giovedì 19 novembre 2009

Zoncolan: montagna senza confini.

Zoncolan: montagna senza confini. Un nome diventato famoso tra i ciclisti, la montagna d’una sfida senza confini fra ciò che sei e ciò che vorresti essere, tra ciò che puoi fare e ciò che vorresti fare. La montagna per provare i tuoi limiti, i tuoi confini.
Nato ai suoi piedi, a Maranzanis di Comeglians, Leo Zanier, il poeta ma anche l’ideatore dell’Albergo diffuso della Carnia, all’idea di confine dedica una lirica intensa:

Cjermins/Greensteine/Meiniki/Confini


Il confine
passava
proprio qui
eructavamus "ce fastu" ("che fai")
- crudeliter -
di qua
eructavant
"ce fastu" ("che fai")
- ancora più crudeliter -
di là
infatti si diceva
friulani di qua e di là
della pietra
Per unificarci
si sono
ci hanno
ci siamo
sbudellati
anni di seguito
Oggi i cippi
sono piantati più in là
si chiacchiera in sloveno
di quà
si parla in sloveno
di là
govorijo slovensko
tukai
se manijo po slovensko
tamkai
In Trentino-Sud Tirolo
è successo
più o meno lo stesso:
il confine passava più in giù
si parlava un tipod'italiano
di sopra
e un tipo d'italiano
di sotto
I cippi oggi
sono più in su
le pietre confinarie
sono state spostate più in sù
appunto:si parla tedesco
da questa parte
si parla tedesco
dall'altra parte.

Appunto: le pietre confinarie sono state spostate sempre più in su. Così sul territorio e così nella vita…nella rincorsa ad essere di più, a fare di più…Così nel ciclismo, metafora del vivere misurandosi continuamente con le proprie forze, con le proprie capacità. Ed anche lo Zoncolan è diventata la metafora d’un confine spostato sempre più in su…Era già impegnativa la salita partendo da Sutrio, ma si è voluto porre il confine più avanti, confrontarsi con una salita al limite dell’impossibile, per immaginare di poter vivere senza confini...Lo Zoncolan la montagna senza confini diventa metafora d’una vita che si vorrebbe senza confini, senza limiti…

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