martedì 30 ottobre 2007

SI ALL'ELETTRODOTTO

Si all'elettrodotto. Con questo titolo avevo inserito una post di provocazione nel blog piutti.blogspot.com. Gino Grillo ne aveva tratti alcuni spunti e l’aveva trasformato in articolo. In questi giorni ho cercato di approfondire il tema e dalla provocazione, così mi sono convinto sia il caso di passare dalla provocazione alla riflessione. Anche perché nel frattempo è intervenuta la proposta di un nuovo tracciato aereo, con la riduzione per qualche anno del costo dell’energia per gli abitanti dei Comuni interessati, e la Giunta della Comunità Montana ha preso a discutere su un piano energetico per la Carnia.
C’era una volta il confine! Ed ha costituito un grave handicap per lo sviluppo dei nostri territori. Poi è caduto e ci hanno detto che sarebbe diventato una opportunità. Ma al di là di qualche contributo a pioggia sui programmi Interreg Italia-Austria, non abbiamo intravisto grandi vantaggi.
Finchè non sono arrivati Pittini e Fantoni e farci capire che di là dal confine l’energia elettrica ed il gasolio da riscaldamento costano la metà. Basta allacciarsi oltre confine e se ne traggono i vantaggi! Poi è arrivata la Burgo a dire che il vantaggio restava anche con i maggiori costi per fare una condotta interrata. Poi dal primo luglio di questo anno è arrivata la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica anche per le utenze private.
Credo che a questo punto ci siano tutti gli elementi per ripartire, come si suole dire, a bocce ferme. Alla Burgo che chiede di passare sul nostro territorio, sotto a sopra non ha importanza, io direi subito che: “Abbiamo già dato!”. Non può chiederci di inquinare qualcosa d'altro nè sopra nè sotto il suolo, dopo, fra l'altro, aver venduto la centrale di Magnanins.
A Pittini e Fantoni direi grazie per averci indicato l’opportunità. Ma se l’opportunità è tale per l’industria, dal primo luglio, è tale anche per il territorio. E quindi la sfruttiamo assieme! Loro si prendono la parte di energia necessaria per i loro stabilimenti, noi quella necessaria per il territorio di tutta la Carnia, per tutte le aziende insediate ad iniziare dall'ex-Seima, e per tutte le abitazioni e quindi per tutte le famiglie. Se ne dovesse avanzare, prima di rivenderla all’Enel, potremo allargare il vantaggio ad altre industrie del Medio Friuli.
Per la parte che ci riguarda come territorio, la Comunità Montana ha già costituito la società EnergyMont che ha tra gli scopi l’acquisto di energia elettrica. La legge regionale 29 del 2006 prevede la costituzione di gruppi di acquisto dell’energia, come società cooperative di almeno 10.000 soci. Più o meno quanti sono gli utenti in Carnia! EnergyMont può quindi entrare nella società per l’elettrodotto per la quota necessaria ai consumi della Carnia, e cederla al gruppo di acquisto, e quindi a tutti gli utenti sia produttivi che privati. Non si vede perché in una operazione di questo livello non possa o debba entrare anche Friulia, mettendo le risorse finanziarie necessarie, nell’interesse delle aziende dell’Alto Friuli. In questo modo l’elettrodotto diventerebbe una opera di interesse regionale, e quindi la Regione potrebbe intervenire per favorire gli aspetti autorizzativi sia con i Ministeri competenti che con la Corinzia.
A questo punto i Sindaci dei territori interessati al tracciato si troverebbero ad un tavolo a discutere del passaggio di una opera pubblica a diretto beneficio di tutto il territorio. In questi termini credo che riuscirebbero a trovare facilmente una intesa, mediando tra impatto ambientale e interesse generale. La costituzione del gruppo di acquisto che dovrebbe coinvolgere evidentemente tutti i 28 Sindaci e la Comunità, al di là dell’aspetto pratico, potrebbe avere un valore emblematico significativo. Sarebbe forse la prima volta nella quale ci troveremmo tutti assieme, pubblico e privato, Comunità e Comuni, con lo stesso obiettivo. E chissà che su questa prima volta, non nascano altre volte nelle quali l’obiettivo generale dello sviluppo della Carnia diventa un obiettivo condiviso al di sopra degli interessi particolari di ogni Comune, nella convinzione che è solo dallo sviluppo generale della Comunità, che può discendere il beneficio per ogni singolo Comune.
Al di là dell’aspetto pratico per cui tutte le famiglie della Carnia avrebbero il beneficio di una consistente riduzione della bolletta della luce, mi auguro che i Sindaci e la Comunità Montana, avvertano, la portata storica dell’evento, e quindi l’importanza dell’iniziativa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Piutti, perché il Trentino Alto Adige fa sempre scelte che prima di tutto salvaguardano il territorio e, infatti, viene considerata isola felice del tursimo, mentre la Carnia che, nonostante i terremoti, finora si è mantenuta abbastanza integra, dovrebbe scegliere lo scempio delle poprie vallate, seguendo le stesse pratiche utilizzate nell'Italia Meridionale degli anni Sessanta con campate in cemento , viadotti elettrodotti volanti?