sabato 27 febbraio 2010

L'Assessore regionale Kosic in visita alle Terme di Arta.


Sabato 27 febbraio ho avuto il piacere di veder pubblicato nella rubrica il Caso del Messaggero Veneto (ringrazio il Direttore!) una mia riflessione, inviata qualche giorno prima, che sollecitava un intervento della Regione, per gestire come struttura di livello regionale il complesso termale di Arta Terme. Sottolineavo come la “punta di diamante” del turismo in Carnia, non può essere lasciata ad impegolarsi nelle beghe di basso profilo che spesso caratterizzano la vita politica d’un piccolo Comune. Lo stesso giorno (guarda tu le coincidenze!) in cronaca di Arta è uscito un comunicato dell’opposizone in Comune che deplora il fatto che il Sindaco abbia snobbato la visita alle terme dell’Assessore Kosic. Ora io ho la fortunata ventura di conoscere e di stimare, sul piano personale e non politico, sia l’Assessore regionale Kosic che il Sindaco Marlino Peresson: entrambe persone d’una estrema sensibilità e correttezza, finite nella palude della politica, a mio avviso, solo perchè convinte che ci fosse ancora spazio per operare per il “bene comune”. Peresson mi ha confermato di essere rimasto tutto il giorno in attesa dell’Assessore (la visita era preannunciata senza che fosse stabilita l’ora) ma che nessuno gli ha dato comunicazione del suo arrivo. Sono certo che conoscendo la sensibilità istituzionale “inglese” di Kosic, mai si permetterebbe di mettere piede in un Comune come rappresentante della Regione senza avvertirne il Sindaco. Se così dovessero stare le cose, (e non ho dubbi!), qui non siamo più alle beghe di basso profilo, siamo finiti oltre la decenza. Qualcuno ha organizzato la visita d’un Assessore regionale ad una struttura (almeno per il momento!) ancora di proprietà del Comune, senza avvertire il Sindaco? E l’opposizione invece che insorgere a difesa, denunciando il fatto, perché il Sindaco (fino a prova contraria!) rappresenta il Comune e quindi l’offesa al Sindaco è offesa a tutto il Comune (compresa l’opposizione!), riesce a pensare che il Sindaco abbia “snobbato” (sic!) l’Assessore... O tempora o mores direbbero i latini, che tradotto nella nostra madre lingua suonerebbe “Biade cjargne, ce tant in bas chi sin finìs”.

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