questa accezione per destinazione si deve intendere uno spazio geografico nei quali l’ospite sente di avere a disposizione la gamma di prestazioni che ritiene indispensabile per rendere soddisfacente il proprio soggiorno. Queste prestazioni che determinano la “soddisfazione” del cliente, devono esistere come presupposto indispensabile, devono essere note, per attrarre il cliente, devono essere tali da lasciare soddisfatto il cliente, creando quella fidelizzazione che è alla base dello sviluppo turistico di un territorio.
La Carnia per quello che gli ha dato madre natura e per quel poco che sono riusciti ad aggiungere gli uomini, può diventare una destinazione interessante, sia per il turismo invernale che per quello estivo che per il turismo verde nelle stagioni di mezzo, ma perché lo diventi veramente è necessario fare in modo che venga percepita come possibile interessante destinazione, e che poi si proponga come una offerta realmente capace di soddisfare il cliente.
Un passaggio importante in questa direzione è quello della rete. Il territorio deve fare rete, nel senso che devono essere messe in rete e quindi rese visibili dall’esterno tutte le opportunità che offre il territorio, devono essere rese meglio fruibili attraverso la rete le opportunità dall’interno, cioè da chi già è entrato e vive ormai come ospite sul territorio.
Il portale della Comunità diventa automaticamente la rete di ciò che offre la comunità e di come la offre. Il portale diventa un forte elemento di marketing perché consentirà di progettare e prenotare la propria vacanza non solo a livello alberghiero, ma entrando nel dettaglio di tutto ciò che si intenderà fare, di ciò che si vorrà visitare.
La visibilità di queste informazioni dall’esterno, nel mondo globale di internet farà della rete turistica locale il supporto all’azione di marketing perché “destinazione Carnia”, diventi una scelta, per un turismo nuovo di persone che non amano intrupparsi, ma che allo stesso tempo desiderano poter avere tutte le informazioni necessarie per organizzarsi, per vivere al meglio l’esperienza di un territorio fatto di prodotti tipici, di eventi, di bellezze naturali, di storia, e di tradizioni.
Il portale diventa l’interfaccia per la gestione del Sistema Locale di Offerta turistica inteso come “un insieme di attività e fattori di attrattività che situati in uno spazio definito siano in grado di proporre una offerta turistica articolata ed integrata, una forma complessa caratterizzata dalla stretta interazione tra più attori del contesto competitivo che, pur mantenendo la propria individualità giuridica ed economica avviano con la partecipazione al progetto, dei percorsi di sviluppo strategico, organizzativo e di marketing comuni”.

L’enfasi che nel progetto si è dato ad internet ed alla telematica, deve portare nell’ambito turistico a puntare sulla telematica come sistema intelligente per gestire la destinazione.
Il portale deve essere visto quindi come vetrina costantemente aggiornata perché ogni attore locale è interessato a mantenere aggiornato il suo spazio, ma soprattutto dovrà essere uno strumento intelligente che consente al turista di scegliere, costruire e prenotare la propria vacanza.
Il sistema di prenotazione in tempo reale utilizzato per prenotare la camera, deve essere ampliato ed adattato per consentire di prenotare la gita organizzata, la visita organizzata ad un luogo o ad una attività di interesse, prevedendo sistemi di prenotazione e successiva conferma al raggiungimento del numero minimo previsto.
Recuperando l’esperienza in atto nel progetto Ecomuseo AGHE, si potrà introdurre in maniera diffusa l’uso del cellulare come guida turistica, implementato con l’uso del palmare collegato GPS.
La sezione riservata ai ragazzi nell’ambito del programma di teledidattica può diventare allo stesso modo uno strumento per l’attivazione del turismo scolastico.

WP 3 - Carni@ - Net comunity.

All’azione della Comunità su Mercurio per sollecitare la diffusione della banda larga sul territorio ed quella, attraverso il progetto di Ecomuseo, per favorire l’utilizzo della banda larga da parte del territorio, si dovrà unire una azione per promuovere lo sviluppo della banda larga come nuova infrastruttura per un modo nuovo di vivere la montagna.

A livello indicativo si possono suggerire le seguenti azioni:

Azione 1 - E-government.
Uno dei possibili campi d’applicazione più interessanti della telematica è quello dei rapporti fra cittadini ed istituzioni (nel nostro caso: Comuni, Comunità Montane, Provincia). Infatti, non solo alcune informazioni ma anche alcuni servizi possono essere messi in rete così da poter avvicinare le istituzioni ai cittadini. Un’altra linea di sviluppo molto interessante è quella relativa ai collegamenti fra tutti i soggetti pubblici e privati (protezione civile, vigili del fuoco, forze dell’ordine, i consorzi per l’acquedotto) per migliorare il monitoraggio del territorio in tutti i suoi aspetti.
La gestione dei servizi in rete facendo diventare i Comuni dei front office, di back office che possono essere collocati in qualsiasi parte del territorio, preferibilmente arretrati nel territorio come forme di telelavoro, può diventare un elemento per ripensare ad una diversa organizzazione della Comunità montana anche sotto il profilo istituzionale.

Azione 2 - Telemedicina.
Mettendo in rete i medici di base e collegando la rete alle farmacie ed al sistema ospedaliero, si potranno mettere in rete sistemi di telediagnosi, di fornitura di referti, di fornitura di medicinali ecc.

Azione 3 - Teleasssitenza disabili ed anziani.
La telecamera sul monitor consente al disabile o all’anziano di farsi vedere da un centro di soccorso o semplicemente da un centro di ascolto, di formulare le sue richieste, di avere le risposte più adeguate.
Il sistema di teleconferenza consente agli anziani-disabili di colloquiare tra loro tra paesi diversi, al limite di fare la partita a carte…
Unendo al pronto intervento pubblico un sistema di pronto intervento volontario si riuscirà a garantire un servizio efficiente con un notevole risparmi di costi.

Azione 4 - Teleformazione.
La formazione via Internet è ormai una realtà ed ha il decisivo vantaggio di consentire l’aggiornamento continuo in tutte le località raggiungibili con la rete. Qualsiasi soggetto può così continuare nella sua formazione e l’approfondimento dei propri interessi aggirando i problemi logistici o relativi all’età.
Attraverso l’Università della terza età si possono pensare moduli di formazione permanente alternando la formazione in aula alla formazione decentrata a livello di paese e quando possibile a livello di singolo utente.
Euroleader, d’ntesa con IAL ENAIP ecc curerà invece la diffusione di una formazione più professionalizzante e quindi più diretta all’inserimento ed al reinserimento lavorativo, coinvolgendo la Provincia con il Centro per l’Impiego.

Azione 5 - Teleservizi di prossimità.
Sotto questo termine si possono ricomprendere tutti i servizi che la telematica consente di portare “in prossimità” dell’utente e quindi anche la teleformazione la telemedicina o la teleassistenza, l’azione però si riferisce specificatamente ad una serie di servizi aggiuntivi che si può immaginare di poter fornire all’utente come: la spesa in casa, la biblioteca in casa, la banca in casa ecc.
In questa azione deve rientrare la fornitura ad ogni utente della SMART CARD individuale da utilizzarsi come firma elettronica, come carta di accesso a tutti i servizi del sistema.

Azione 6 - Telecontrollo del territorio.
La rete che serve a portare i servizi sul territorio serve allo stesso tempo per monitorare il territorio ai fini della prevenzione.

Azione 7 – Telelavoro.
Sperimentazione di forme di lavoro a distanza a cura del nuovo Centro per l’impiego della Provincia che così andrà a sperimentare forme di collocamento attivo e non solo la gestione di rapporti burocratici come oggi avviene.

Azione 8 – Teletrasporto.
La piattaforma centrale di collegamento a supporto del portale dovrà essere integrata con un sistema centralizzato di gestione dei trasporti a chiamata. La telematica dovrà essere di supporto ad una gestione integrata di tutti i mezzi disponibili autocorriere, furgoni.. e ad un programma che preveda l’integrazione del parco macchine con mezzi pluriuso in modo da poter razionalizzare i costi e garantire il servizio.

Azione 9 – e-commerce.
La commercializzazione dei prodotti locali in internet utilizzando anche il potenziale mercato dei friulani nel mondo, potrà essere un mezzo per incrementare e sviluppare le produzioni locali.
L’azione dovrà collegarsi ad altre tese a favorire lo sviluppo di prodotti locali e la loro trasformazione, in modo da mantenere in valore aggiunto sul territorio, e la loro commercializzazione

Azione 10 – Sportello unico di servizio alle imprese.
Sviluppando iniziative già in essere si dovrà consentire alle aziende della montagna l’accesso a distanza agli sportelli della CIAA, Inps. Inail ecc.

Carni@ - Net Economy

Partendo dalle due ultime azioni ricordate, la net-comunity dovrebbe diventare elemento portante per lo sviluppo della net-economy promovendo la costituzione di:
una rete innovativa di servizi alle imprese;
un sistema avanzato di commercio elettronico;
un sistema diffuso di PMI in rete, attorno ad un sistema di laboratori e di aziende leader ad Amaro.
Indirettamente la net-economy potrebbe diventare il punto di partenza per sviluppare un nuovo sistema di produzione basato sulla qualità e centrato su nicchie di mercato ad alto valore aggiunto.
Il progetto potrebbe avere un’appendice complementare in:
Carni@ offerta del proprio patrimonio edilizio inutilizzato.




Dal virtuale a reale.
Se lo sviluppo del portale diventerà per la Comunità una occasione per “specchiarsi”. Lo specchio metterà in luce le carenze sotto il profilo culturale, ma evidenzierà anche le carenze sotto il profilo strutturale, le necessità di intervento per migliorare l’ambiente che si vuole orgogliosamente proporre come ideale per il turista.
Dal portale uscirà, automaticamente un piano di interventi per migliorare l’ambiente che costituisce la nostra “terra di elezione.
Ma da questo approccio emergeranno anche le carenze del Sistema Locale di Offerta Turistica o le inutili sovrapposizioni.
Potrebbe emergere ad esempio la necessità di attivare una cooperativa per la gestione dei servizi turistici che abbia dei riferimenti in ogni realtà periferica, che organizzi gli studenti universitari od anche gli studenti delle superiori come guide turistiche preparate e competenti, sull’esempio di ciò che avviene al Centro Esposizioni di Illegio.
Partendo dall’e-commerce come elemento innovativo di marketing potrebbe venir ripensato tutto il sistema delle produzioni tipiche dell’artigianato e dell’agricoltura, finalizzato a fare da supporto al Sistema Locale di Offerta Turistica.
Ripensare il sistema Carnia come prodotto turistico significa ripensarlo anche come organizzazione per il residente. Se ci si propone un sistema che porti il turista a fidelizzarsi per l’alta qualità dell’accoglienza del territorio, avremo ottenuto allo stesso tempo un ambiente particolarmente accogliente per chi vi è nato e per chi pensa di sceglierlo come residenza.


Euroleader gestore dell’Ecomuseo e di Destinazione Carnia.

Il progetto in tutta la sua impostazione propone la Comunità Montana alla regia dello SLOT Sistema Locale di Offerta Turistica. Si può pensare ad un gestione diretta, ma è evidentemente preferibile l’affidamento ad una struttura più snella più flessibile ed affidabile.
La società Euroleader partecipata in maggioranza dalla Comunità Montana, ma allo stesso tempo aperta alla partecipazione delle associazioni dei soggetti privati che dovrebbero risultare coinvolti nel progetto, potrebbe risultare il soggetto ideale, per gestire un progetto che presuppone il coinvolgimento diretto dei Comuni, ma anche l’adesione convinta dei privati.

[PI1]

giovedì 8 maggio 2008

Destinazione Carnia.

Destination management dello sviluppo turistico della Carnia.

Nelle varie teorie sulle modalità per favorire lo sviluppo turistico di un territorio, particolarmente significativa per un territorio come quello della Carnia, mi pare quella che viene definita come destination management. Cosa si deve fare perché un territorio venga riconosciuto, scelto, apprezzato come destinazione turistica? In questa accezione per destinazione si deve intender uno spazio geografico nei quali l’ospite sente di avere a disposizione una gamma di prestazioni adeguata alle sue necessità e comunque la gamma che ritiene indispensabile per rendere soddisfacente il proprio soggiorno. Queste prestazioni che determinano la customer satisfaction del cliente, devono esistere come presupposto indispensabile, devono essere note, per attrarre il cliente, devono essere tali da lasciare soddisfatto il cliente, creando la fidelizzazione che è alla base dello sviluppo turistico di un territorio.

La Carnia per quello che gli ha dato madre natura e per quel poco che sono riusciti ad aggiungere gli uomini, può diventare una destinazione interessante, ma perché lo diventi veramente è necessario fare in modo che venga percepita come possibile interessante destinazione, e che poi si proponga come una offerta realmente capace di soddisfare il cliente.

Un passaggio importante in questa direzione è quello della rete. Il territorio deve fare rete, nel senso che devono essere messe in rete e quindi rese visibili dall’esterno tutte le opportunità che offre il territorio, devono essere rese meglio fruibili attraverso la rete le opportunità dall’interno, cioè da chi vive ormai come ospite sul territorio.

La società regionale Mercurio ha portato la banda larga in tutti i Comuni della Carnia. Con un ulteriore intervento che dovrebbe essere sollecitato dai Comuni, la banda larga dovrà essere disponibile a condizioni di mercato per tutti i residenti, e potrà essere fruibile a titolo gratuito, come optional, per i turisti. Ma se anche Mercurio facesse queste azioni per la disseminazione della possibilità di collegamento a internet, e poi nessuno avvertisse l’esigenza di collegarsi, l’investimento regionale risulterebbe sprecato! Se invece riteniamo che la rete sia uno dei vantaggi competitivi per fare della Carnia una destinazione turistica, allora è necessario si mettano in atto tutti quegli interventi che consentono di utilizzare la competitività consentita dalla rete.

Una delle occasioni da utilizzare in questa direzione è quella offerta dal PSL Piano di sviluppo locale, che sta per essere predisposto da Euroleader. Il tema unificante che è già stato indicato e prescelto opportunamente a livello regionale è quello del “turismo rurale sostenibile”. Utilizzando le misure previste per il PSL è possibile estendere a tutto il territorio l’iniziativa di ecomuseo telematico che la Provincia, con il finanziamento dello stesso Euroleader, sta sperimentando in alcuni Comuni dell’Alto Friuli.

Sarà quindi possibile individuare in ogni Comune una associazione, (di norma la Pro Loco) che metta in rete ciò che in ogni Comune il turista può vedere e ciò che può fare. La messa in rete a livello territoriale di queste informazioni consentirà di avere il quadro di ciò che la Carnia può offrire nel suo complesso. La possibilità di mettere in rete la prenotazione in tempo reale di qualsiasi struttura sul territorio, farà sì che tutto il territorio venga considerato come un vero “albergo diffuso”. La messa in rete dell’applicazione che consente al turista di avere in ogni luogo ed in ogni momento l’informazione sui mezzi di trasporto pubblico di cui può disporre, agevolerà la mobilità interna. Lo sviluppo per tutti Comuni dell’applicazione delle visite al territorio guidate al cellulare consentirà all’ospite di avere informazioni puntuali ma al tempo stesso individualizzate per chi preferisce l’approccio alla montagna come scoperta personale. Il tutto sintetizzato in una smart card che consenta al turista di accedere in forma agevolata alle opportunità offerte dal territorio…

La visibilità di queste informazioni dall’esterno, nel mondo globale di internet farà della rete turistica locale da supporto all’azione di marketing perché “destinazione Carnia”, diventi una scelta, per un turismo nuovo di persone che non amano intrupparsi, ma che allo stesso tempo desiderano poter avere tutte le informazioni necessarie per organizzarsi, per vivere al meglio l’esperienza di un territorio fatto di bellezze naturali, di storia, e di tradizioni.

Chissà che questa del Piano di Sviluppo Locale puntato tutto “sul turismo rurale sostenibile non possa essere una opportunità per un salto di qualità!...