giovedì 2 maggio 2013
Una montagna di prossimità.
Nemmeno quel dannato di Silverio che come ha potuto constatare anche Carducci è da mo' che lavora a demolire montagne, sarebbe stato capace di tanto. Dopo una legislatura impegnata a paralizzare l'Agenzia per lo sviluppo della montagna e a demolire le Comunità Montane, s'e pensato alla picconata finale per levarsi dai piedi il problema montagna. Non è dubbio infatti che delegando alla stessa istituzione, come si vuol fare con la legge 14/2011, sia “l'esercizio associato di funzioni comunali che la valorizzazione delle zone montane” si metterà da parte definitivamente il problema dello sviluppo dei territori montani.
E' vero che la montagna ha sempre avuto problemi di salute, ma con queste cure sbagliate sta diventando una malata terminale. Ma le vogliamo negare anche le cure palliative? Le vogliamo negare almeno qualche parola consolatoria, ora che è cambiato il medico?
Mi piacerebbe le si dicesse che si vorrebbe sperimentare una nuova cura basata sul concetto di prossimità utilizzando il nuovo strumento della rete.
Concetto di prossimità da declinare in modi e forme diverse.
Prossimità nell'identità per cui si potrebbe pensare ad una legge che favorisca in ogni paese la nascita di una associazione per fare comunità, e che quindi gestisca un punto di aggregazione, e faccia animazione ma possa anche gestire in convenzione con il Comune i beni comunali nel villaggio e soprattutto recuperare il valore della solidarietà “l'antica virtù” all'interno della Comunità di villaggio.
Prossimità nei servizi per cui l'Associazione di villaggio di cui sopra potrà gestire su delega del Comune o dell'Azienda sanitaria i servizi alle persone anziane, ma anche ai bambini, il servizio di trasporto di “ultimo miglio”.
Prossimità nei servizi scolastici con una scuola in rete che con l'utilizzo delle nuove tecnologie diventa scuola di eccellenza, radicata nel paese ma aperta al mondo.
Prossimità d'amministrazione per cui ogni villaggio ha un terminale per entrare virtualmente in Comune ed ottenere dal Comune informazioni e servizi.
Prossimità di lavoro recuperando, (d'intesa con le aziende ed il sindacato), l'idea dell'ing.Capellari per la quale se al lavoratore viene risparmiato il disagio d'un ora di viaggio per recarsi al lavoro, può ben regalare mezz'ora del suo lavoro, rendendo così vantaggioso per le aziende il decentramento in montagna di fasi o di settori della lavorazione e rendendo così possibile anche lo sviluppo del telelavoro.
Prossimità edilizia, con un Ater che si impegna al recupero delle case vuote in periferia
Prossimità nel sostegno all'innovazione con una Agemont incubatore di imprese e centro di innovazione che da Amaro si diffonde ad interessare tutto il territorio montano e tutti i settori dello sviluppo economico.
Prossimità da realizzare con lo strumento della rete (o della nuvola!), per la quale tutti i nodi hanno la stessa importanza, non esiste più un centro ed una periferia. Dando quindi priorità assoluta all'investimento nella banda larga.
Rete quindi per migliorare l'offerta turistica, rete quindi per dare un valore aggiunto con nuovi mercati alle produzioni locali agroalimentari ed artigianali.
Rete insomma per fare d'un territorio una vera Comunità fondata sull'idea della prossimità, mantenendo i Comuni storici come Municipi di prossimità ma facendo rete sui servizi, ottimizzando le gestioni, in un giusto equilibrio tra economie di scala ed esigenze di prossimità.
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