S.Ilario a Tolmezzo, la festa del
patrono della Carnia. Chi non vi ha partecipato, non sa cosa si è
perso!... La prima domenica dopo ferragosto in Carnia, è riservata alla
festa del Patrono san Ilario. Cioè a dire che non ci sono altre
feste nei paesi, oltre a quella del patrono che si tiene nel
Capoluogo. Le reliquie del Santo che si conservano nel Duomo di
Tolmezzo di anno in anno passano il triduo in una delle Pievi della
Carnia e da lì, ritornano a Tolmezzo per la festa. Di solito con un
corteo di macchine. Un anno da Paluzza sono ritornate addrittura con
una processione di elicotteri. Quest'anno invece dalla Pieve di
S.Maria oltre But, data la vicinanza, sono state portate a piedi.
Dopo la S.Messa concelebrata da tutti
i preti della Carnia c'è stata poi la processione con l'urna del
santo accompagnata dai ventotto labari dei Comuni, e dalle varie
bande.
Poi c'è stato il Palio Carnico das Cjarogiules. Dalla griglia di
partenza di P.zza XX settembre sono partite le 28 slitte ruotate con
le insegne dei 28 Comuni sul circuito di Via del Din, Via Roma, per
quattro giri a staffetta. Avessi visto quanta gente a far tifo ai
bordi! Sì, perchè per il giorno del patrono, il Capoluogo diventa
veramente il luogo d'incontro di tutte le Pro Loco della Carnia.
La forza meravigliosa di questi
volontari!
Ad ogni Pro Loco viene assegnato una
piazza od un angolo ove allesticono il proprio chiosco, richiamando
la sera prima ed ancor più per il giorno della festa, tanta gente
del proprio paese. E quindi il Capoluogo diventa per una volta il
punto d'incontro della gente di Carnia, e punto di richiamo per tutti
i carnici in Friuli ed anche per quelli che vivono all'estero, e
tornano ai paesi per le ferie.
Ma non basta! La festa era iniziata il
giorno prima con l'incontro di calcio tra Celti e Romani allo stadio
di Tolmezzo. La cohorte del Romani, che in realtà sono i carnici di
fuori, era arrivata dalla pista ciclabile che proviene da Amaro,
mentre la tribù dei Celti, i carnici stanziali. era scesa dalla
ciclabile di Arta. Gli uni vestiti da Romani gli altri da Celti a
tifare per la propria squadra nella gara di calcio celtico. Che cosa
è? Non molto diverso dal nostro! Ma si gioca a piedi nudi ed a torso
nudo. Le due squadre si distinguono solo dal colore dei calzoni. Ed
alla premiazione, per risparmiare sui fuochi artificiali, al fischio
dell'arbitro, tutte le montagne attorno si accendono di tanti falò.
Avessi visto che spettacolo! E che foga tra i giocatori! Quanto
impegno per far sì che l'ortopedia dell'ospedale abbia i numeri
necessari per evitare la chiusura. Se avessimo messo lo stesso
impegno nel far aumentare i reati, avremmo senza dubbio ottenuto la
deroga anche per la salvaguardia del tribunale!...
Al di là delle battute! Chi s'è
perso la festa quest'anno, non commetta lo stesso errore il prossimo
anno....
Arrivederci alla festa del patrono del 2013. Semprechè la
profezia dei Maja sulla fine del mondo al 31 dicembre di quest'anno,
(che era anche la profezia della tribù celtica dei Dobes) ce lo
consenta!!!
2 commenti:
Biela braf
Biela braf
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