La piazza. In fondo, la scuola. |
Il
20 maggio è partita per la prima volta da Tolmezzo una
tappa del giro d’Italia. E' stata anche l’occasione per ricordare la nascita del
ciclismo carnico.
Proprio 111 (bel numero!) anni fa!!!.
Correva infatti l’anno 1907 quando all’Albergo Roma alle ore 21 del 26 maggio, secondo il diario del tempo intitolato “Il Biricchino” si costituiva il Club Ciclistico Carnico. Notizia che trova conferma nel giornale La Patria del Friuli del 28 maggio, (il Messaggero Veneto del tempo), con la precisazione che “chiunque desidera iscriversi a questa unione ciclistica deve presentare regolare domanda che verrà sottoposta al giudizio del Consiglio”. Alla costituzione erano presenti una trentina di persone, tra le quali anche una donna, e si decise anche per la prima gita sociale per il giorno 31 fino a Piano d’Arta. Un circolo borghese esclusivo evidentemente, se un giovane maestro elementare venuto da Predappio in Romagna, si vide respingere la domanda di adesione. Forse aveva dato fastidio anche la domanda di qualche carnico, per cui, già sabato 8 giugno, secondo lo stesso diario, il circolo abbandonò il nome di “carnico” per assumere quello di “tolmezzino”.
Proprio 111 (bel numero!) anni fa!!!.
Correva infatti l’anno 1907 quando all’Albergo Roma alle ore 21 del 26 maggio, secondo il diario del tempo intitolato “Il Biricchino” si costituiva il Club Ciclistico Carnico. Notizia che trova conferma nel giornale La Patria del Friuli del 28 maggio, (il Messaggero Veneto del tempo), con la precisazione che “chiunque desidera iscriversi a questa unione ciclistica deve presentare regolare domanda che verrà sottoposta al giudizio del Consiglio”. Alla costituzione erano presenti una trentina di persone, tra le quali anche una donna, e si decise anche per la prima gita sociale per il giorno 31 fino a Piano d’Arta. Un circolo borghese esclusivo evidentemente, se un giovane maestro elementare venuto da Predappio in Romagna, si vide respingere la domanda di adesione. Forse aveva dato fastidio anche la domanda di qualche carnico, per cui, già sabato 8 giugno, secondo lo stesso diario, il circolo abbandonò il nome di “carnico” per assumere quello di “tolmezzino”.
L'alloggio |
Il
giovane maestro respinto si chiamava Benito Mussolini.
Checchè se ne dica, in positivo o in negativo, di ciò che ha fatto dopo, Mussolini è stato tra i primi dimostrare in Carnia i vantaggi e gli svantaggi dell’andare in bicicletta. Come si legge nella ricostruzione che ne ho fatto nel romanzo “Il maestro di Tolmezzo”, Mussolini aveva ottenuto l’incarico di maestro nel capoluogo della Carnia per l’anno scolastico 1906/7. Alloggiava alla locanda “Alla Scala”ove c’è oggi il negozio di abbigliamento di Cacitti in via Cavour, insegnava a palazzo D’Orlando, adibito a scuola elementare, ora sede dell’Ufficio Tecnico del Comune in Via Jacopo Linussio.
Checchè se ne dica, in positivo o in negativo, di ciò che ha fatto dopo, Mussolini è stato tra i primi dimostrare in Carnia i vantaggi e gli svantaggi dell’andare in bicicletta. Come si legge nella ricostruzione che ne ho fatto nel romanzo “Il maestro di Tolmezzo”, Mussolini aveva ottenuto l’incarico di maestro nel capoluogo della Carnia per l’anno scolastico 1906/7. Alloggiava alla locanda “Alla Scala”ove c’è oggi il negozio di abbigliamento di Cacitti in via Cavour, insegnava a palazzo D’Orlando, adibito a scuola elementare, ora sede dell’Ufficio Tecnico del Comune in Via Jacopo Linussio.
La lettera di dimissioni |
Tra
i ben altri vari primati che conquisterà nella vita, credo sia stato anche il
primo insegnante elementare a diventare
vittima del bullismo. Infatti per colpa d’un alunno scapestrato, certo Artico Fioravante,
è arrivato a tal punto di esasperazione da vedersi costretto a inviare al Direttore didattico la lettera di dimissioni. Allora come ora, vigeva in Friuli il metodo
“si cumbine”. C’è per ogni cosa un possibile aggiustamento. Nel caso in
questione si “combinò” l’espulsione di Fioravante, per consentire al maestro di
completare l’anno scolastico.
Ma
questa è un’altra storia.
Tornando al ciclismo, nella documentata ricostruzione storica che ne ho fatto, Mussolini sapeva andare in bicicletta, ed è stato tra i primi a diffondere in Carnia il piacere della pedalata. Sapeva per modo di dire perché, come si legge a pag. 391, del romanzo in forma di diario, il 5 giugno per tenersi in allenamento era andato fino ad Amaro.
“Al rientro, proprio nel centro storico del paese, su via Umberto I, no so cosa è stato. Forse della ghiaia fuori posto, non so!
O forse correvo troppo per mostrare le mie capacità ciclistiche a
quelli che non mi hanno ammesso al circolo ciclistico. Vero è che ho fatto un
capitombolo disastroso. Fortunatamente non mi sono fatto niente, ma mi sono
rialzato, bianco di polvere, come un mugnaio che esce dal mulino, e ho dovuto
attraversare il resto del paese in queste condizioni”.
Tornando al ciclismo, nella documentata ricostruzione storica che ne ho fatto, Mussolini sapeva andare in bicicletta, ed è stato tra i primi a diffondere in Carnia il piacere della pedalata. Sapeva per modo di dire perché, come si legge a pag. 391, del romanzo in forma di diario, il 5 giugno per tenersi in allenamento era andato fino ad Amaro.
“Al rientro, proprio nel centro storico del paese, su via Umberto I, no so cosa è stato. Forse della ghiaia fuori posto, non so!
La copertina del romanzo |
Quella
del tenersi in allenamento era evidentemente una scusa perché qualche giorno
prima, il 19 maggio si era dimostrato un vero passista. Si fece accompagnare fino a Resia dal suo amico Ciani, per risolvere una
questione d’amore. Finì invece a Chiusaforte in una specie di casino, a
dimostrare quanto fosse in forma, nello sport che preferiva, nel quale, già allora, la
faceva da campione.
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