Da pensionato non ho potuto non apprezzare l’affermazione del programma elettorale di Tondo: “i pensionati costituiscono una risorsa irrinunciabile per il mantenimento della coesione sociale”. Ho quindi subito deciso di dare il mio contributo impegnandomi nella lettura e commento dei programmi elettorali. Penso infatti che solo chi ha tempo da perdere, come un pensionato, può dedicarsi alla lettura delle 31 pagine di Tondo e delle 43 di Illy. Immaginando che quelle di Tondo siano il risultato dei mesi di lavoro di Liberidea, sono partito da quelle, ed ho trovato subito una piacevole sorpresa. Noi pensionati siamo portati ad attardarci sui temi che ci vedevano impegnati quando eravamo in attività. A volte non ci rendiamo conto che le cose sono cambiate. Così anche a me è capitato che, dopo aver parlato per anni del problema montagna, non mi sono accorto che nel frattempo il problema è stato risolto. Così risulta chiaramente dal programm di Tondo. Il problema montagna è diventato un unico paragrafo a sé, intitolato “Azioni turistiche per la montagna”. Vi si legge che “la montagna friulana è un patrimonio della nostra comunità complesso e delicato. Richiede attenzioni particolari per garantire vivibilità e lavoro ai residenti e capacità di attrazione per i turisti. Occorre perciò intervenire con azioni mirate ed efficaci sulle capacità ricettive, sulle infrastrutture, sulla organizzazione degli eventi”. Alla fine di questa giaculatoria si legge anche che la priorità è “aumentare in quantità e qualità la ricettività delle località montane, ora carente”, che si dovranno trovare le “migliori strategie di promozione turistica della montagna” in Europa, mentre Agemont e Promotur “devono razionalizzare attività e costi ricercando tutte le possibili sinergie”.
Tutto qui? Ah no! Dimenticavo. In altra parte si legge che “l’allevamento bovino da latte è la condizione necessaria per la permanenza dell’agricoltura in montagna.
Nelle 43 pagine fitte fitte di Illy tra le politiche di sviluppo territoriale, si ritrova una pagina intera dedicata ad un ragionamento un po’ più organico sulla montagna, si parla di progetto montagna, di servizi di prossimità… Ma se il progetto sono le scatole vuote sulle quali si stanno masturbando in questo momento le Comunità Montane, non è che si possano nutrire grandi speranze… Ma ciò che è più grave, è sparita l’Agemont, è sparito il Centro di Innovazione Tecnologica di Amaro. Da uno che ci voleva dare la Provincia, ci si poteva aspettare qualcosa di meglio!...
L’Agemont per Tondo è una grana da razionalizzare, per Illy è già finita.…
Che deve fare a questo punto uno che aveva pensato che attorno all’Agenzia di sviluppo si potesse costruire un progetto innovativo di sviluppo per la montagna?... Se venisse eletto in Regione il sindaco di Amaro Tomacello, in lista con Intesa per il Presidente, forse potrebbe essere in grado di far cambiare idea ad Illy, di indurlo ad impostare un nuovo programma di sviluppo per il polo tecnologico dell’Alto Friuli. Val la pena di pensarci!!!..
Attorno a questo polo si potrebbe impostare un nuovo progetto di sviluppo, utilizzando la montagna come il luogo più sensibile ove sperimentare l’innovazione sul piano della tecnologia ma anche su quello sociale e politico, con nuove “buone prassi” di comunità virtuale, di web tv locale, di internet point di aggregazione giovanile, di carta dei servizi, di ecomuseo telematico, di turismo in rete, di teledidattica e teleformazione, di telemedicina e teleassistenza, di gestione ecosostenibile dell’ambiente, di risparmio energetico ed energia alternativa ecc. ecc. Agemont diventerebbe così riferimento per progetti pilota da estendere poi a tutta la Regione, da far diventare anche linee per nuovi prodotti.
Montagna: un modello di ambiente innovativo per prodotti innovativi e per un sistema innovativo di relazioni sociali e politiche… da trasferire poi a tutta la Regione....
Se i giovani non sono più capaci di sogni, lasciamo almeno sognare i pensionati!!!...
Nessun commento:
Posta un commento