domenica 13 luglio 2014

La disgrazia di vivere in montagna.



Carissimo Giulio,
fianlmente ho realizzato il sogno di abbandonare la montagna e andare ad abitare a Udine. Ho comprato a poco prezzo un appartamento nel quartiere di San Domenico, molto comodo perchè vicino alla circonvallazione. Il quartiere è uno strano insieme di condomini dagli stili più disparati, ma ha il fascino della città. Saremo in circa quindicimila, metà della Carnia, non ci sono negozi, osterie, poco anche il verde. Ma chi se ne frega! Sono finalmente e vivere in città con le comodità della città. Ho trovato lavoro in una fonderia alla ZIU, a dir il vero un poco faticoso perchè devo spostare carichi pensanti in prossimità di un altoforno, ma è un lavoro che mi piace. Mi è anche facile raggiungere il posto di lavoro. Gli orari dell'autobus non coincidono con quelli di lavoro, ma in macchina ci sto meno di mezz'ora. Più o meno dieci semafori e qualche volta il traffico intasato, ma come ti ho detto, meno di mezz'ora. Prima riesco anche a portare mio figlio alla scuola elementare. Non è proprio nel quartiere, non c'è lo scuolabus, ma in quindici minuti, anche meno, ci si arriva. E poi c'è il vantaggio che mio figlio frequenta una scuola di città. Non sai quanto sto bene poi alla sera nel mio appartamento in condominio, alle volte sento la voce della televisione del vicino, ma non provo nessun fastidio, come non mi dà fastidio sentire quelli del piano di sopra che alle volte fanno un chiasso infernale. Che sono queste quisquiglie a fronte della possibilità di vivere in città! Mia moglie non lavora e quindi ha il vantaggio di poter riempire il suo tempo andando a far la spesa in un bellissimo e fornitissimo supermercato. Neanche tanto distante, a piedi, a passo allegro, ci si mette meno di ventiminuti. Ti confesso, da quando sono qui, sono diventato un'altro, sono diventato ottimista, vedo sempre i bicchieri mezzo pieni. Deve essere l'effetto dell'aria di città. Mandi.

Carissimo Marco,
ho letto con piacere e non senza una grande invidia la tua lettera. Qui invece a Comeglians tutto come sempre. Come sai non ho trovato purtroppo lavoro alla Cartiera di Ovaro, e devo spostarmi fino a Tolmezzo. Potrei usare la corriera, ma preferisco andare in macchina. Ci metto ben venti minuti. Sai che stress! Una noia terribile, sentendo alla radio la solita musica e le solite notizie. Anche sul lavoro non va meglio. Sono in un reparto presse. Prima mi affaticavo a prendere i pezzi, ma adesso hanno messo un nuovo robot che fa il lavoro al mio posto, ed io devo solo controllare la macchina. Sai che paio di palle! Alla sera di nuovo i venti minuti di macchina, e poi, per fare qualcosa, lavoro nell'orto, a spezzarmi la schiena per rendermi conto di quanto sia bassa la terra, come diceva già mio nonno. Anche io ho un figlio che frequenta le elementari, ma ho appena finito di baruffare con il Sindaco perchè invece che davanti a casa, ha messo la fermata dello scuolabus a duecento metri. Poi non so, il ragazzo mi dice che in classe hanno la LIM che studiano sui computers... Sai, con queste scuole di montagna, non vorrei trovarmi con un figlio che non sa neppure scrivere. Mia moglie lavora all'Albergo diffuso, ma è solo part time, e non smette mai di lamentarsi per il disagio di non trovare abbastanza fornito il negozio che abbiamo a due passi da casa. Purtroppo hanno chiuso l'osteria che avevo davanti a casa e devo fare (non li ho misurati ma sono forse più che meno) ben trecento metri per raggiungere gli amici, per un bicchiere ed una chiaccherata prima di cena. Alle volte ci diamo anche appuntamento per il dopocena per fare una partita. Ma non sempre. E poi comunque sono sempre le solite facce, i soliti discorsi!
Per questo più spesso mi fermo a guardare la televisione, nella pace della mia casetta, isolata e immersa nel verde. Ma non ho mica tutti i canali di cui puoi disporre tu! Qui, se va bene, ne ho solo una quarantina, e non trovo mai qualcosa d'interessante da vedere, ed anche con il telefonino ci sono problemi di campo. Dicono che arriverà la banda larga, ma campa cavallo...

Avessi avuto anhe io il coraggio che hai avuto tu e mi fossi trasferito a godermi la vita di città!... Qui per chi vive in montagna è sempre più nera, il bicchiere è sempre mezzo vuoto e l'invidia regna sovrana! Mandi

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