martedì 11 gennaio 2011

GINO/IGINO Buon Onomastico

Buon onomastico da un Igino a tutti gli Igino ed anche ai Gino del mondo. L’onomastico può essere l’occasione per chiedere l’intercessione del santo protettore di cui si porta il nome. Nel nostro caso, può diventare alla rovescia, l’occasione per rivendicare il ruolo del santo protettore, per riconoscersi in un santo che ha avuto la disgrazia di essere al posto giusto nel momento sbagliato. In questo mi sono sempre sentito in linea con il mio santo protettore… Non so se altri Igino o Gino possano lamentare la stessa cosa…
Diventare papa non è cosa da poco! Oggi chi è papa viene riconosciuto come autorità anche dai non cattolici. Igino purtroppo divenne papa troppo presto. Era il nono dopo S.Pietro, e i papi non li portavano ancora in giro per le basiliche con la sedia gestatoria, anzi il nostro protettore dovette subire “gloriosamente” il martirio nella persecuzione dell’imperatore Antonino, non si sa esattamente come, comunque risulta che sia stato ucciso e che il suo corpo sia inumato nel Sepolcreto Vaticano. Questa sembra sia stata la sua effigie:


Alla ricerca di qualcosa di più su di lui sono entrato su internet in quel mercatino globale costituito da E-bay, ed ho trovato in vendita persino una sua reliquia. Purtroppo per il destino di essere al posto giusto nel momento sbagliato, quando sono arrivato io, la reliquia era già stata venduta. Era una reliquia del 1700 forse messa in opera da un altro Igino come me, che non accettava da avere come protettore un santo anonimo, e si era inventato una reliquia. L’avrei comunque voluta acquistare, e spero l’abbia fatto un altro Igino, a me è rimasta solo la foto che riproduco come portafortuna per tutti gli Igino del mondo.


Confesso che la storia di Igino papa e martire mi ha fatto sempre incavolare. Possibile che a uno che è stato papa ed ha avuto anche la disgrazia di diventare martire, non sia state dedicata neppure una Chiesa, in giro per il mondo. Non dico una basilica ma almeno una piccola chiesetta di campagna!… Ho trovato che a Roma gli anno dedicato una strada, ma mi pare troppo poco…
L’ingiustizia tocca anche i santi! C’è un San Floriano che era un centurione romano, e poi è finito martire, e si ritrova una infinità di chiese dedicate e di pale d’altare nelle quali viene ritratto con un secchio a spegnere gli incendi. Ma possibile che a San Igino non sia venuto in testa che doveva fare qualche miracolo se voleva restare nella memoria del popolo? Poteva curare la peste come S. Rocco, se non voleva fare il pompiere come S.Floriano…Invece sì è limitato a fare il filosofo, ed ai filosofi, si sa, va già bene quando non vengono contestati e bruciati su qualche rogo…
Eppure da quel che risulta, pur avendo avuto solo quattro anni di pontificato, dal 138 al 142, ha avuto un ruolo importante nella storia della Chiesa. Ha organizzato la gerarchia distinguendo i vari ruoli di presbitero, diacono e suddiacono. Ha introdotto nel sacramento del battesimo la figura del padrino e della madrina… Ti pare poco? Ma non ha spento nessun incendio, non ha guarito nessun appestato…così non ha trovato nessuno che lo dovesse ringraziare costruendogli una chiesa, dedicandogli una ancona, o una pala d’altare…
Carissimi omonimi, converrete che si tratta di una grande ingiustizia! A me, confesso, questo nome non è che mi sia mai piaciuto. Ma il nome è qualcosa come il Dna, te lo ritrovi così com’è, che ti piaccia o no. Se poi ti è stato dato per sbaglio, pazienza! A me infatti per asse ereditario, toccava il nome di Luigi. Vista la mia dimensione iniziale (che non si è modificata con il tempo!) a qualcuno è parso esagerato quel nome, ha quindi pensato di ridurlo in Luigino. A questo punto una mia zia (così mi ha raccontato, orgogliosa!) ha avuto un colpo di genio ed ha pensato ad una ulteriore riduzione eliminando le due lettere iniziali, ed è stato così che sono finito a portare il nome d’un santo che con Luigi non aveva nulla a che fare. E’ un nome che non è piaciuto neppure ai Papi. Il suo successore infatti si chiamò Pio, ed altri poi hanno preso lo stesso nome fino al XII del secolo scorso. Igino invece è rimasto solo lui, primo ed ultimo…
Carissimi omonimi non so se è capitato anche a voi qualcosa del genere. Comunque, sia come sia, il motivo per cui ci chiamiamo Igino o Gino, dobbiamo fare qualcosa per riabilitare il nostro santo protettore. Io non riesco a digerire l’idea che anche tra i santi possa esistere tanta ingiustizia! Uno ha mille chiese solo perché ha un secchio in mano ed un altro invece che ha inventato i suddiaconi, il padrino e la madrina del battesimo, non ha neppure un altare ! Per l’11 gennaio chiedendo aiuto al nostro santo protettore, pensiamo a cosa fare perché venga ricordato più degnamente!!!….
Comunque chiediamogli almeno la grazia di non essere sempre, come lui, al posto giusto nel momento sbagliato!!!

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