venerdì 13 marzo 2020


La volpe e l’uva.
            Non è che in Marcelie ci fosse molta uva. In Carnia a mezza costa non ci sono vigneti. Tuttavia nel Pecol nonno Birt aveva piantato un filare e ogni anno  raccoglieva dei bei grappoli. Belli si fa per dire, perché in realtà erano striminziti, e gli acini erano asprigni. La volpe di Marcelie comunque avrebbe voluto assaggiarli. Una sera acquattata dietro un cespuglio aveva sentito nonno Birt raccontare al nipote Igino, la favola inventata  da Esopo e poi ripresa da Fedro che si concludeva con quella battuta che dava le volpi prive di carattere, disposte sempre a trovare la scusa per arrendersi. “Non è matura!” e con quello  la volpe della favola rinunciava persino ad assaggiarla. “Ma se era troppo alta, fuori portata, perché inventarsi la scusante?” commentava tra se e se la volpe di Mercelie

            In effetti anche nel Pecol la spalliera era troppo alta, e fatti a mente dei calcoli, la volpe furba non aveva neppure sprecato tempo  ed energia per provarci. Ma non le passava neppure lontanamente per la testa di darsi la scusante che non era matura. Anzi non riusciva a darsi pace, sforzando i pochi neuroni di cui dispone una volpe per trovare la soluzione. E ci arrivò finalmente!
            Una sera passando sotto la vigna, vide che nonno Birt aveva portato un cassone di plastica. Il giorno dopo l’avrebbe usato per raccogliere l’uva, e per un altro anno lei avrebbe dovuto rinunciare a sapere quale è il sapore degli acini. Si sa che le urgenze stimolano i neuroni. L’intuizione è come il lampo d’un fulmine. La volpe rovesciò il cassone di plastica, vi salì e fece una scorpacciata d’uva.
           
            Non era un gran che, come sapore! Ma le soddisfazioni sono proporzionali all’attesa e all’impegno che si è messo per raggiungere l’obiettivo. Comunque la morale della favola non sta nel sapore dell’uva, ma nel fatto che se si insiste sugli obiettivi, questi diventano miti irraggiungibili. E’ più intelligente abbassare la  mira e impegnarsi a trovare gli strumenti più idonei per raggiungere l’obiettivo. Se c’è riuscita la volpe di Marcelie non ci riusciranno gli umani?
             Alla stessa morale, per altra via, arriva anche  il past Rettore dell’Università di Udine Alberto  De Toni nell’ultimo numero di Il Business, il mensile di Il Friuli, quando scrive che “abbiamo bisogno di persone che curano i mezzi, consapevoli che il fine avrà cura di se stesso”.
























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