lunedì 26 gennaio 2009

Carnia domani!


Prescindendo dalla considerazione che con i tempi che corrono il fatto che un Consorzio di sviluppo industriale butti via cinquecentomila euro (che in realtà sono 700 mila e forse anche di più!) per realizzare un monumento che a tutto può servire eccetto che allo sviluppo industriale, sarebbe pura follia... Dando quindi per scontato che il Cda del Consorzio rinsavisca e che quindi la gerla, almeno in questi tempi di crisi, non si faccia... E questo a prescindere dal fatto che il finanziamento sia stato merito di Marsilio, con la connivenza di Tondo che fino a pochi mesi fa era Presidente del Consorzio in questione, e che quindi non poteva non sapere..., e quindi assolvendoci a priori se non sapremo individuare il colpevole dell’insano gesto!....
Mi piacerebbe pensare che il clamore suscitato dall’improvvida idea, si concentrasse sull’idea in sè, cioè sull’idea di caratterizzare la porta della Carnia con un monumento alla gerla.
Ringraziando il Messaggero per il risalto che ha voluto dare al fatto, esonero a priori quanti volessero impegnarsi a spiegarmi che cosa è la gerla, con la banale considerazione che, essendo di famiglia contadina, ho da giovane usato la gerla. Episodicamente però, perchè la gerla è stato uno strumento essenzialmente destinato alle donne, utilizzate come portatrici. Ad Amaro, dove si vuole costruire la gerla, in effetti si utilizzava di norma l’asino, ma nel resto della Carnia, al suo posto come bestia da soma, si preferiva utilizzare la donna. Costava meno ed era più docile! Ma non solo in Carnia! In tutta la montagna italiana, e anche in quella europea o mondiale. A conferma di un tanto, se imposti la ricerca della gerla in Google, ti arrivano risposte da tutte le parti dell’Italia, eccetto che dalla Carnia. (sic!).
Tutto ciò premesso e dando per scontato che la gerla non si faccia, mi piacerebbe che l’occasione venisse colta soprattutto dai giovani per immaginare come vorrebbero rappresentare la loro Carnia “tra passato e futuro”. Mi piacerebbe si provassero i giovani a creare il simbolo della loro Carnia tra innovazione e tradizione. Vorrei si cimentassero sull’idea le ragazze, alle quali lo sviluppo di questi anni ha evitato di avere le spalle segnate dalle “braçadories”.
Questo perchè mi ha fatto specie leggere che molti dei nostri politici, a vari livelli di rappresentanza non vedrebbero male la Carnia simboleggiata in una gerla. Se questo è il livello culturale della classe politica che ci rappresenta, si dovrebbe concludere che non c’è speranza... A meno che i giovani non siano in grado, di utilizzare la provocazione per ripartire da un monumento e quindi da un simbolo, per immaginare la loro “Carnia domani”...
Spes ultima dea!!!!...

Nessun commento: