tag:blogger.com,1999:blog-36242795023192528382024-03-13T22:59:23.749-07:00La mia CarniaIgino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.comBlogger180125tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-12368183473828689912024-01-26T01:13:00.000-08:002024-01-27T00:10:27.985-08:00Il passo di Monte Croce Carnico.<p> </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br /></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQrgyCloM2gEtXgT4fbyn2yjoV_LfCSaMjCEjY0VpZWUw1tL0uMhh0Es7zSyoqpwu3iQRVmseW0l_NwakDrCkLETfNGZw9tfQjcMOA8G4fsmiXFuipMW1oXN3ZW-R8FzVIzmuq16Q5uQHFcxm-RW_rmPWnMF-AgmJonVyBf-rxechtHOr2BWPm13IGdrSd/s2392/20240114_152818%5B1%5D.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2392" data-original-width="2250" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQrgyCloM2gEtXgT4fbyn2yjoV_LfCSaMjCEjY0VpZWUw1tL0uMhh0Es7zSyoqpwu3iQRVmseW0l_NwakDrCkLETfNGZw9tfQjcMOA8G4fsmiXFuipMW1oXN3ZW-R8FzVIzmuq16Q5uQHFcxm-RW_rmPWnMF-AgmJonVyBf-rxechtHOr2BWPm13IGdrSd/s320/20240114_152818%5B1%5D.jpg" width="301" /></a></b></div><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Nella introduzione
alla storia della Carnia, ripubblicata da Biblioteca dell’Immagine l’anno
scorso, scrivo che:</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“Nel mio racconto, la storia della Carnia si sviluppa avendo come asse
portante la strada per il Passo di Monte Croce Carnico. Ci sono momenti nei
quali il Passo diventa luogo di transito e di comunicazione tra il Centro
Europa e l’Adriatico, Coincidono con i momenti positivi di sviluppo economico,
sociale culturale della Carnia. Ci sono momenti nei quali vengono privilegiati
altri percorsi di collegamento come il Canal del Ferro. Il Passo perde allora
importanza e il territorio diventa un imbuto. L’economia ne risente, ne risente
quindi il modo di vivere di chi vi abita, ne risente l’atteggiamento culturale”<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Se questa premessa è
vera, la frana che ha chiuso la strada per il passo la notte del primo dicembre
scorso è una frana che non blocca
soltanto una strada, ma rischia di travolgere e celebrare le esequie di una
Carnia già in crisi, per tanti altri motivi.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Da qui l’urgenza di trovare delle soluzioni
per quanto possibile risolutive, ma anche in tempi molto rapidi.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Tuttavia la soluzione non è semplice, come
dimostra la stessa storia di questa strada. E’ stata voluta dai Romani perché
costituiva il percorso più diretto e quindi più breve tra Aquileia e il Norico,
il Centro Europa. Le tre iscrizioni che ci sono rimaste, scolpite sulle rocce
del percorso, testimoniano che nei
quattro secoli di vita come strada romana, è stata soggetta a complessi lavori
di manutenzione, con modifiche del percorso per superare le rocce del Malpasso da
un lato (un nome che già dice tutto) o , dall’altro, per evitare le cadute
massi dal Pal Piccolo.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Comunque i Romani si
erano tenuti sul versante opposto al Pal Piccolo, è stato il Genio Militare,
nel primo dopoguerra, per individuare un percorso al riparo dai tiri
d’artiglieria nemica che ha avuto la
idea rischiosa di intaccare con i tornanti di una strada, le pareti del Pal Piccolo. La montagna è
diventata così “una bomba ad orologeria” come scrive Corrado Venturini il
geologo nato a Timau, che, per raggiunti limiti d’età, ha da poco lasciato all’Università di Bologna
la cattedra che era stata di Michele Gortani.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Per il giornale di
Timau “Asou Geats” ,senza mezzi termini., ha scritto che “ il fatto che non ci
siano state ancora vittime,configura l’evento come un monito lanciato dalla
montagna e dalle sue rocce. Un avvertimento per chi avesse intenzione in futuro
di insistere pervicacemente nel riattivare quel medesimo tragittto sperando,
ingenuamente, di rendere stabile il versante. Un versante lungo il quale
ulteriori numerosi ordigni a tempo attendono solo di concludere il proprio
conto alla rovescia”.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Aggiunge che “la
ragione di tale diffusa criticità va ricercata indietro nel tempo, a 360
milioni di anni fa”, e poi cerca di spiegare, con esempi apparentemente semplici
concetti tutt’altro che semplici, come si siano venute formando le montagne
della Carnia in questi milioni di anni, creando la bomba ad orologeria del Pal
Piccolo.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Lasciando a una prossima puntata il riassunto
delle sue spiegazioni, le conclusioni a cui arriva il geologo, credo
sconsiglino qualsiasi tecnico dal mettere la firma, su qualsivoglia progetto di
riattivazione e sistemazione dell’attuale percorso, individuato da Lequio a
fini militari e poi trasformato in strada
nazionale negli anni trenta del secolo scorso.dall’Anas di allora.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Del resto, lo stesso
ingegnere Carpenedo che come tecnico potrebbe essere chiamato a garantire con
la sua firma il futuro della strada, come scrittore nel suo pregevole lavoro di
ricerca storica intitolato “la strada di Monte Croce Carnico” pubblicato dal
Circolo Culturale Enfretors di Paluzza, senza mezzi termini, a proposito della
strada costruita dalla impresa Paladini scrive che “venne costruita una strada
molto bella nel posto sbagliato. In quel versante la caduta di massi, a volte
di grandi dimensioni, provenienti dalle bancate calcaree verticali e persino a
franappoggio che sovrastano la strada, <b>è
inarrestabile</b>.”<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Se cosi è, messa da parte
l’idea di riprendere a crogiolarsi con la suggestione del traforo, una volta
accertato che gli austriaci non sono interessati, se proprio non sono contrari,
senza sprecare altro tempo, è necessario
riprendere in mano il percorso della strada romana, con le tecnologie oggi a
disposizione, avendo cura di lavorare in sintonia con la Soprintendeza
archeologica per mettere in luce e valorizzare i resti della strada romana,
evitando i conflitti inutili che ritardano la realizzazione della pista
ciclabile Amaro-Tolmezzo sulla ex ferrovia.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Si legge sulla stampa dell’esistenza
già di due proposte progettuali che interessano il versante della strada
romana: una la strada definitiva che dovrebbe sostituire quella attuale,
l’altra una pista forestale.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Non ho le competenze
tecniche per esprimersi al riguardo ma mi piace pensare che si dia da subito
l’avvio ai lavori per la strada forestale, propedeutica alla nazionale. Se
realizzata con i criteri imposti dalla UE e che si vedono applicati nelle
recenti strade agro-forestali, come quella che da Castel Valdaier porta a Stua
Ramaz. attiverebbe comunque un collegamento seppure provvisorio con la Carinzia,
e potrebbe essere utilizzata anche come strada di cantiere per la strada
principale.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Per i finanziamenti la
strada forestale potrebbe essere di competenza regionale e quindi
immediatamente cantierabile, mentre quella definitiva dovrebbe rifarsi a
finanziamenti nazionali, essendo indubbio il carattere di strada nazionale a
valenza internazionale che ha la strada per il passo di Monte Croce. Lo
spiegava già molto bene Giuseppe Marchi nell’esposto (che giustamente l’ing.
Carpenedo ha voluto riportare in forma anastatica in appendice al suo libro) quando,
all’inizio del secolo scorso, richiedeva un intervento dello Stato per riattivare
una strada, che dopo secoli di incuria era ridotta a poco più che un sentiero.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Alla fine con la
tecnica di due piccioni con una fava, avremo una bella strada sicura che si
connette al tratto che scende a Mauthen, già messo in sicurezza dagli austriaci,
e un pista ciclabile a grande valenza storico-paesaggistica perché potrebbe
riportare in luce e valorizzare altri resti della strada romana, oltre a quelli
esistenti.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Da un lato una strada
che riporta la Carnia al ruolo di ponte tra l’Europa e il mare, recuperando la
visione lungimirante dei Romani che ha favorito a suo tempo lo sviluppo di
Iulium carnicum. Dall’altro, un circuito ciclabile di valenza internazionale che
collega Tarvisio a Tolmezzo attraverso la valle della Gail, e unisce la valle
del But al Canal del Ferro valorizzando
ancor di più la ciclovia Alpe Adria. <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Per una volta,
mettendo assieme lungimiranza e urgenza. Binomio non facile da realizzare in
politica! Ma non è detto che questa non sia la volta buona!... </p></b>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-48437666677755572992023-12-19T06:17:00.000-08:002023-12-19T06:17:09.890-08:00Michele Gortani raccontato nel "suo" Museo.<p> </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Come racconterei la vita di
Michele Gortani a dei ragazzi in visita al Museo, in una lezione introduttiva
che li aiuti a condividere quell’amore che portò Michele a dedicare gli ultimi
anni della sua vita ad allestire questa raccolta-memoria di come si è vissuti
in Carnia fino al Novecento?<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Penserei a un breve filmato con il quale i ragazzi vengono introdotti
alla visita del Museo. Immagino una lezione di 30 minuti, organizzata in scene,
tenuta da una giovane insegnante, accompagnata da slides, sulla base dello
schema riprodotto sulla parete di sinistra della sala.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">I scena – Michele Gortani nasce in Spagna perché lì si trova la sua
famiglia per lavoro. Suo padre non è però il solito emigrante carnico ma un
ingegnere. I Gortani sono famiglie importanti nella Carnia dell’Ottocento.
Giovanni, suo prozio, a cui è dedicata una <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>via a Tolmezzo è stato uno studioso della
storia locale, scrittore di storia e leggende, garibaldino e sindaco di Arta.
Anche suo padre è uno studioso di storia locale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Michele ha quindi il
vantaggio di non partire da una famiglia di umili origini. Ma ciò che insegna
la sua vita è che non importa da dove si è partiti, con quali handicap di
partenza, la differenza la farà la convinzione con cui si assumono degli
obiettivi e la conseguente determinazione a impegnarsi a metterli in atto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Dal Padre (foto) gli
viene l’interesse e la passione per la geologia, a 21 anni si laurea a Bologna e
decide di darsi alla carriera universitaria per coltivare la sua passione che focalizza
in particolare sulla Carnia che ha scoperto essere uno scrigno di sorprese
geologiche. Come si vede nella presentazione del Geoparco delle Alpi Carniche.
Come hanno poi studiato tanti suoi alunni, ultimo il carnico Corrado Venturini
che ha avuto l’onore di succedergli sulla cattedra all’Università di Bologna.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">II – Ma come avviene spesso nella vita di ognuno di noi, dice il
proverbio che l’uomo vede e Dio provvede. A cambiare la sua vita intervenne la
scelta del territorio di candidarlo alle elezioni del 1913, accettò perché in
lui amore per la scienza e amore per la Carnia si fonderanno per tutta la vita.
A trenta anni arrivò vosì in Parlamento a rappresentare la Carnia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma due anni dopo il cambiamento
nella sua vita, come in tanti suoi coetanei, fu più radicale: nel 1915 scoppia
la Prima Guerra Mondiale e viene <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>chiamato
alle armi, sul fronte di casa. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Pensa di essere utilizzato per le conoscenze che ha delle montagne del
fronte, è invece si trova come addetto di fureria e cercare alloggi per i
militari al fronte. A ulteriore testimonianza di come vengono male utilizzate
le competenze inn quella guerra, in Carnia c’è anche il generale <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Douhet un esperto internazionale di aviazione,
relegato alla fare il fante di montagna. I due si incontrano pensano sia un
loro dovere far avere al Parlamento le loro critiche alla conduzione della
guerra. Ma lo scritto della loro denuncia viene intercettato Douhet rischia la
corte marziale e la pena di morte, Gortani perché parlamentare, se la cava con
tre mesi di prigionia al forte di Osoppo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">III – Caporetto<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Gli errori nella
conduzione della guerra denunciati da Gortani portano alla disfatta di
Caporetto, e quindi per la Carnia alla tragedia della profuganza. Qualcuno
decide di restare sotto il dominio austroungarico, ma molti preferiscono
fuggire e si disperdono in ogni parte d’Italia. Come soldato e parlamentare
Gortani si prodiga a favore dei profughi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Con la battaglia di
Vittorio Veneto del 4 novembre 1918, termina la guerra Anche in Carnia si cerca
di tornare a una difficile normalità. Gortani <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pensa d’avere dei meriti come ex combattente e
si candida al parlamento appunto nella lista degli ex combattenti. Ma non viene
eletto. Prova così che cosa è l’ingratitudine, ma anche che cosa è la politica.
Ha perso infatti per il mancato appoggio della Chiesa, perché cattolico ma
anche liberale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">IV <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gortani riprende a fare
l’insegnante universitario<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>. Ma in
Italia sta cambiando tutto. Per superare la situazione di ingovernabilità che
si è creata a fine guerra il re chiama a formare il Governo Benito Mussolini
che Gortani ha certamente già conosciuto quando nel 1906/7 faceva il maestro
elementare a Tolmezzo. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ha inizio quella che
sarà chiamata l’era fascista. Gortani che fascista non è capisce fa suo il
detto che contro la forza ragion non vale e per ragionare a favore della Carnia
anche con il fascismo, chiede la tessera. Ma si oppone la <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sezione tolmezzina del fascio, e Gortani fa le
prove di come sia vincente in Carnia il sentimento dell’invidia. Non demorde e
nell’intento di contribuire comunque al benessere della Carnia nel 1928 con
Giovanni Pittoni fonda l’Associazione Pro Carnia –per lo sviluppo del turismo.
Anticipando l’idea che questo settore economico avrebbe potuto essere quello
del futuro della Carnia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">V – Con la fine di Mussolini destituito il 25 luglio del 1943, l’Italia
pone fine alla disastrosa alleanza con il nazismo di Hitler. L’8 settembre il
generale Badoglio, nuovo capo del Governo, comunica l’alleanza con gli
Anglo-Americani che dalla Sicilia stanno risalendo l’Italia e sono arrivati a
Roma. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma il nord Italia
continua ad essere occupato dai nazisti alleati con i fascisti che hanno dato
vita al Governo della Repubblica di Salò. La Carnia addirittura diventa
territorio tedesco, inglobata nell’Adriatiches Kustenland. Nella primavera del
44 anche in Carnia si sviluppa il movimento partigiano.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Con i tedeschi che si sono ritirati a Tolmezzo, la Carnia si dichiara
Zona Libera, Per alcuni è stata una “estate di libertà”, per altri una estate
da guerra civile “di carnici contro carnici”. Comunque alla fine dell’estate a
porre ordine per conto dei Tedeschi arrivano i Cosacchi, non solo un esercito
ma un popolo cui è stata promessa la Carnia come nuova patria. L’8 di ottobre
Tedeschi e Cosacchi decidono di riprendersi il territorio con l’operazione Waldlaufer.
Lo fanno con forze ingenti. L’Arcivescovo sconsiglia una inutile resistenza per
evitare le conseguenti rappresaglie sulla popolazione. Gortani interpreta in
Carnia la posizione del Vescovo , ma i partigiani oppongono una opposizione di
principio. Gortani dovrà così registrare nel racconto che farà di quei giorni
intitolato, il Martirio della Carnia, del saccheggio della <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>valle del But, delle donne stuprate, mentre i
partigiani distruggevano inutilmente i ponti, creando ulteriori disagi alla
popolazione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">VI Anche in Carnia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>arriva il 25
aprile della liberazione, con uno strascico però, quello della strage di Ovaro
del 2 maggio per l’assurda pretesa dei partigiani di obbligare i Cosacchi a
consegnare le armi. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Si apre il difficile
periodo della ricostruzione, materiale ma anche sociale perché la Carnia ha
vissuto una guerra civile.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Gli intellettuali
carnici, Gortani compreso, pensano che dall’autonomia possa derivare la
soluzione per i problemi della montagna. Gortani media tra le diverse posizioni
e nasce così la Comunità Carnica. Una esperienza che porterà Gortani (di nuovo
senatore e costituente dal 1948 al 1953 per la Democrazia Cristiana) a battersi
a livello nazionale a favore della montagna e sono anche merito suo i due
articoli della Costituzione in cui di parla di montagna e artigianato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Beffa delle beffe.
Quando Gortani vecchio chiederà di continuare a far parte dell’Assemblea della
Comunità, come delegato del Comune di Tolmezzo, gli verrà negato l’incarico e
dovrà ricorrere alla generosità del Comune di Ovaro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Avrebbe ben avuto
motivo per prendersela con i carnici, e invece dal suo lavoro nella parte
finale della sua vita nasce il Museo che oggi si può visitare, vero monumento
alla storia della Carnia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">VIII – In visita per ricordare e capire cosa è Gortani per la Carnia
dovete pensare a che cosa è costato in tempo e pazienza raccogliere una
documentazione così completa degli oaggetti che hanno fatto al storia della
Carnia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma ogni oggetto ha una
sua storia, la storia di chi l’ha usato, ma anche la storia di chi l’ha
immaginato e costruito. Pensando all’uso che se n’è fatto rivediamo la storia
della gente di Carnia che viveva, spesso sopravviveva, di allevamento del
bestiame e di emigrazione. Una storia che è morta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Pensando al come è
stato realizzato l’oggetto riflettiamo sulla “ingegnosità” del carnico che già Fabio
Quintiliano Ermacora, (il primo storico della Carnia, ricordato in una delle
vie centrali di Tolmezzo) nel suo De Antiquitatibus Carneae<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>definisce “callido et sagaci ingenio -
d’ingegno furbo e perspicace».<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Una ingegnosità che
non è morta, che ha visto espressioni eccelse come in Jacopo Linussio,
ricordato in tante sale del museo, ma che può trasmettersi anche dalle suggestioni
che possono venire a ognuno di noi dalla visita al Museo, se sappiamo fare in
modo che la visita diventi una esperienza personale dentro all’anima della
gente che ha fatto la storia della Carnia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Il Museo che Gortani
ha pensato e voluto, nasce dal suo amore per la Carnia, non è un luogo per coltivare
la nostalgia ma per allevare la speranza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-15913035924915071142023-10-08T02:24:00.001-07:002023-10-08T02:24:19.982-07:00Danrte Spinotti: un esempio. <p> </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> <span style="font-size: medium;"><b> </b><b>Dante Spinotti con
Nicola Lucchi</b></span><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>“Il sogno del cinema.
La mia vita, un film alla volta”.</span></b><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>A leggere
l’autobiografia che Dante Spinotti ha scritto assieme a Nicola Lucchi per la
editrice “La nave di Teseo”, mi sono sentito nei panni di un pastore che, senza
essere mai uscito dalla Carnia, un giorno s’è visto atterrare nei suoi pascoli
una specie di marziano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che veniva dall’aver
girato il mondo, dall’aver vissuto la vita fantastica di Hollywood.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma non si trattava
di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>una marziano! Poteva sembrare impossibile
ma era anche lui un carnico! Autentico, DOC. Non tanto perché è nato a Tolmezzo
il 24 agosto di ottanta anni fa, ma perché è della stirpe degli Spinotti. Il
nonno paterno Riccardo è stato, assieme a Cella <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il fondatore della Cooperativa Carniva. <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nella casa di Muina in Carnia,
ereditata dal prozio del padre, Giovanni Antonio Spinotti, Dante bambino, ha
potuto “cimentarsi” con le attrezzature di un laboratorio fotografico. Poi ha
potuto mettere a frutto la passione acquisita, al seguito dello zio Renato che
faceva il fotografo nientemeno che in Kenya.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Per recensire una
biografia è necessario in qualche modo condividere gli interessi e la passione
di chi ha scritto. Io, in comune con Dante, ho solo l’anno di nascita. A 17
anni io frequentavo il cinema ai terzi posti del “De Marchi” di Tolmezzo, lui
faceva le prime esperienze con le cineprese in Africa. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Io sono il pastore
rimasto in Carnia lui s’è costruito un percorso di vita come direttore della
fotografia in ambito cinematografico che viene ben sintetizzato già nel titolo
del libro “Il sogno del cinema. La mia vita, un film alla volta”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ammirato, faccio mio
con piacere il giudizio di Anthony Hopkins che lo definisce “uno dei più grandi
direttori della fotografia italiani del XXI secolo” e mi fermo al giudizio di
questo grande attore, quando aggiunge che Dante: «Ha un talento straordinario,
usa la cinepresa per catturare quello che non è visibile a occhio nudo.»<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Non è affar mio recensire
il libro di un direttore della fotografia, anche se mi pare di capire che
ripensando la sua vita, Dante scrive brillantemente la storia del cinema degli
ultimi cinquanta anni. Per questo vorrei provarmi a dire qualcosa sul <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>libro dell’uomo Dante, consigliandone la
lettura in particolare ai giovani.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>È il romanzo di una
vita che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>inanella una serie di quelle
che lui chiama “fortunate circostanze”, ma dalla quale emerge una grande
capacità di “cogliere al volo le occasioni”. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nella vita di ognuno
scrive si presentano dei “turning point”, momenti di cambiamento e
trasformazione, che si deve avere il coraggio di affrontare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma se è vero che la fortuna aiuta gli audaci,
la vita di Dante, dimostra che è l’inventiva, la capacità di essere innovativi
che consente di emergere. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Al capitolo intitolato
“fortunate circostanze” fa immediatamente seguito quello intitolato “parola
d’ordine: sperimentare”. L’intuizione su un particolare gioco di luci, cambia
l’immagine, riesce a rendere più intensa un’ emozione. <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Questa sensibilità, questo intuito per l’invenzione,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che fa la differenza per il direttore della
fotografia, può farla :in qualsiasi ambito ci si trovi ad operare. Ed è una
sensibilità che in qualche modo ha a che vedere con le tue radici.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ho conosciuto Dante
quando mi ha coinvolto nel documentario “Inchiesta in Carnia” con il quale
avrebbe voluto “dare una scossa” ai Carnici. È la stessa scossa che dovrebbe
venire ai carnici dalla lettura del racconto della sua vita. In particolare ai
giovani che, a quanto si dice, si sentono soffocare dall’atmosfera civile e culturale
che opprimerebbe la Carnia. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Scrive a pag. 308:«Nella
zona di Santa Monica in cui risiedo, mi capita spesso di uscire per lunghe
camminate. Tutto e curato, sereno, impeccabile, ma nonostante questo manca
qualcosa: Sono passeggiate che svolgo per lo più per il mio benessere
psicofisico, per svagarmi o fare esercizio. In queste lunghe camminate, io mi
annoio. Qualcosa che in Carnia, percorrendo gli stessi chilometri, in qualsiasi
luogo, non accade. <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>In Carnia
non ci si annoia perché è possibile sentire sotto i piedi migliaia di anni di
cultura che in qualche modo ti appartengono. Significa percepire la bellezza di
tutto ciò che ti circonda e che ti ha preceduto e che, evidentemente, ha
lasciato un segno nel tuo DNA.» <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Volendo scrivere la
mia recensione per i carnici, mi sono permesso di scrivere Carnia, dove lui ha
scritto Italia. Ma non credo d’aver falsato il suo pensiero visto che poco
prima aveva scritto: «C’è sempre qualcosa che in me si muove quando torno in
Italia, soprattutto in Carnia, dove affondano le mie radici.»<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 3;"> </span>Igino
Piutti dal sito “Cjargne Online”<o:p></o:p></span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-85951388874197302312023-10-04T00:08:00.002-07:002023-10-04T00:08:45.278-07:00Carnia domani.<p> </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> Ai tempi del mio impegno come
amministratore pubblico (Sindaco di Tolmezzo e Presidente dell’Agenzia per lo
sviluppo economico della montagna), pensavo che la montagna si dovesse salvare
dalla piaga dello spopolamento, portando i posti di lavoro in montagna. Ora che
mi interesso della storia (è appena uscita la seconda edizione della Storia
della Carnia), m’è venuto il dubbio ch l’approccio si stato sbagliato.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nel
nuovo capitolo che ho inserito, intitolato “Carnia in Crisi”, metto in evidenza
come c’è una fuga in atto non motivata più dalla mancanza dei posti di lavoro,
ma proprio dal rifiuto di vivere in montagna. All’entusiasmo di quelli che
vengono da fuori e ne scoprono la bellezza, fa riscontro nei nativi <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>una sorta direi quasi di odio derivato forse dai
maggiori sacrifici sia economici che personali che comporta la vita in montagna
ma anche come rileva Patrick Heady, citato <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nel mio testo, dal fatto che per i giovani non
è facile vivere con un “popolo duro” in un’atmosfera sociale dominata dal
binomio “invidia ed egoismo”.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Comunque
la si pensi, dalla storia si ricava che la Carnia, come in genere la montagna,
è stata abitata intensamente, perché consentiva in qualche modo di
sopravvivere. Prima nella forma comunitaria delle vicinie, poi anche nella parcellizzazione
esasperata dei terreni,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’erba dei prati
consentiva di allevare degli animali che con i loro prodotti garantivano la
possibilità di vita degli uomini. Ci si è spinti così a raccogliere fin
l’ultimo filo d’erba a ridosso delle rocce, distribuendo gli insediamenti umani
ovunque ci fossero dei fili d’erba da raccogliere.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ora
che l’erba ha perso ogni valore, che senso ha investire per convincere la gente
a restare dove è finita per necessità e non per scelta?</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Da
altre parti si è saputo sostituire il valore dell’erba con quello della
bellezza del territorio e si è sviluppata un’ economia basata sul turismo. Ci
aveva provato anche la Carnia all’inizio del secolo scorso. Ma<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>come testimoniano i tanti alberghi chiusi, si
è preso atto che non era dei carnici la vocazione al turismo.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>E
quindi?</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>In
attesa che qualcuno mi aiuti a darmi una risposta, in una visione distopica, immagino
la Carnia con i paesi tornati allo stato di vicinie, con i prati commassati nel
diritto d’uso e gestiti da un’unica azienda agricola in grado di reggersi
economicamente, nelle modalità dell’agriturismo. Azienda che diventa punto di
riferimento per un nuovo originale movimento turistico di quelli che dalla
pianura e dalle città vogliono salire in Carnia per approfittare del silenzio
dei paesi diventato assoluto e recuperare l’equilibrio psicofisico. O per
ricercatori, studiosi e intellettuali che collegati in rete con il mondo
vogliono approfittare del silenzio per spremere meglio le meningi. </p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-40471354640952270552023-01-17T23:34:00.000-08:002023-01-17T23:34:14.484-08:00Ancora la ciclabile nella lettera al Direttore del Messaggero Veneto.<p> </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Preg.mo Sig. Direttore,<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>La ringrazio per il
rilievo che ha voluto dare sul giornale al mio precedente intervento sulla
pista ciclabile Amaro Tolmezzo. <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Dopo
aver premesso l’apprezzamento per l’idea di utilizzare a questo scopo il sedime
inutilizzato dell’ex ferrovia, di fronte ai vincoli posti dalla Soprintendenza
per “il mantenimento dell’armamento ferroviario esistente anche al fine di
possibili futuri utilizzi a fini ferroviario-turistici” e al conseguente
aggravio dei costi, suggerivo di rinunciare all’idea e proponevo un percorso
alternativo. Sbagliando!</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEQXytdgB_xQiym4cinZRqCW8jKGd_1HSoYySWq3oqu_vV5YFFP3gJTfblcs2B6Axv9PTSI4ElUXmo9L59DwMnZngoLtXtPrFZpRGi3FZr5VAvalMbOirz31qWYYFjyriGk2lGlKhDz6tuyDkgDMGfjdJOimmeeBCRF8SkWBVNoFUWVL4gTPfUwv5BdA/s4000/20230104_104655.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="1800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEQXytdgB_xQiym4cinZRqCW8jKGd_1HSoYySWq3oqu_vV5YFFP3gJTfblcs2B6Axv9PTSI4ElUXmo9L59DwMnZngoLtXtPrFZpRGi3FZr5VAvalMbOirz31qWYYFjyriGk2lGlKhDz6tuyDkgDMGfjdJOimmeeBCRF8SkWBVNoFUWVL4gTPfUwv5BdA/s320/20230104_104655.jpg" width="144" /></a></div><br /><o:p></o:p><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Il Consorzio ha in
proprietà il sedime dell’ex ferrovia e quindi non sono necessari espropri con
relativi costi. Ma ci sono i costi imposti dalla Sovrintendenza!... Assurdi!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Che senso ha infatti,
mi dica Lei, obbligare il Consorzio a proteggere i binari sovrapponendovi la
ciclabile? L’ipotesi a monte di questa decisione può essere solo quella che il
Consorzio in futuro cambi idea, butti all’aria i soldi spesi per fare una pista
ciclabile per riutilizzare il sedime ad altri fini! Ma sarebbe una pazzia! <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>E la Sovrintendenza
obbliga a spendere soldi pubblici perché questa follia rimanga realizzabile? Peraltro,
dopo aver perso di vista i ben più storici binari della Carnia-Tarvisio, che
hanno (opportunamente!) lasciato il posto alla pista ciclabile Alpe-Adria!...<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Il consigliere
regionale Mazzolini ha giustamente sottolineato la assoluta priorità di questo
intervento per lo sviluppo turistico della Carnia. Mi auguro sappia far
intervenire da Roma il “Governo del lasciar fare e lasciar lavorare” a dire
alla Soprintendenza che la Carnia non ritiene di dover sprecare dei soldi regionali
per tenere aperta la possibilità di legare il suo futuro turistico al fumo di
una locomotiva a carbone che sale da Stazione per la Carnia a Tolmezzo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Sogno di poter
percorrere tra breve in bicicletta una pista realizzata nel massimo rispetto
dell’ambiente e anche con interventi che mantengano la memoria storica della
ferrovia, ma senza l’assurdo di inguainare l’armamento ferroviario a futura
memoria, di come si sapevano sprecare i soldi nel 2023. Vista la mia età, spero
comunque non si perda altro tempo.<span style="mso-tab-count: 1;"> </span><o:p></o:p></span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-85615166509251978372023-01-04T11:14:00.001-08:002023-01-07T01:18:02.583-08:00<p> </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: times;"><span style="color: #cc0000; font-size: large;">La ciclabile Iulia-Augusta.</span><span style="font-size: medium;"><o:p></o:p></span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><o:p><span style="font-family: times; font-size: medium;"> </span></o:p></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"> L’idea
di trasformare la vecchia ferrovia Carnia-Tolmezzo in una pista ciclabile era
una idea intelligente perché con la unica possibile diversa destinazione si salvavano
i manufatti (i ponti e la galleria) e quindi <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la memoria storica dell’opera. Di diverso
avviso la Soprintendenza, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ritiene ancora
possibile “scelte future di riuso della linea anche a fini
ferroviario-turistici e quindi impone soluzioni che non compromettano queste
possibili scelte". Con un sensibile aggravio dei costi.</span></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJh7YD6XLEZlaMg47_yHMwvwztJF4NtZOGbU9eEKx1W2iQ7RTt0sjM3R647TiMnYt72DJZwUuY-BGfn5Y1UF7JjFq4A2pgX0bzbQ3PWDluvP0rhT3Bx70EweL5JWPynFZ4djpnAdCe0cNjnTUCOYjE8ZxkkAdN05O7inwC2M_IyccsX6CCuYRKKao9Sg/s4000/20230104_104655%5B1%5D.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="1800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJh7YD6XLEZlaMg47_yHMwvwztJF4NtZOGbU9eEKx1W2iQ7RTt0sjM3R647TiMnYt72DJZwUuY-BGfn5Y1UF7JjFq4A2pgX0bzbQ3PWDluvP0rhT3Bx70EweL5JWPynFZ4djpnAdCe0cNjnTUCOYjE8ZxkkAdN05O7inwC2M_IyccsX6CCuYRKKao9Sg/s320/20230104_104655%5B1%5D.jpg" width="144" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il manufatto che <br />andrebbe salvato</td></tr></tbody></table><span style="font-family: times; font-size: medium;"><br /><o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>L’idea della Soprintendeza è pura
utopia, ma proprio per questo non può essere discussa, ma neppure presa in
considerazione per lo spreco di denaro pubblico che implicherebbe. Mentre, come
giustamente sottolinea il consigliere regionale Mazzolini “ il tratto <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che collega Tolmezzo ad Amaro arrivando fino
all’Alpe Adria, sarebbe strategico per lo sviluppo turistico estivo dell’Alto
Friuli”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Non resta quindi che pensare a una
soluzione alternativa, che, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>siccome al dire di mio nonno “no l’è un mal ca non seti encie un ben”, potrebbe risultare
migliorativa, con un tracciato più piacevole, rispetto ai rettilinei della ex
ferrovia. Per quel che può saperne un pensionato, dopo una sommaria verifica,
lasciando ai tecnici di definire le soluzioni progettuali, immagino una
ciclabile che prende idealmente il nome di Iulia-Augusta, perché invece di
quello ferroviario dell’inizio del Novecento, riprende il tracciato voluto da
Giulio Cesare per raggiungere Iulium Carnicum e poi il passo di Monte Croce. Basterebbe
seguire la <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vecchia strada statale, affiancandola
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>o allontanandosi, ove possibile, per
rendere più suggestivo il percorso.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"> <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Si potrebbe partire da Campiolo, nella
fiduciosa attesa di quando il nuovo ponte sul Fella, avrà anche la corsia
ciclabile. Si potrebbe <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>così far
apprezzare le bellezze del quel percorso poco frequentato (le fortificazioni, il
torrente Glagnò, la suggestiva cascata “Favarines”).<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"></span></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmr3BNk14-iKPTV59SHyTnNBpC5JC1x5CkXcHG_LW0ClZ3r2h7dBzYMOEVe7_vp2NeaYSSfe14sZKhuOvA2IGA_HJbeEtEjLq1DbYhwxiKTV8Lct_SCEVHrELjrhymGk-vqRZ3JsruIg9oDUkGdKaGuSFxSLAAFNve9gp-Zoma1r5l3LWdIR2U73h5ww/s4000/20230104_103102%5B1%5D.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="1800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmr3BNk14-iKPTV59SHyTnNBpC5JC1x5CkXcHG_LW0ClZ3r2h7dBzYMOEVe7_vp2NeaYSSfe14sZKhuOvA2IGA_HJbeEtEjLq1DbYhwxiKTV8Lct_SCEVHrELjrhymGk-vqRZ3JsruIg9oDUkGdKaGuSFxSLAAFNve9gp-Zoma1r5l3LWdIR2U73h5ww/s320/20230104_103102%5B1%5D.jpg" width="144" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La porto dell'ipogeo<br /> del Vallo Littorio</td></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_X5FHosFSWA2SNKXmOMs7OUkGSwhv9vsO4ijTcyFdE_aVjoKOJvnQdAVWkdR9Wk22e5OaZP0K4-mb8T4ZWsMqcFO_bcS6acqNFYdDHhumr22iAVJMw22QuEmgTXr9igml3o3_PH43KYDNyUHFNcIRrQB6utcmIh95dMRXrQpk1RV0yUuX6F1hDYC3Hw/s4000/20230104_103125%5B1%5D.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="1800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_X5FHosFSWA2SNKXmOMs7OUkGSwhv9vsO4ijTcyFdE_aVjoKOJvnQdAVWkdR9Wk22e5OaZP0K4-mb8T4ZWsMqcFO_bcS6acqNFYdDHhumr22iAVJMw22QuEmgTXr9igml3o3_PH43KYDNyUHFNcIRrQB6utcmIh95dMRXrQpk1RV0yUuX6F1hDYC3Hw/s320/20230104_103125%5B1%5D.jpg" width="144" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La strada romana <br />al Sasso Tagliato</td></tr></tbody></table><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Si arriverebbe ad Amaro affiancando
la nazionale sulla destra, senza grossi problemi. Lascerei all’Amministrazione
Comunale di Amaro di decidere tra la diverse soluzioni possibili per
attraversare il paese in modo che la ciclabile diventi elemento di sviluppo
locale. Non comporta nessun problema invece l’affiancamento alla statale <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>da Amaro a Pissebus, salvo qualche tratto da
risolvere a sbalzo, come quello in coincidenza della caduta massi che sta
obbligando alla chiusura attuale della strada. Al Sasso Tagliato invece che in galleria,
si potrebbe riprendere proprio il percorso della vecchia strada romana,
aggettante sul Tagliamento e intagliata nella roccia. La porta che consente l’accesso
alla fortificazione del Vallo Littorio, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>suggerirebbe l’idea di recuperi a fini
turistici anche di quell’originale ipogeo voluto da Mussolini...Ma sarà per un’altra
volta!<o:p></o:p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSGqNZ0NWS58DX2gMfnvbKWMwfwpNhK53GheJlLtYFyH8VIoqkYvfnENiBwrtW796rzL-W3zKqKGBMsOTqLHnnZv5ufyI4u8c4-jYYiOx15Fg7ew2YaAK6K_cAJKnrKlAyZTB8NlsmYV7IXxNE9z3j62K_Cx0NxF2Xs1ZdntKXaLnDT3E00DJOKkxhsw/s4000/20230104_102217%5B1%5D.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="1800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSGqNZ0NWS58DX2gMfnvbKWMwfwpNhK53GheJlLtYFyH8VIoqkYvfnENiBwrtW796rzL-W3zKqKGBMsOTqLHnnZv5ufyI4u8c4-jYYiOx15Fg7ew2YaAK6K_cAJKnrKlAyZTB8NlsmYV7IXxNE9z3j62K_Cx0NxF2Xs1ZdntKXaLnDT3E00DJOKkxhsw/s320/20230104_102217%5B1%5D.jpg" width="144" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Si intravedono i resti<br />della vecchia strada<br />dei carri e delle diligenze<br /><br /></td></tr></tbody></table></span><p></p>
<blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Dopo Pissebus preferirei lasciare
sia la nazionale che la ferrovia per abbassarmi nella campagna abbandonata
infestata da rovi e noccioli, ombreggiando la pista <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con un filare di gelsi a ricordo di un’altra
pagina della storia della Carnia. Si dovrebbe pensare al costo degli espropri,
ma trattandosi di terreni incolti, l’incidenza sarebbe senz’altro minore di
quella degli oneri imposti dalla Soprintendeza per utilizzare la ex ferrovia.</span></p></blockquote><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Arrivati a Chiampaman penserei a un
bivio. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;">Proseguendo
potrei attraversare Tolmezzo nel parco già realizzato sulla ex ferrovia.
Prendendo a sinistra, invece, utilizzando strade esistenti, e la strada di
servizio all’oleodotto, realizzerei la circonvallazione ciclabile di Tolmezzo. Si attraversa la zona industriale, si gira dietro alla Cartiera, si affianca la pista Guida sicura e il Poligono di tiro. Si riattraversa la superstrada per un sottopasso che ai tempi della realizzazione avevo chiesto con l'idea del "non si sa mai" e che ora si rivela provvidenziale per congiungersi alla pista ciclabile esistente all'altezza del Bocciodromo. Da qui, si può entrare nuovamente a Tolmezzo per via Aldo Moro.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"> Ma, proseguendo verso nord, per il tratto di
circonvallazione già realizzata che passa dietro all’Ospedale, ci si collega
alla già esistente Tolmezzo-Zuglio, portando poi i ciclisti a fare lo Zoncolan,
con rientro dalla bella ciclabile Ovaro-Villa Santina. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAPkWrb5yZ74ix_VV94fRoISVSFotLj0oshogt-NJ3qqAr-Mlxz0AxcSFjCyqFSZFFbql8TQpR1DitQeerGqbBZT2VPqbe1hMeGpVLoHa22utdgyjDyrFcZHX7CKV88-6OYJvjEMkw8zSVGqiF3SgvJNeWNxjlnY4aPN29K_RFmcyyw_QHED5IIKzgHA/s4000/20230104_102813%5B2%5D.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="1800" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAPkWrb5yZ74ix_VV94fRoISVSFotLj0oshogt-NJ3qqAr-Mlxz0AxcSFjCyqFSZFFbql8TQpR1DitQeerGqbBZT2VPqbe1hMeGpVLoHa22utdgyjDyrFcZHX7CKV88-6OYJvjEMkw8zSVGqiF3SgvJNeWNxjlnY4aPN29K_RFmcyyw_QHED5IIKzgHA/w143-h207/20230104_102813%5B2%5D.jpg" width="143" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il ponte della ferrovia<br /> visto dalla nuova ciclabile</td></tr></tbody></table><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="mso-tab-count: 1;"> Prendendo la ciclabile esistente verso sud,</span> sperando che si
allarghi con una ciclabile anche il ponte Avons, si raggiunge la suggestiva Cavazzo-Pioverno attraverso la quale i
turisti possono tornare <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a riprendere l’Alpe
Adria a Venzone.<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Un sogno? Certo, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è necessario un progetto, una variante
urbanistica…Ma i soldi ci sono già e se, come sottolinea Mazzolini <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si conviene che “la tratta è troppo importante
per lo sviluppo turistico per tutta la montagna dell’Alto Friuli” si sapranno
trovare anche i tempi e i ritmi di priorità che, ai nostri tempi, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ci consentivano di operare rapidamente come
Sindaci della Ricostruzione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p><br />
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p><span style="font-family: times; font-size: medium;"> </span></o:p></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-46377040458969108742022-08-16T07:43:00.000-07:002022-08-16T07:43:11.571-07:00<p> </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQsbWdzk0iCRTYDuxddLjpPjMABDQvvF7P2TzyA0LN-PR5_rmMMAWmXCJu1rckY85zckurgJDtB3oEbMxz0Wb5HGC_tYc7olr_GUHfIX6yRxIiRLC5FhlLUAD_KpocNhO2fee93krJJVc83PEQVctZN4yhcFjKISg7c4khUyRK0EiB1MGz0n3I8LYf7A/s1808/Alfio%20foto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1808" data-original-width="1298" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQsbWdzk0iCRTYDuxddLjpPjMABDQvvF7P2TzyA0LN-PR5_rmMMAWmXCJu1rckY85zckurgJDtB3oEbMxz0Wb5HGC_tYc7olr_GUHfIX6yRxIiRLC5FhlLUAD_KpocNhO2fee93krJJVc83PEQVctZN4yhcFjKISg7c4khUyRK0EiB1MGz0n3I8LYf7A/s320/Alfio%20foto.jpg" width="230" /></a></div><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">RICORDANDO ALFIO ENGLARO </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ho<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>partecipato ieri sera a Paluzza al toccante e
intenso ricordo di Alfio Englaro voluto e organizzato da Chei di Somavile. Mi
sono sentito in colpa per non aver pensato a pubblicare un mio personale
ricordo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nella vita d’ognuno ci
sono incontri che lasciano un segno. L’incontro con Alfio mi ha segnato nella
mia passione per lo scrivere ma anche e soprattutto nel mio essere uomo. Avevamo
idee diverse su tante cose, ma era un motivo per rendere stimolante il
confronto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Era un grande uomo!
Per la passione che aveva per la lingua latina era solito scrivermi le mail in
latino. Homo sum humani nihil a me alienum puto. La frase di Terenzio (come uomo
mi interessa tutto ciò che riguarda l’uomo) definisce bene il mio ricordo di
una persona che viveva cercando il senso dell’essere uomo, in sé e nel
confronto con gli altri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Era un grande medico!
Perché curava uomini e non pazienti. Da ragazzo aveva pensato d’avere la
vocazione al sacerdozio, rinunciato al sacerdozio, gli era rimasta la vocazione
del sentirsi chiamato a dare se stesso agli altri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ho perso un grande
amico! Aveva il dono dell’empatia, perché ad un tempo sapeva dare e attrarre.
Trasformava il rapporto tra individui in un rapporto tra uomini.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>La cultura carnica ha
perso un personaggio importante! Cultura non è sapere, ma capire condividere e
partecipare. Appunto! Capire il senso dell’essere al mondo e capire il contesto
nel quale siamo al mondo, e quindi capire la storia dell’ambiente che ci
circonda, e partecipare, per favorire il suo sviluppo per renderlo più a misura
di uomo. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per questo, a suo modo, Alfio è
stato anche un grande politico, ad esempio nella battaglia a favore della
Provincia dell’Alto Friuli. Nella convinzione (che io non condividevo!) che
dall’autonomia potessero nascere nuove prospettive di sviluppo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Il sito di Cjargne
online è la testimonianza di quanto e di come Alfio fosse un “pensatore”. Al
suo “Paluzza in Carnia” deve tanto la mia “Storia della Carnia”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>On omnis moriar (non
morirò del tutto) diceva il poeta Orazio, vale anche per Alfio, per ciò che di
lui resta in questo sito e nei suoi libri. Ma per lui, e per il mio rapporto
con lui, vale il concetto di San Paolo sul quale, ricordo, discutevamo passeggiando
sulla battigia di Lignano. Vita mutatur, non tollitur. <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>La vita ci viene trasformata, non tolta. Se è vero, come credo e
credeva, il mio rapporto con lui si è solo trasformato: è diventato virtuale,
in un’altra dimensione. Lo sento al mio fianco ogni volta che prendo la penna
per scrivere qualcosa..<o:p></o:p></span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-6129639329438152532021-09-01T16:42:00.000-07:002021-09-01T16:42:16.718-07:00<p> <a href="https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/racconti/601436/laltopiano-di-lauco-2/#!">ILMIOLIBRO - L’Altopiano di Lauco - Libro di Igino Piutti (kataweb.it)</a></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-29527837272183682232021-08-20T09:48:00.000-07:002021-08-20T09:48:28.689-07:00GIANNI DEL ROMA.<div><a href="https://www.youtube.com/watch?v=jy85tra0zwA">Gianni0 - YouTube</a></div>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-59196091006073571692021-08-12T06:22:00.033-07:002021-08-14T06:32:34.700-07:00LA CACCIATA DI FURIO.<p> </p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-_58rzXMZDw8/YRfDAjjOJrI/AAAAAAAAJNs/VgzIIEuzDn8BCPLQpcjAkdOute23fV2PgCLcBGAsYHQ/s4160/Canonica.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="3120" data-original-width="4160" height="221" src="https://1.bp.blogspot.com/-_58rzXMZDw8/YRfDAjjOJrI/AAAAAAAAJNs/VgzIIEuzDn8BCPLQpcjAkdOute23fV2PgCLcBGAsYHQ/w295-h221/Canonica.jpg" width="295" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La ex canonica di Fusea. <br />Nel balcone a sinistra l'alloggio di Furio. </td></tr></tbody></table><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Furio era un docente
di storia moderna all’Università di Udine che si era innamorato della Carnia e
ne aveva fatto l’oggetto privilegiato dei suoi studi. Si era innamorato del
paese di Fusea e aveva trovato il modo di farne la sua residenza. D’accordo con
il Sindaco del tempo, negli anni al finire del Novecento, aveva sistemato in
conto affitto una porzione della ex canonica di Fusea, e aveva continuato ad
abitarvi pagando regolarmente l’affitto e le tasse connesse. Aveva subito il
fascino del paese e dell’immobile in particolare da cui si gode un panorama che
fa sentire quel fascino!</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>L’edificio è sempre
stato diviso, per quanto io ricordi, in due parti con accessi diversi: quella
che era l’abitazione del parroco con gli uffici parrocchiali, e l’asilo infantile.
Furio si sistema nell’ex asilo infantile.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Però la canonica è<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>proprietà del Comune di Tolmezzo con vincolo
di destinazione al culto (?) salvo un pezzetto di proprietà della Parrocchia.
(In termini di rendita catastale 764,56 contro 165,06). Ristrutturando l’ex
asilo Furio ingloba anche la parte della Parrocchia, ne consegue che il Comune
avrebbe dovuto stornare parte dell’affitto riscosso, a favore della Parrocchia.
<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nulla di più semplice!
La gran parte dell’edificio resta a disposizione della Parrocchia di Fusea (nel
frattempo soppressa e inglobata in quella di Cazzaso!) e del Comune, per le
rispettive diverse attività. In qualche modo Furio fa anche da custode
dell’intero edificio!....<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma deve essere stato
almeno il diavolo a infilare la coda e rendere tutto complicato. La Parrocchia
chiede di “disporre effettivamente dell’uso della intera Canonica di Fusea”.
Come già non l’avesse! Ad abundantiam anche senza la porzione occupata da
Furio. Ma che il problema sia Furio lo si capisce dalla convenzione nella quale
si specifica che la parrocchia rinuncia a rivalersi delle quote di affitto
indebitamente riscosse e il Comune alle pretese che potrebbe accampare per le
migliorie apportate da Furio anche nella proprietà della parrocchia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Il Comune aderisce
alla richiesta “restituisce alla Parrocchia (di Cazzaso perché quella di Fusea
è stata soppressa!) la parte di proprietà di quest’ultima e rimette la
Parrocchia stessa in condizione di disporre effettivamente dell’uso dell’intera
Canonica di Fusea”, mantenendo a proprio carico l’onere per la manutenzione
straordinaria per la parte di sua proprietà<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>(sic!).<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>A suo tempo avevo
pensato che qualcuno in Consiglio Comunale sollevasse l’assurdità di questa
convenzione, ma forse si dovrà attendere che la prenda in mano la Corte dei
Conti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma che ne è di Furio?
Nessun problema, il parroco gli fa avere una bozza di contratto di affitto,
lasciando così intendere che cambierà solo il locatario.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-NPC5n8CM7Og/YRfD7E7dg-I/AAAAAAAAJN0/IXJlq7oRyWMQ3TWg4GidF5nZ03uSKO3-QCLcBGAsYHQ/s4160/Canonica-Furio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="4160" data-original-width="3120" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-NPC5n8CM7Og/YRfD7E7dg-I/AAAAAAAAJN0/IXJlq7oRyWMQ3TWg4GidF5nZ03uSKO3-QCLcBGAsYHQ/s320/Canonica-Furio.jpg" width="240" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>L'ex asilo occupato da Furio<br />ora con evidenti i segni dell'abbandono</i>. </td></tr></tbody></table><br /><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma a convenzione
stipulata (19.06.2017) il 28 novembre il<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Parroco di Cazzaso a sorpresa si rende conto che ha un abusivo nella
canonica di Fusea. Una cosa insopportabile! Sarà perché trattasi di professore
universitario che chissà quali devianze culturali può portare in paese, sarà
perché convive more uxorio con una donna senza essere unito dal vincolo
sacramentale, sarà…la coda del diavolo!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Una urgenza
insopprimibile! Tant’è che intima al malcapitato di andarsene e, con le buone
maniere lo informa che “trascorsi inutilmente sessanta giorni di tempo dalla
ricezione della presente, la Parrocchia dovrà procedere con tutte le azioni a
tutela degli interessi della Parrocchia stessa nelle sedi opportune”. </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Perché?
Perché nel frattempo ha scoperto che “non è nemmeno ipotizzabile stipulare un
contratto di qualsivoglia natura<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con con
la S.V….perchè configgente con la destinazione d’uso che l’immobile deve
mantenere”. Cioè vuoto! Ma la bozza di contratto che aveva precedentemente
recapitato a Furio? Boh!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Se fossi in Consiglio
Comunale mi farei qualche domanda sia sull’uso delle proprietà comunali, sia
sull’esempio che abbiamo dato a favore del ripopolamento della montagna o della
cultura su cui anche il Parroco di Cazzaso sostiene che dobbiamo contare come
settore per lo sviluppo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Se fossi…Ma non
sono…Chiudo quindi con una aneddoto personale che mi lega a quella canonica.
Come primo lavoro appena diplomato maestro a diciassette anni ho avuto
l’incarico di addetto al censimento del 1960. In tale veste sono entrato in
quella canonica. Le solite malelingue facevano girare delle voci sulla donna
che vi abitava. Ho chiesto al Parroco se la dovevo registrare come “perpetua”.
“No, no!”, mi ha risposto “scrivi, convivente”<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Perché Furio si metta
il cuore in pace, chiudo con un altro aneddoto. I locali da lui occupati erano
quelli dell’asilo infantile parrocchiale, che come era d’uso, aveva una piccola
sala teatro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Con l’entusiasmo dei
vent’anni avevo scritto una farsa e allestito una “compagnia teatrale di
Cazzaso” che la recitasse. L’abbiamo data anche nel piccolo teatro di Fusea.
Era destino che quei locali finissero in farsa! Se poi ci si mette anche la
coda del diavolo il destino diventa per forza “configgente” con chi si diletta
di studi di storia e del fascino della valle del But.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Facciamocene una
ragione!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;">LA VERITA’ CI RENDE LIBERI.<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Avevo deciso d’ abbandonare l’argomento della cacciata di Furio Bianco,
ma avendo qualcuno messo in dubbio la verità dei fatti, tenendo alla verità, mi
sento in dovere di riassumerli.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;">1 – 18.09.2017 - Il<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"> </b>Comune
di Tolmezzo notifica a Bianco d’aver ceduto alla Parrocchia di Cazzaso i locali
della ex canonica di Fusea nei quali abita da anni in affitto dopo averli
sistemati e chiede anche gli arretrati a saldo, di 535,28 euro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;">2 –<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Precedentemente, (mentre è
in corso la trattativa tra Comune e Parrocchia), il parroco fa avere a Furio
una bozza di contratto di locazione. Per far credere al Comune che avrebbe
mantenuto i rapporti con l’affittuario?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;">3 – 28.11.2017 – il Parroco rovescia il tavolo e scrive a Furio che
“non è nemmeno ipotizzabile stipulare un contratto di qualsivoglia natura con
la S.V. in quanto la competente autorità ecclesiastica, cui ogni atto di tale
genere è giurisdizionalmente sottoposto, non lo potrebbe autorizzare, oltre che
risultare configgente con la destinazione d’uso che l’immobile deve
mantenere…trascorsi sessanta giorni dalla ricezione della presente, la
Parrocchia dovrà procedere con tutte le azioni a tutela degli interessi della
Parrocchia stessa nelle sedi opportune”<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Sessanta giorni di tempo perché la Parrocchia di Cazzaso, diventata
proprietaria della Canonica di Fusea aveva urgenza di ripristinare l’uso che
l’immobile deve mantenere. Cioè vuoto! Anche perché i locali occupati da Furio
erano propriamente non quelli storicamente utilizzati come canonica ma quelli
destinati ad Asilo infantile. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Che vi continuasse ad
abitare un uomo di cultura che, andato in pensione poteva continuare a dare il
suo contributo di studio al paese e alla Carnia è configgente con la
destinazione a vuoto!!!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Resta di capire perché
il Comune abbia ceduto un bene di sua proprietà perché restasse inutilizzato,
mantenendo l’impegno alla manutenzione straordinaria. Ma questa è un’altra
storia!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-88723055594419607702021-03-22T00:40:00.006-07:002021-03-22T03:01:47.681-07:00Paesi di prossimità<p> <span style="font-family: arial;"> Per occupare il lokdown, fra gli
altri libri sto rileggendo </span><span style="font-family: arial;"><span style="background: white; color: #333333;"> “Gesù di Nazaret” di Joseph Ratzinger e mi ha
colpito il commento del Papa alla parabola del buon samaritano (pag. 231). In
questi giorni dominati dalla necessità del distanziamento, mi sono trovato a
riflettere su come la nostra società abbia perso il valore della prossimità.
Nei paesi della società contadina, tutti erano prossimi tra loro. Tutti
conoscevano tutto di tutti. A volte solo per sparlare. Ma anche lo sparlare è
in qualche modo condivisione. Oggi non si sa nulla neppure di chi ha
l’appartamento che dà sul nostro stesso pianerottolo.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: arial;"><span style="color: #333333;"><span style="background: white;"> Cosa significa avere dei “prossimi”? Chi è il
tuo prossimo? Alla domanda, ricorda il papa Emerito,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il Vangelo risponde con la parabola del
samaritano. C’era un uomo ferito sulla strada, ma un sacerdote ed un levita
passarono oltre. “Forse più per paura che per indifferenza” commenta il Papa.
Arrivò un samaritano, un estraneo se non un nemico ed ebbe invece compassione.
Traduciamo in questo modo un termine molto più forte perdendo “l’originaria
vivacità del testo”: più esatto sarebbe tradurre “gli si spezzò il cuore”,
continua il Papa. La vista dell’uomo ferito lo prese nelle viscere, nel
profondo dell’anima.</span><br />
<span style="background: white;">Il valore della prossimità sta non in un
atteggiamento caritatevole o assistenziale, ma nel sentire il prossimo dentro
di noi, parte di noi. Il prossimo, non soltanto l’amico!</span><br />
<span style="background: white;">Il samaritano non è né un prete né un levita, ma
è uno che ha il coraggio di essere uomo. In quanto uomo sente il prossimo come
un fratello del quale non ci si può disinteressare. Perché, dice il Papa, se
sei veramente uomo, l’altro, il fratello entra in te, diventa parte di te, come
se fosse un elemento del tuo corpo. La ferita anche del dito mignolo è un
grande dolore per tutto il corpo.</span><br />
<span style="background: white;"> E questa non è una verità di fede, ma un
discorso assolutamente laico per i laici. Il bello del libro, a mio avviso, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è che per la prima volta un Papa scrive da
laico.</span><br />
<span style="background: white;">Non è un discorso di sinistra, perché il
samaritano non lascia tutto per mettersi a fare il missionario nella pretesa di
salvare l’umanità. Il samaritano è un mercante, iscritto alla confcommercio se
non alla confindustria, che continua a fare il suo mestiere. Ma è prima di
tutto un uomo, cui si spezza il cuore quando incontra un prossimo…Possiamo
immaginarci una società di mercanti ai quali si spezza il cuore? Perché no? Un
ideale è sempre un punto di arrivo, non di partenza. </span><br />
<span style="background: white;"> Nell’ultimo
capitolo della Storia della Carnia che ho pubblicato per Biblioteca
dell’Immagine prima che scoppiasse la pandemia, immagino una ripresa di
sviluppo del territorio che parta dai paesi, ricostituiti come erano le
storiche “vicinie”. La pandemia rende ancora più attuale la prospettiva. Avrà
un senso vivere in montagna se avrà un senso vivere nei paesi ridiventati luoghi di prossimità. Perché forniti dei
servizi di prossimità. Certo. Ma anche perché ridiventati luoghi ove si vivono
i rapporti di prossimità nei termini su cui porta a riflettere il Papa emerito.
Sarebbe un passo importante, se attraverso i servizi di prossimità si riuscisse
a reintrodurre il valore della prossimità. Il vivere in paese diventerebbe
allora un modello di eccellenza per la qualità della vita, capace di attrarre
gente, non di indurla a emigrare, come ora avviene.</span></span></span><span style="mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><o:p></o:p></span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-42769761369338818862021-01-06T10:16:00.001-08:002021-01-06T10:16:52.195-08:00<p> </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Identità carnica (ancora!!!</span>) <o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.5pt;">“Attenzione però!” scrive Gian Mario Villalta direttore di Pordenone
legge sul MV di lunedì 4, a parlare di idioma friulano, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>idioma ha la stessa radice etimologica greca
di idiozia, l’atteggiamento di chi si chiude in se stesso, dell’uomo senza
cultura.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-1LM5d6IeytA/X_X-KPHRo5I/AAAAAAAAHcw/zbv2ueL0NNYRYYmkBaFd3ccahOIVMO8tQCLcBGAsYHQ/s512/sul%2Bcoglians.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="512" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-1LM5d6IeytA/X_X-KPHRo5I/AAAAAAAAHcw/zbv2ueL0NNYRYYmkBaFd3ccahOIVMO8tQCLcBGAsYHQ/s320/sul%2Bcoglians.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sul punto più alto della Carnia.</td></tr></tbody></table><br /><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.5pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Forse per questo
qualcuno ha fatto giustamente rilevare nei commenti su face book che a volte ci
si vergogna a usare l’idioma non volendo <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>passare per “contadini” .<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.5pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma è proprio qui, ( a
parer <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mio parere di contadino rifatto!)
che abbiamo sbagliato! E continuiamo a sbagliare. Il vantaggio dell’idioma
friulano sta proprio nel fatto che è (ìdios=particolare, questa la traduzione
del termine!), particolare perché così diverso dall’italiano, ma così legato a
un ambiente particolare a una particolare storia. Ove “particolare” sta per
originale, pieno di fascino. Dovremmo menar vanto di conoscere il friulano. Ma
non per aver imparato a scuola quello della koinè, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ma per
averlo “succhiato” in famiglia, “l’idioma che prima i padri e le madri
trastulla” come scrive Dante (Paradiso XV, 122). Un modo di essere e di sentire
prima ancora che un modo di dire. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.5pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>E con l’inglese come
la mettiamo? E dimostrato che la diglossia favorisce l’apprendimento
linguistico. E con la globalizzazione come la mettiamo?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Più ci si sente “particolari” più ci si sente
cittadini del mondo ma con una marcia in più, perché “glocali”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.5pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Non escludo, (anzi!)
come scrive Villalta su MVe ripete D’Avolio in face book che ci si possa
sentire friulani pur <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>senza conoscere il
friulano. Il mio discorso è un altro. Sono partito da una affermazione non mia
che l’identità può essere un valore aggiunto in un progetto di rilancio della
Carnia, ho aggiunto la considerazione mia che la lingua può essere un elemento
a favore di questa identità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.5pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Molti hanno ritenuto
fosse un handicap per i figli il friulano e si è arrivati al paradosso dei
genitori che parlano tra loro in friulano ma in italiano con i figli. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-bidi-font-size: 11.5pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Credo si debba ripartire anche da qui
(certamente non solo da qui!). Penso che se nelle famiglie si riprendesse a
parlare l’idioma dei singoli paesi, questo contribuirebbe a ricostruire l’identità
dei paesi, che può essere il valore aggiunta per dare una nuova prospettiva ai
paesi, e quindi alla Carnia come rete di paesi vivi con una loro identità.<o:p></o:p></span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-29499681642910174352021-01-03T07:52:00.002-08:002021-01-03T07:52:30.460-08:00<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /> <p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica; font-size: medium;">Identità
Carnica.</span></p>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-_ZjRot50JgM/X_HnKlfTRkI/AAAAAAAAHcQ/z3aRcds5HyEqcEk5pZFT7ec8mRZhAmQXgCPcBGAsYHg/s1991/IMG_20201226_095255816_HDR%257E2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1676" data-original-width="1991" src="https://1.bp.blogspot.com/-_ZjRot50JgM/X_HnKlfTRkI/AAAAAAAAHcQ/z3aRcds5HyEqcEk5pZFT7ec8mRZhAmQXgCPcBGAsYHg/s320/IMG_20201226_095255816_HDR%257E2.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una bella presentazione fotografica di Tolmezzo <br />di Antonio Zuccon con un mio commento.</td></tr></tbody></table><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Si sente dire che l’identità
dovrebbe costituire un valore aggiunto per facilitare la ripartenza dopo la
tempesta di Coronavirus. Una tempesta <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che si è abbattuta su una Carnia già in crisi,
come la tempesta Vaia sulle abetaie già infettate <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dal bostrico. Ma cosa sarebbe poi questa
identità? Si può veramente parlare di una identità carnica da assumere come
valore nel quale affondare le radici della ripresa?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Credo di si, e, per quel che può
valere il mio parere, ritengo si fondi su due elementi la diglossia e il paese.
Ora che va di moda parlare di bilinguismo io, (solitamente in controtendenza)
preferisco il termine diglossia. Per diglossia si intende la compresenza nel
bambino di due <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>codici linguistici (così dicono
gli esperti), di cui uno, il dialetto, considerato inferiore all’altro. Per
bilinguismo invece si intende l’utilizzo di due lingue di pari livello. Da qui
le tante iniziative dei fatte dai friulanisti, in questi anni per elevare il
dialetto a rango di lingua. A mio modesto avviso invece <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’operazione doveva essere l’opposto:
considerare il codice linguistico friulano superiore all’italiano. In Carnia
(come in Friuli) non si imparano e si conoscono di base due lingue, ma al
contrario si succhia dalle parole della madre, come dal latte materno, un modo
di esprimersi che è anche un modo di sentire. Più avanti si imparerà a tradurre
questo modo di esprimersi in una lingua: l’italiano, con tanto di grammatica e
di sintassi. Quella della madre, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è
istintiva naturale. E’ sentimento. Quella che si impara è un’altra cosa. Sta
alla prima come la prosa sta alla poesia E’ una parafrasi, che può spiegare ma
non far sentire il brivido della poesia. Per dirne una, l’operazione dei friulanisti
che si sono inventati il passato remoto, invece che spiegarsi perché il
friulano si fermi al passato prossimo, mi pare una parafrasi mal riuscita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Questo codice di comunicazione,
proprio per la sua radicale diversità da quello che si imparerà per colloquiare
al di fuori del paese, è l’elemento fondante della identità di paese. Tra
codice linguistico e paese si crea il circolo virtuoso della identità di
paese,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che deve diventare il punto dove
poggiare la leva per risollevare e rilanciare l’identità di paese, come la
trama sulla quale intrecciare i valori della socialità, della prossimità, del
fare di un paese una comunità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Per questo ritengo fond</span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">amentale che in
una nuova </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">programmazione dell’attività
scolastica vengano individuati dei momenti da vivere in paese, con la gente del
paese, usando i termini in uso solo in quel paese, le inflessioni della lingua
materna che si è storicamente affermata in quel paese ed è sempre diversa da
quella dei paesi vicini. Anche formati a questo</span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; mso-spacerun: yes;">
</span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">modo (o proprio per questo!) ai nostri ragazzi riuscirà facile </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">leggere, per intuizione, i poeti e gli
scrittori </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">carnici e friulani che giustamente
non hanno scritto in “koinè” ma con i codici linguistici materni dei loro paesi.</span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Ma su questo intreccio di paesi che rivivono
nella loro identità, attorno ai loro campanili senza peccare in campanilismo,
valorizzando le individualità senza peccare in individualismo, sarà possibile
ricostruire anche l’identità del popolo carnico e friulano e farne appunto il
valore aggiunto per la ripresa.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><o:p> </o:p></span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-37396595909169354302020-11-13T22:56:00.003-08:002020-11-23T01:09:37.735-08:00<p><span style="color: red; font-size: large;"> L'Alieno Benandante.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b>Un nuovo romanzo scritto nel primo lockdown, utile passatempo per il secondo!<br />Tra il fantastico e il surreale la storia della Val Degano in Carnia, partendo dai figli di Tiberio Gracco a fondare il paese di Gracco, ma anche la scoperta della relazione tra i Benandanti del Seicento e i moderni gli Alieni e (addirittura!)la relazione tra Tempo ed Eternità.</b><a href="https://1.bp.blogspot.com/--f54hgA2h6Y/X699uxDzp5I/AAAAAAAAHAk/JaTuOikOHq0Y_iczuDAIFn2V2RML-hqoACLcBGAsYHQ/s868/libreria%2B%25282%2529.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="811" data-original-width="868" src="https://1.bp.blogspot.com/--f54hgA2h6Y/X699uxDzp5I/AAAAAAAAHAk/JaTuOikOHq0Y_iczuDAIFn2V2RML-hqoACLcBGAsYHQ/s320/libreria%2B%25282%2529.jpg" width="320" /></a></div><br />Oppure portato a casa dal postino cliccando <a href="https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/563826/alieno/" target="_blank">https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/563826/alieno/</a><p></p><p>Il romanzo è <span style="color: red; font-family: georgia;">autopubblicato</span> e quindi è giusto che, di seguito, venga anche <span style="color: red; font-family: georgia; font-size: medium;">autorecensito</span>-</p><p>Parte dall'idea d'una ricostruzione fantastica della storia d'un paese della Carnia (Gracco fondato dai figli di Tiberio Gracco). Ma è solo un pretesto come base per un ipertesto, attraverso il quale realizzare quella che per Italo Calvino è la trasfigurazione fantastica dei problemi esistenziali controllata dalla ragione.</p><p>Dalla storia si passa alla leggenda dei Benandanti alla fantascienza degli Alieni per finire nella trasfigurazione surreale del racconto dell'Alieno. La dimensione fantastica della leggenda è in qualche modo sempre ancorata alla realtà, quella surreale, perchè assurda e impossibile, consente di realizzare il loop tra fantastico e reale, tornando al reale con una possibilità di riflessione in assoluta libertà.</p><p>La semplificazione linguistica la banalizzazione stilistica dovrebbero consentire al lettore di capire che si sta giocando, seppure un gioco che alla fine riporta alla ragione, alla riflessione.</p><p>E' evidente che con questa sperimentazione sono uscito da piani di lettura a cui ho abituato i miei diciassette lettori. Anche se quelli che hanno letto la saga I Dobes, vi potrebbero trovare qualche anticipazione. Per questo introduco il racconto che, nella seconda parte, metto in bocca all'Aleno Benandante sconsigliandone la lettura. Se vogliono proseguire, non se la prendano con me, hanno voluto entrare nel surreale del racconto di un Alieno. Possono trovare conferma notando che il modo di scrivere non è il mio!.</p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-14867858597715588412020-11-10T02:32:00.000-08:002020-11-10T02:32:09.666-08:00<p> </p><p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-size: medium;">Vicinia “da paese a comunità”</span><o:p></o:p></span></b></p><p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">(una idea per un progetto di sviluppo che si ricava dalla storia della Carnia)</span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-0wIkE6Fv-LE/X6prphfz5mI/AAAAAAAAG_c/p5UaQ14zALkS_twE9JQJ1h8jxRK-m_9MQCLcBGAsYHQ/s1127/Immagine%2BCopertina%2BPrima.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1127" data-original-width="709" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-0wIkE6Fv-LE/X6prphfz5mI/AAAAAAAAG_c/p5UaQ14zALkS_twE9JQJ1h8jxRK-m_9MQCLcBGAsYHQ/s320/Immagine%2BCopertina%2BPrima.jpg" /></a></b></div><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Vicinia
potrebbe essere il titolo del progetto, ma potrebbe essere anche l’obiettivo
finale : realizzare con questo nome una associazione tra le realtà
già esistenti in un paese per accomunarle nell’obiettivo di proporsi di fare
d’un paese una comunità cogliere le opportunità di impresa che possono
realizzarsi all’interno di un paese.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Partendo
dalle analisi dell’Atlante della Coop. Kramars il progetto si propone di capire
come intervenire per invertire la “frana demografica” facendo dei paesi della
Carnia luoghi ove si può scegliere di vivere o di tornare. Partendo da un
Comune-paese pilota, elaborare un modello per la Carnia che ogni realtà dovrà
adattare alle sue particolari esigenze.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Si
immagina un progetto bottom up che si sviluppa su 4 <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Assi articolate in più azioni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">ASSE 1 – Animazione<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">1 – analisi della
situazione<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">2 – incontri con
gli stakeholders, i referenti delle varie associazioni e organizzazioni per far
emergere i bisogni per <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>andare “di male
in bene” “di bene in meglio”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">3 – incontri con la
popolazione per allargare il coinvolgimento.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">4 – abbozzare
l’Associazione “Vicinia”<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">ASSE 2 –
Innovazione tecnologica.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">1 - “Smart paîs“:
un paese caratterizzato dalla integrazione tra saperi strutture e mezzi
tecnologicamente avanzati”.In contemporanea parallelamente e in collegamento, Carnia
Industrial Park assieme a Friuli Innovazione attiva un Living lab, un laboratorio
per individuare e importare le TIC più idonee a favorire la trasformazione in
comunità di un paese.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">A solo titolo
indicativo:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">nell’asilo nido e
scuola materna un sistema per consentire ai genitori di vedere da remoto i loro
figli<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">per la scuola elementare
un sistema di teledidattica per organizzare il doposcuola.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Per tutti una App
“Paîs” che faciliti le relazioni interne, parlarsi, giocare assieme ecc.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Per gli anziani
sistemi di teleassistenza sicuri ma non invasivi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La protezione
civile che diventa punto di riferimento di un sistema avanzato di telemedicina
e primo pronto soccorso, unendo tecnologia e rapporto umano etc.etc.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">2 - Start up –
Carnia Industrial Park promuove un progetto per:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span style="mso-list: Ignore;">a)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Importare
idee d’impresa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span style="mso-list: Ignore;">b)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Assistere e finanziare lo start
up qualsiasi sia il settore prescelto dai giovani imprenditori.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span style="mso-list: Ignore;">c)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Coordinare
le azioni di alternanza scuola-lavoro per farne strumento di inseminazione
della cultura imprenditoriale e di idee d’impresa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">ASSE 3 – “Smart paîs”
le due azioni precedenti si incontrano e si fondono: l’azione di animazione e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>coinvolgimento viene ripetuta insegnando a
utilizzare le nuove tecnologie e lanciando “smart paîs”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">ASSE 4 – Per
evitare che il progetto muoia al finire delle azioni, costituzione
dell’Associazione “Vicinia”, una associazione che affianca l’Amministrazione
Comunale nel fare rete e comunità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>La
prima istituzione ad aderire dovrebbe essere il Consiglio comunale nella sua
interezza, maggioranza e opposizione. Si è superata l’emergenza terremoto
creando una unitarietà di intenti “speciale” al disopra degli interessi di
partito. All’emergenza frana demografica si deve reagire allo stesso modo,
uniti prima alla ricerca di “che cosa fare” perché il paese diventi più
vivibile, e poi nell’attuare il progetto concordato, con l’aiuto anche delle
TIC.<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Costi:
Le azioni di animazione coinvolgeranno il volontariato e quindi sono a costo
zero. Per l’azione riguardante l’ICT che si immagina in capo a Friuli
Innovazione o Carnia Industrial Park, questi Enti potrebbero produrre il
progetto ottenendo un finanziamento ad hoc da parte della Regione o dall’Unione
Europea.<o:p></o:p></span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-81568685811287902492020-11-05T02:29:00.000-08:002020-11-05T02:29:30.797-08:00<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b><span style="font-size: medium;">La
Carnia dopo coronavirus.<o:p></o:p></span></b></span><a href="https://1.bp.blogspot.com/-0_68C4jcc6s/X6PTKWistBI/AAAAAAAAG-s/n5xWAB-_9HYqOoRYw4XdO9QuPHx5pCHQACLcBGAsYHQ/s512/sul%2Bcoglians.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="512" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-0_68C4jcc6s/X6PTKWistBI/AAAAAAAAG-s/n5xWAB-_9HYqOoRYw4XdO9QuPHx5pCHQACLcBGAsYHQ/s320/sul%2Bcoglians.jpg" /></a></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><o:p><b><span style="font-size: medium;"> </span></b></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Alla Storia della Carnia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>scritta per Biblioteca dell’Immagine ho
voluto aggiungere un capitolo intitolato Carnia domani. Non ho pensato di avere
delle doti particolari per fare gli oroscopi<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>e pronosticare il futuro. Ho solo ritenuto di fare una provocazione, per
indurre a immaginare il futuro. Senza una idea del futuro si vive un presente
senza domani! Sia sul piano individuale che su quello sociale. Naturalmente non
potevo immaginare che,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dopo l’uragano Vaia,
sulla Carnia, come in tutto il mondo, si abbattesse anche il ciclone Coronavirus.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Paradossalmente però la pandemia ha
solo accelerato (almeno spero!) la mia previsione di una Carnia interconnessa e
che fa della rete il valore aggiunto per ridiventare una terra dalla quale non
si fugge (come ora avviene!) ma nella quale si sceglie di venire a vivere.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Le parole che si sono più sentite
durante i due mesi che abbiamo trascorso chiusi in casa, erano “distanziamento”
e “smart”. Il distanziamento, nei paesi con i pochi abitanti rimasti, non
costituiva un problema. Lo smart invece, sia che si riferisse alla possibilità
di lavorare da casa o, per i ragazzi, di partecipare alle lezioni, ha messo in
evidenza uno spaventoso digital divide. Altro inutile inglesismo! In parole
povere, la banda larga che doveva arrivare con il progetto Mercurio, è rimasta
sulle carte di qualche scrivania. Mercurio il dio romano che viene
rappresentato con le ali ai piedi, in questo caso non solo ha perso le ali, ma
gli devono essere venuti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>i calli, non è
quindi riuscito a risalire le valli di Carnia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Si scusa, dicendo che sono i calli della
burocrazia! Sarà! Ma per un territorio come quello della montagna dove le
distanze costituiscono un handicap, la telematica doveva essere un priorità
assoluta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nel libro ho scritto che “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">nel secolo precedente ci si era preoccupati
perché internet e la rete avrebbero potuto portare all’isolamento delle persone.
Invece in Carnia è diventata una modalità per stare assieme</i>”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Può! Direi, deve, la rete diventare
la infrastruttura che cambia la modalità <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di stare assieme, di vivere in modo nuovo in
montagna. Per il dopo Coronavirus si sta usando e abusando della parola
“rilancio”. Ci dovrà <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>essere (ce lo
auguriamo!) un rilancio anche per la montagna. E la facilità dei collegamenti
telematici, (con le soluzioni che si riterranno più opportune!), sarà la base
per rilanciare in una prospettiva nuova il vivere in montagna. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>“Smart” è la parola diventata di
moda con Coronavirus. Prima si diceva “tele”. Parlando come si mangia, i
termini stanno per “a distanza”. Coronvirus ha insegnato che in futuro, sempre
più si potrà lavorare da casa “smart”, cioè in telelavoro, ma anche studiare in
teledidattica o essere assistiti in telemedicina e teleassistenza. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma smart o tele che sia! Vuoi
mettere la differenza tra lavorare “a distanza” rinchiuso in un appartamento in
un condominio di città e fare lo stesso lavoro, in una casetta con orto e
giardino, in uno dei tanti piccoli paesi della Carnia!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>La telematica inoltre <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mentre mi consente di lavorare dal paese,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>permette anche<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di decentrare i servizi nel paese,
aumentandone la vivibilità. E qui il rilancio può già iniziare da subito. Non
occorre aspettare Mercurio. Si devono ripensare i paesi con i servizi
rivisti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>alla luce delle possibilità
offerte dalla telematica. Teleassistenza<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>deve essere un sistema immaginato per accompagnare gli abitanti dei
paesi dalla nascita alla tomba. Telemedicina un modo per portare l’ospedale in
casa, attraverso il medico di base. . <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>“Condivisione”
dovrà essere poi la parola d’ordine per ripensare ogni aspetto della vita
all’interno del paese. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Una rivoluzione del modo di vivere
che è più facile pensare si realizzi in un paese della Carnia, che in un
quartiere di Udine.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nella storia, la Carnia veniva
ripopolata a ogni pestilenza dalla gente che si ritirava sui monti per fuggire
la peste. Per il futuro sarà invece ripopolata come conseguenza della peste, se
da Coronavirus ci verrà la spinta a innescare questa rivoluzione. La montagna
che è arrivata come l’ultimo vagone del progresso economico e sociale, allo
scontro con la pandemia, nella ripartenza potrebbe essere il primo. Sta a noi
far sì che anche questa volta valga il proverbio “no l’è un mal ca nol seti
encie un ben. Non c’è evento dannoso che non lasci anche qualche opportunità.<o:p></o:p></span></p>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-44564976491334686482020-06-08T00:28:00.005-07:002020-06-08T02:17:01.245-07:00Flipped Classroom<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "times new roman", serif;"><b>La scuola con Coronavirus.</b></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "times new roman", serif;"><b><br /></b></span></div><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif;">Flipped
Classroom – la classe rovesciata che diventa anche allargata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif;"><span> </span>Visto che in Carnia si dice che “no
l’è mai un mal ca nol seti un ben” non c'è male da cui non si possa trarre anche del bene, chissà che da Cornovirus non ci arrivi l’input
per capire che la didattica non può non far proprie e assimilare le possibilità
offerte dall’informatica e dalla telematica? Con il termine di classe
rovesciata “flipped classrom”, si indica la metodologia didattica che
utilizzando le nuove tecnologie, rovescia il modo di fare lezione. L’alunno
viene indirizzato a prepararsi in internet ove ormai “c’è tutto e il contrario
di tutto”, e in classe la lezione frontale viene sostituita da una discussione che
ha l’insegnante come facilitatore. Un rovesciamento che cambia il modo di
insegnare e ancor più quello di imparare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif;"><span> </span><span> </span>Quando leggo come comportamento virtuoso il
divieto di portare in classe gli smartphone, da ex insegnante di latino, resto
sconcertato. No! E’ obbligatorio averli come è obbligatorio avere i libri di
testo. Google sostituisce (perché ricomprende!) ogni enciclopedia. Ma l’insegnante
prima e l’alunno poi devono imparare a utilizzare questo libro di testo, che a domanda
mette a disposizione tutte le conoscenze del mondo, (comprese le versioni di
latino che gli alunni copiano a piaciemto!). La scuola che trasmetteva
conoscenze diventa così la scuola che favorisce il formarsi delle competenze,
compresa la competenza di acquisire conoscenze.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif;"><span> </span>La LIM lavagna interattiva
multimediale, è la lavagna che, sostituendo il gesso in mano agli insegnanti di
una volta, consente agli insegnanti di interagire<span> </span>portando in classe tutte le opportunità
offerte da internet.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif;"><span> </span>Compresa quella della didattica a
distanza che si è utilizzata durante il lockdown. <span> </span>“Ma", si dice, "gli alunni sono stati
traumatizzati da questo modo di far scuola”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif;"><span> </span>La soluzione per la terza fase, su
cui tanto si discute, tra telematica e informatica, è molto semplice, e supera
anche i traumi: la metà degli alunni seguirà la lezione in classe e metà da
casa, a giorni alterni. Ma amche quelli da casa saranno virtualmente presenti in linea, visibili nel contorno della LIM.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif;"><span> </span>Si ottiene così una classe “allargata”
con i distanziamenti necessari. Ma è importante che si approfitti della
situazione, per far sì <span> </span>che nell’aula
allargata, si introduca il metodo della classe rovesciata, la scuola delle
competenze.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif;"><span> </span>Utopia? Forse no. Basterebbe un
investimento massiccio della Regione per far sì che ogni aula venga dotata
della LIM, ogni studente dello smarphone, o, meglio, del tablet. Una cosa
fattibile in tempi brevi! Entro ferragosto! E poi un rientro obbligatorio anticipato
degli insegnanti in classe, per imparare a far lezione con la LIM in una aula
allargata, ma soprattutto in una classe rovesciata in una flipped classrom.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif;"><span> </span>Finiremmo per ringraziare
Coronavirus che ci ha costretti a capire (a partire dalla scuola!) che alle
innovazioni non ci si oppone, ma ci si adegua, assimilandole però con
intelligenza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span> </span></div>
<br />Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-7399613045230868482020-05-17T07:10:00.007-07:002020-06-02T10:26:38.861-07:00Il ritorno del Cosacco.Per il 75° anniversario delle stragi di Ovaro e Avasinis, la scia di sangue con la quale si è conclusa la ultima guerra in Carnia, ho pubblicato il romanzo "Il ritorno del Cosacco" che ricorda quei fatti. <div>Nel romanzo il 2 giugno il protagonista Peter porta le ceneri del nonno Fiodor al cimitero cosacco di Lienz, assieme al diario di don Zossi con il racconto dell'eccidio dei Cosacchi ad Avasinis.</div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-TfpY-TpYTps/XtPp8bDePCI/AAAAAAAAFpg/-2MoBc7skEUwVxtqRLMTMJu1Jp2meCZnQCK4BGAsYHg/santo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="280" data-original-width="418" src="https://1.bp.blogspot.com/-TfpY-TpYTps/XtPp8bDePCI/AAAAAAAAFpg/-2MoBc7skEUwVxtqRLMTMJu1Jp2meCZnQCK4BGAsYHg/s320/santo.jpg" width="320" /></a></div> Il 2 giugno immagino di presentare virtualmente il romanzo nel cimitero di Lienz, come evento di Facebook invece che con la solita presentazione, con l'invito ad acquistarlo e a leggerlo per mantenere memoria dei fatti che ricorda.</div><div><a href="https://www.facebook.com/piutti/videos/10222353757658830/">https://www.facebook.com/piutti/videos/10222353757658830/</a><br />
<br />
<iframe allow="encrypted-media" allowtransparency="true" frameborder="0" height="427" scrolling="no" src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fpiutti%2Fposts%2F10222139607505210&width=500" style="border: none; overflow: hidden;" width="500"></iframe></div>Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-30269030294774040082020-04-03T07:45:00.003-07:002020-04-03T12:39:51.540-07:00Ricordando Pietro Polettini<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-size: 14.0pt;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-size: 14.0pt;"> " Ex
se natus", amava sottoscriversi il grande Jacopo Linussio. "Fattosi da sé". Ex se
natus mi piacerebbe fosse scritto anche sulla tomba dell’amico Pietro
Polettini, venuto a mancare questa notte all’età di 86 anni. In questa
espressione mi pare si possa raccogliere e definire la vita d’un uomo che
partito veramente “dal nulla” ha saputo diventare il più grande imprenditore
edile di Tolmezzo, dopo il terremoto del 1976, legato alla tradizione ma capace
di innovazione come dimostra la nascita della Solaicarnia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-size: 14.0pt;"> “Multa
pars mei vitabit libitinam” mi piace ricordarlo con la frase latina del poeta
Orazio a bilanciare per contrappasso il suo dispiacere per non aver potuto
studiare, ricordando il suo disappunto quando gli facevo le citazioni. Ma lui
mi ha tante volte concretamente insegnato che la vita fa da maestra se la sai
ascoltare anche se non ti ha consentito di frequentare le scuole. Gli torno
quindi a spiegare che con questa frase,
tradotta in italiano, il poeta voleva sottolineare
che molte delle cose fatte da lui
supereranno il fiume della dimenticanza. E in effetti molto di ciò che ha fatto
Polettini a Tolmezzo, resterà ben oltre la sua scomparsa, a muovere il ricordo
di lui. Gli edifici dell’Istituto Professionale, il Centro Direzionale e
l’Ospedale e tante altre opere che segnano il paesaggio di Tolmezzo e della
Carnia.<o:p></o:p></span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; font-family: "times new roman", serif; margin-right: 1em;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-RqthHhQAM9w/XodURJ5xsPI/AAAAAAAAE9A/02iPCId0Fz0YFRu8CcferniFUNnAT8dlgCLcBGAsYHQ/s1600/SAA-Tolmezzo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="450" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-RqthHhQAM9w/XodURJ5xsPI/AAAAAAAAE9A/02iPCId0Fz0YFRu8CcferniFUNnAT8dlgCLcBGAsYHQ/s320/SAA-Tolmezzo.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px; text-align: center;">La chiesa dell'ospedale dedicata a S.Antonio<br />
<div>
<br /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-size: 14.0pt;"> A
proposito dell’Ospedale ho vivo il ricordo di quando è arrivato da me Sindaco a
dire: “Guarda che qui, a progetto, è previsto che vanga demolita la cappella di
S. Antonio, ma io mi rifiuto di demolire chiese”. “Si cumbine!” gli ho risposto
e infatti la cappella e ancora lì. “Merito tuo,” gli dicevo scherzando, “quindi
se muori prima di me ti porteremo lì per il rosario e le onoranze funebri.”
Invece il destino l’ha chiamato all’altra vita quando addirittura non è ammesso
neppure di celebrare il funerale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-size: 14.0pt;"> Appena
qualche giorno fa ho salutato l’amico Tiziano Dalla Marta, con lo stesso
richiamo alla poesia di Orazio del “Non omnis moriar-non morirò completamente”.
Due amici così diversi ma che ho accomunato nell’intensità e spontaneità del
sentimento di amicizia, nell’ammirazione provata per loro, nel lascito che
hanno lasciato alla Carnia con la testimonianza della loro vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-size: 14.0pt;"> Il
figlio della bidella, senza titoli di studio che diventa imprenditore, che sa
quindi mettersi in gioco per inventarsi capace di gestire tempi e metodi in una
realtà estremamente complessa come quella dell’impresa edile. Un esempio della
capacità di intraprendere, da portare a modello ai giovani d’oggi. E perché no
anche ai politici che progettano il futuro della Carnia, perché è solo facendo
crescere persone che si ispirano a questi modelli che ci può essere un grande
futuro per il nostro territorio. Con la morte di Polettini la Carnia perde una
persona che ha saputo interpretare al meglio lo spirito di intrapresa nel quale
spesso si sviluppa in positivo l’individualismo carnico. Tolmezzo perde uno degli
ultimi autentici tolmezzini doc, quelli con le radici insinuate nelle androne e
nei cortili interni del Borgàt.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-UvNQl17IjrE/XoeOaajLruI/AAAAAAAAE9s/_e0IBSayhccUFqIFzV6UyUoPAWUQzG6ugCEwYBhgLKs4DAMBZVoCYv3dc2tuLRktvFE6RjgB5aTiyGglzzRtvR5khvmGL6aE7QbuqQUtPvlAbHfplsqbV0-JXz4cIGWdEcBFvcdSETVvlWGz2PecrjFcx1tsdsL-BW56PWsYfOXbjeBTp4jj3Pt1dgYcsJBhxinnb68i2au48eYiZwd0BsrYdXZjGsgFhcfFSlAFglSKXNotbBSAaWBwrxzl8gpWBCXdfSaN33anevBMvRcstSkDa9vN4XQBMtsGezE2Kh09WbitWPONvz_Av6daO2duB0DA7EvtBvvUH_5_0tAFnZh3HQ7Ky7hJqtdOEbyTYz931vKX8_6gHVaA86fKdEuCAVTfriwZN-sz6LDnPI9MIvjeKT9EIWXjWl-_6pD-N3O-h2Cb8XIK_YGp1psLa2cGLdv8gpfi6xpFILRRlNf9o3Ao9WyytufOvzDi5Brvd1ovfK0ttRarraYhBfMuTRdI8VoPvoNIO2hd-F68bR7s3ApOmT-cYwCVBndQ6E9L1OIO8oDG69t_0y_30jpyzZpI8a3I6Mz1p085Ulcds7BcJMto5_HIEl6BAKkeIW72ZOi1deK0sqOTpHnCYnteTaMMVtjF7YQv_mgBoH4z6DcPoMLyjnvQF/s1600/mari.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="524" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-UvNQl17IjrE/XoeOaajLruI/AAAAAAAAE9s/_e0IBSayhccUFqIFzV6UyUoPAWUQzG6ugCEwYBhgLKs4DAMBZVoCYv3dc2tuLRktvFE6RjgB5aTiyGglzzRtvR5khvmGL6aE7QbuqQUtPvlAbHfplsqbV0-JXz4cIGWdEcBFvcdSETVvlWGz2PecrjFcx1tsdsL-BW56PWsYfOXbjeBTp4jj3Pt1dgYcsJBhxinnb68i2au48eYiZwd0BsrYdXZjGsgFhcfFSlAFglSKXNotbBSAaWBwrxzl8gpWBCXdfSaN33anevBMvRcstSkDa9vN4XQBMtsGezE2Kh09WbitWPONvz_Av6daO2duB0DA7EvtBvvUH_5_0tAFnZh3HQ7Ky7hJqtdOEbyTYz931vKX8_6gHVaA86fKdEuCAVTfriwZN-sz6LDnPI9MIvjeKT9EIWXjWl-_6pD-N3O-h2Cb8XIK_YGp1psLa2cGLdv8gpfi6xpFILRRlNf9o3Ao9WyytufOvzDi5Brvd1ovfK0ttRarraYhBfMuTRdI8VoPvoNIO2hd-F68bR7s3ApOmT-cYwCVBndQ6E9L1OIO8oDG69t_0y_30jpyzZpI8a3I6Mz1p085Ulcds7BcJMto5_HIEl6BAKkeIW72ZOi1deK0sqOTpHnCYnteTaMMVtjF7YQv_mgBoH4z6DcPoMLyjnvQF/s320/mari.jpg" width="296" /></a></div>
<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-size: 14.0pt;"> Ci
eravamo promessi di salire ancora una volta assieme sull’Amariana, la nostra
montagna. Poi si rimanda e il tempo purtroppo rende impossibile mantenere gli
impegni. Comunque mi piace ricordarlo lassù. Non dimenticava mai di portare dei
fiori alla Madonna. Mi piace ricordarlo lassù in particolarela sera in cui
siamo saliti per l’accensione dei fuochi nella festa dell’Ausiliatrice. Era una
notte piena di stelle. Nel chiarore della luna si aveva l’impressione di essere
sospesi nel cielo, in un'altra dimensione nell’atmosfera trapunta di stelle. Il
nostro respiro diventato il respiro della notte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-size: 14.0pt;"> Amico
fraterno. Coronavirus mi impedisce di vederti da morto. Meglio così! Per me non
sei morto. Nel prefazio della Messa dei morti, con la quale avremmo dovuto
salutarti,( ma ci viene impedito!), si recita che “vita mutatur, non tollitur” </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Ti traduco: “La morte non ci toglie la vita,
ci cambia soltanto la modalità del vivere”. Appunto! Per me resti lassù
nell’altra dimensione, accanto alla “tua” Madonna, nel ricordo del respiro di
quella notte di stelle. Mandi Pèpo. Questo il soprannome con cui ti chiamavo,
il perché te l’avevo attribuito, può restare un
segreto tra noi due. Cordialmente Mandi, anche a nome di tutta la mia
famiglia, con le più sentite condoglianze a Lidia ai tuoi figli e a tutti i tuoi parenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif;"> </span></div>
Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-72137798423231185312020-03-18T11:13:00.000-07:002020-03-18T04:19:29.222-07:00Ricordando Tiziano Dalla Marta<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><b><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tiziano Dalla Marta, amico carisimo,</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";">non
c’è amicizia più intensa e sincera di quella che nasce tra due persone che
hanno idee e modi di pensare diversi, ma che proprio in questa diversità
trovano il modo di confrontarsi, crescendo intellettualmente assieme,
rispettandosi a vicenda, riconoscendosi reciprocamente l’onestà intellettuale.
E’ stata questa la storia della nostra amicizia durata cinquanta anni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Negli ultimi anni ci siamo trovati a
condividere la comune passione per la scrittura. Quando ti ho visto qualche
giorno fa, per l’ultima volta, avrei voluto dirti che sono tornato a scrivere
favole. Ma il destino ha voluto riportarmi, bruscamente, alla realtà,
imponendomi di ricordare la frase di Ungaretti che abbiamo discusso come
introduzione al mio ultimo romanzo storico: “la morte si sconta vivendo”. Sul
tuo viso si vedeva che il tempo aveva ormai scavato tutti i segni dei tuoi 97
anni. Come il tempo nei millenni ha segnato le nostre montagne. Ma tu parlavi
ancora di quando hai sfidato quelle montagne da scalatore provetto, a volte
spericolato. Respingevi la debolezza con la quale i tanti anni di vita,
inesorabilmente avevano segnato <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il tuo
corpo, nel ricordo di quando facevi a gara a dimostrare la tua forza:
“invincibile a braccio di ferro”:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>A seguito del mio interesse
sull’argomento, negli ultimi anni è stata la storia della Resistenza in Carnia
i leit motiv delle nostre accese discussioni, nei nostri frequenti incontri. Tu
che avevi contribuito a costruire il mito del Movimento della Resistenza. Io
che considero negativo l’aver voluto trasformare la realtà in mito e che sento quasi
come impegno civile quello di ristabilire la verità storica. Due visioni opposte
che ci hanno portato a puntualizzazioni anche vivaci, ma nel rispetto sempre
delle reciproche posizioni, ricordando più volte Voltaire nella frase che gli
viene attribuita: “non sono d’accordo con ciò che dici, ma sarei disposto a
perdere la vita perché tu abbia la libertà di dirlo”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma la nostra amicizia viene da molto
più lontano. Nel 1970 come consigliere comunale sono entrato a far parte della
tua squadra di Sindaco di Tolmezzo al secondo mandato. Giovane, fresco di idee.
entusiasmi e comportamenti sessantottini, sono entrato in un conflitto con te con
una foga che tu hai sopportato e capito solo perché intuivi che veniva dal
comune impegno che ci portava a spenderci per lo sviluppo della nostra
comunità. Entrato a far parte della tua Giunta, l’ho messa in crisi, spaccando
il gruppo consiliare di cui entrambi facevamo parte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ne abbiamo parlato tante volte,
perché è nata proprio lì quella strana e originale amicizia tra due persone che
agli occhi degli altri, potevano sembrare nemici.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Una amicizia che si è rinsaldata
quando da Sindaco della Ricostruzione, sono ricorso a te per utilizzare la
preziosa competenza che ti veniva dal fatto di <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>poter unire <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’esperienza d’amministratore alle conoscenze
dell’architetto. E ci siamo trovati, in quel momento particolarmente difficile
per la nostra comunità a collaborare sinceramente, in ruoli diversi, ma sullo
stesso obiettivo, con lo stesso impegno civile, la stessa passione politica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>La nostra amicizia però è un fatto
personale, seppure con risvolti pubblici. Da tuo successore come Sindaco, desidero
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>anche <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ricordare e sottolineare la tua grandezza come
Sindaco che ha scritto una pagina importante e decisiva della storia della
nostra comunità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>“Non omnis moriar! “ scrive il poeta
latino Orazio, non morirò completamente se il ricordo di ciò che ho fatto mi
sopravviverà, se resterà d’esempio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Per questo mi pare doveroso
ricordarti con l’ammirazione e la stima che ho sempre avuto nei tuoi confronti.
Vorrei portarti come esempio agli amministratori di oggi come la figura di un
Sindaco che non si è fermato ad amministrare il presente, ma ha voluto e saputo
pensare e immaginare il futuro della comunità che democraticamente era stato
chiamato ad amministrare. Il piano regolatore del 1969 che imponeva a Tolmezzo
un futuro da centro industriale, in conflitto con gli agricoltori proprietari
dei terreni, è un esempio di lungimiranza, d’un saper guardare al futuro anche
a danno dei propri interessi politici immediati. Esempio di concretezza poi,
l’impegno che hai messo nel dare contenuti alla sua scelta, cercando gli
imprenditori, come Apollo Candoni, che poi avrebbero segnato il futuro di
Tolmezzo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";">\<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>“Exegi monumentum aere perennius”
continua ancora il poeta ricordando il lascito del suo spirito . “Ho lasciato
un monumento più duraturo del bronzo”. Altrettanto puoi dire tu per i segni che
hai lasciato oltreché come amministratore, come architetto e anche come
scrittore e pittore. Come scrittore ricordo libri che non hanno avuto il
successo che si meriterebbero come “Il volo del rondone” e “Il ritorno del
Gismano”. Titolo quest’ultimo che ho voluto richiamare nel mio romanzo storico
in uscita “Il ritorno del Cosacco” nel quale un capitolo, intitolato “Tiziano”
ti vede come personaggio. Ricordo anche l’inedito “Mia, Romania” la bella
elegia con cui evochi il rapporto di grande umanità che sei riuscito a
costruire con la badante, negli ultimi dieci anni della tua vita, dopo la morte
della amata Caterina.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Di te come pittore parleranno altri più
competenti di me. Voglio però ricordare il ciclo destinato a richiamare la tua
storia personale nella Resistenza, non a caso la prima opera che hai lasciato è
il lunotto nelle chiesa di Cludinico che hai dipinto da giovane partigiano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Come opere dell’architetto mi piace
ricordar la Chiesa del Sacro Cuore di Betania che ben interpreta l’aspirazione
all’infinito, all’esistenza nella dimensione dell’immortalità che è stata
oggetto di tante nostre riflessioni negli ultimi tempi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>La morte, che come la falce
manzoniana” tutte pareggia l’erbe del campo” mi toglie dalla vista un grande
amico, ma i sentimenti che ci hanno uniti vanno oltre la morte. Resti e
resterai tra noi, finchè resta il ricordo dell’amico, finchè durerà il ricordo di
te in una comunità come quella di Tolmezzo che tanto ti deve.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Scherzando, mi avevi fatto assumere
l’impegno di farti l’orazione funebre in chiesa. “Don Angelo non lo permette”
ti ribattevo. Il destino ha voluto che tu sia venuto a mancare in questo strano
momento nel quale non sono permessi addirittura i funerali, non solo le
orazioni funebri. Questo mi consente di ricordarti in modo meno formale, meno
forbito se vuoi, come a te avrebbe fatto piacere, perché ci tenevi a scrivere
in una forma meno rustica della mia, ma<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>certamente più sincero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Tiziano, il mio romanzo l’Ebreo
Errante che abbiamo condiviso l’anno scorso, può essere considerato in qualche
modo un saggio sull’immortalità. Ne abbiamo parlato tanto. Una realtà <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in una dimensione diversa, per me senza Inferni
e Paradisi (anche qui in disaccordo!), ma comunque eternamente vivi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Io ci credo! Ti penso lì. Pur non
mancando di fantasia non riesco a immaginare come. Ma so che sei vivo. Che mi
stai aspettando, per continuare i discorsi. Come stai aspettando la tua grande
famiglia di figli nipoti e pronipoti. Non metterci fretta però! Mi raccomando!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Mandi Tiziano. <o:p></o:p></span></div>
<br />Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-36947937184908782002020-03-16T01:30:00.001-07:002020-03-16T01:30:24.475-07:00Nel Caos.<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b>Nel più profondo caos.</b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Il
caos provocato dalle mosche bianche si è rivelato una bazzecola rispetto a
quello provocato successivamente<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dalla
nuvola informatica. Arrivò anche in questo caso, non si sa da dove, né come nè perché,
una nuvola. Quella delle mosche era parsa di rugiada, questa era proprio una
nebbiolina leggera. Sospesa nell’aria, persino profumata. Sembrava una cosa
molto bella e tutti gli animali del bosco presero a respirarla a pieni polmoni.
Non dava disturbi. Anzi!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-6fy4_Iia4S8/Xm84zevPo_I/AAAAAAAAEwk/FyynyWAgO1kgAPm_SgKnZm0I8pdum1FtgCLcBGAsYHQ/s1600/IMG_3406.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1196" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-6fy4_Iia4S8/Xm84zevPo_I/AAAAAAAAEwk/FyynyWAgO1kgAPm_SgKnZm0I8pdum1FtgCLcBGAsYHQ/s320/IMG_3406.JPG" width="239" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ci
volle del tempo perché ci si accorgesse degli effetti. Tutti gli animali,
indistintamente, d’ogni specie e d’ogni luogo, lentamente cominciarono a
perdere la memoria, poi gli istinti e quel po’ di ragionamento che madre natura
consente anche ai non umani. Dire che perdevano è giusto sul piano individuale,
sbagliato sul piano della realtà. In effetti nulla si perdeva ma tutto veniva
assorbito nella nuvola. Gli animali non avevano bisogno di nessuna forma di
pensiero perché a pensare era la nuvola, che all’inglese prese il nome di Cloud.
Non era più necessario ne ricordare né pensare a cosa fare perché l’unico
istinto, rimasto agli animali era quello di chiedere al Cloud, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e la nuvola ricordava e pensava e quindi
decideva per loro.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Invece
che continuare a surfare, stando in equilibrio sulla cresta dell’onda, come
inutilmente aveva continuato a consigliare, con una bella e poetica metafora il
gufo, ci si era lasciati andare e si era finiti nel caos dei flutti, o, fuori
di metafora, ancor peggio nella quiete della nuvola. Peggio perché nel caos dei
flutti, l’istinto di sopravvivenza porta a cercare di nuotare per salvarsi.
Ceduto il cervello al Cloud, gli animali erano finiti in una pace assoluta,
molto simile però alla pace della morte.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Con
quale morale si può chiudere la favola? Si potrebbe ricorrere ancora al prof.
De Toni, ma più che a sapere la morale della favola il lettore di sicuro <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è interessato a sapere il seguito. Ma per
questo dovrà attendere la favola successiva. A domani!....</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-18824321934229761672020-03-15T02:53:00.001-07:002020-03-15T02:53:23.864-07:00Sull'orlo del caos.<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>Surfando sull’orlo del caos.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-qQy54Y-CgzQ/Xm36bEd6XoI/AAAAAAAAEwM/2zqdg1C9eIo92q3aZntRK0qm5gSEqDlHACEwYBhgL/s1600/IMG_3437%2B%25281%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; font-family: "Times New Roman", serif; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1196" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-qQy54Y-CgzQ/Xm36bEd6XoI/AAAAAAAAEwM/2zqdg1C9eIo92q3aZntRK0qm5gSEqDlHACEwYBhgL/s320/IMG_3437%2B%25281%2529.JPG" width="239" /></a><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nei boschi della Carnia a quel tempo
era scoppiato il caos. Ma quando esattamente? A quei tempi.! Forse addirittura
prima della comparsa dell’uomo, visto che dell’evento non è rimasta memoria
storica. La vita tranquilla degli animali è stata sconvolta dall’arrivo da uno
sciame enorme di mosche bianche. Un grande nuvola che si è posata come venefica
rugiada su tutto il territorio. Si prese a morire di “mosca bianca”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Sulle prime morivano gli uccelli, e
i quadrupedi pensavano che il problema non li riguardasse. Poi ci furono le
prime morti tra le lepri, e le volpi pensavano d’essere immuni. Quando morirono
i primi lupi, ci si rese conto che le mosche bianche avevano portato una
pandemia che colpiva tutti. Si riunirono quindi gli animali del bosco di tutte
le specie, per confrontare i casi. Il vecchio gufo tirò le conclusioni: le
mosche portavano un virus che infettava e portava la morte. Per salvarsi si
doveva fare attenzione, a che le mosche non si avvicinassero <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a meno di due yard. “Quanto?” chiese il Tasso
che non conosceva l’inglese. “Due volte 0,9144 metri”, rispose un corvo che
aveva girato il mondo.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nessuno tuttavia spiegò come si
doveva fare per evitare che le mosche si avvicinassero e gli animali di ogni
specie e di ogni località continuavano a morire. “La soluzione può venirci solo
dal bosco”, sentenziò il Gufo, dopo notti insonni di meditazione. “Gli alberi
potrebbero sprigionare una sostanza che fa scappare le mosche bianche. Speriamo
che anche a loro diano fastidio le mosche bianche e che quindi si attivino per
eliminarle”. Ma nell’attesa del bosco si continuava a morire!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-wB94VEK7ZTs/Xm36VdGAmKI/AAAAAAAAEwQ/ZVZY9S39jfMpmGP8hMNSdXupT9lP1RaSACEwYBhgL/s1600/IMG_3444%2B%25281%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1196" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-wB94VEK7ZTs/Xm36VdGAmKI/AAAAAAAAEwQ/ZVZY9S39jfMpmGP8hMNSdXupT9lP1RaSACEwYBhgL/s320/IMG_3444%2B%25281%2529.JPG" width="239" /></a></div>
Non ci avevano pensato, ma oltre al
bosco c’è anche il Destino. Era stato il Destino a fare arrivare le mosche
bianche, (non s’è mai capito se da qualche altra regione della terra o da
qualche pianeta), e il Destino provvide a eliminarle. Sulle montagne della
Carnia si scatenò un terribile uragano chiamato Vaia che distrusse tanti boschi.
Con la sua furia però fece anche un macello di mosche bianche, mettendo in fuga
quelle che si erano salvate. Tornò così il sereno sui monti di Carnia, tornò la
serenità negli esseri che vi abitavano e nacque il detto “No l’è un mal ca nol
seti encie un ben”.<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>A dir il vero on si capisce bene se
questa sia una favola o una leggenda e per questo risulta più difficile<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la morale. Ci aiuta ancora una volta il prof.
De Toni con il suo saggio sull’orlo del caos, quando scrive che ci si deve
abituare a pensare all’ordine e al disordine come elementi non separati ma
connessi tra loro. Si vive come facendo surf <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in precario equilibrio tra ordine disordine.
E’proprio in questa precarietà che dal disordine può nascere un ordine nuovo.
E’ la precarietà che suggerisce al Gufo di pensare che la soluzione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>va ricercata nel bosco, non tra gli animali.
E’ poi il Destino a intervenire<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con
un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tocco di genio, trasformando addirittura
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un disastro in un evento benefico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-14859198670918668552020-03-14T04:18:00.001-07:002020-03-14T04:18:30.903-07:00Ordine e disordine<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Tra oche e galline: ordine e disordine.<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nel
cortile di nonno Birt c’erano tanti animali domestici. D’ogni specie. Ma fra
tutti si notavano <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un branco di galline e
una frotta di oche. Le galline uscivano al mattino, davanti al gallo e salivano
sui prati a fare scorpacciate di cavallette e d’ogni altro insetto che capitava
a portata del loro becco. Le oche invece scendevano allo stagno per nuotare e
nutrirsi di ciò che si nascondeva sotto all’acqua. Le oche sempre in ordine, in
fila indiana, dietro alla capobranco. Le galline facevano invece impazzire il
gallo che avrebbe voluto tenerle unite per non perderle. Al rientro infatti
mancava sempre qualcuna, preda senza dubbio di qualche volpe.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>“Imparate
dalle oche!” chicchiriccava ogni sera il gallo. Ma invano!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Un
giorno, in valle, si fece vedere un’aquila. Tutti gli animali del cortile
vedendola volteggiare minacciosa, naturalmente entrarono in agitazione. Fra le
oche e le galline si aprirono furibonde discussioni tra chi sosteneva che non
si dovesse uscire finché l’aquila avrebbe continuato a librarsi nell’aria e che
invece ribatteva che non si dovevano cambiare le abitudini, facendosi prendere
dalla paura.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-KFYFZOSNW7Q/Xmy9Tj71nKI/AAAAAAAAEv0/8ZxMjPhsBFYOZarjnnOwkkCVhLSiYRQCgCLcBGAsYHQ/s1600/verde.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="995" data-original-width="1280" height="248" src="https://1.bp.blogspot.com/-KFYFZOSNW7Q/Xmy9Tj71nKI/AAAAAAAAEv0/8ZxMjPhsBFYOZarjnnOwkkCVhLSiYRQCgCLcBGAsYHQ/s320/verde.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Vinse
la corrente degli ottimisti e galline e oche mantennero le vecchie abitudini.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ciò
che cambiò fu però la conta dei morti. Al rientro alla sera presero a mancare
le oche invece che le galline. A far vittime non era infatti più la volpe ma
proprio l’aquila. S’era provata a prendere una gallina, ma nel fuggi fuggi che
si era creato nel branco disordinato, la sua picchiata era andata a vuoto.
Riprovò con le oche che rientravano in ordine, in fila perfetta, e non le fu
difficile ghermire l’ultima. Così anche nei giorni seguenti!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Mi
riusciva difficile trovare la morale della favola, finché non ho letto l’intervento
del prof. Alberto De Toni sull’ultimo numero de Il Business, il settimanale de
Il Friuli diretto da Rossano Cattivello. Il professore citando Paul Valery
scrive che “due pericoli minacciano costantemente il mondo: ordine e disordine.
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La favola ne è una conferma. Le galline
pagavano in morti a causa del <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>disordine,
le oche a causa dell’ordine. “L’area della vita è una zona intermedia tra
ordine e disordine” scrive ancora De Toni. “La complessità,” aggiungo io
citandolo a memoria, “presuppone che al cambiare del contesto si sia pronti a
cambiare atteggiamento e comportamento”. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<br />Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-32426334586268709642020-03-13T03:50:00.000-07:002020-03-13T03:50:16.546-07:00<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La volpe e l’uva.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Non è che in Marcelie ci fosse molta
uva. In Carnia a mezza costa non ci sono vigneti. Tuttavia nel Pecol nonno Birt
aveva piantato un filare e ogni anno<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>raccoglieva dei bei grappoli. Belli si fa per dire, perché in realtà erano
striminziti, e gli acini erano asprigni. La volpe di Marcelie comunque avrebbe
voluto assaggiarli. Una sera acquattata dietro un cespuglio aveva sentito nonno
Birt raccontare al nipote Igino, la favola inventata<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>da Esopo e poi ripresa da Fedro che si
concludeva con quella battuta che dava le volpi prive di carattere, disposte
sempre a trovare la scusa per arrendersi. “Non è matura!” e con quello <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la volpe della favola rinunciava persino ad
assaggiarla. “Ma se era troppo alta, fuori portata, perché inventarsi la
scusante?” commentava tra se e se la volpe di Mercelie</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-gtsHGmkAhK4/XmtlAcCJprI/AAAAAAAAEvM/crTrGkrtslMA0gmnGpUFoMicnp31dDYEQCLcBGAsYHQ/s1600/volpe.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="120" data-original-width="169" height="227" src="https://1.bp.blogspot.com/-gtsHGmkAhK4/XmtlAcCJprI/AAAAAAAAEvM/crTrGkrtslMA0gmnGpUFoMicnp31dDYEQCLcBGAsYHQ/s320/volpe.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>In effetti anche nel Pecol la
spalliera era troppo alta, e fatti a mente dei calcoli, la volpe furba non
aveva neppure sprecato tempo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ed energia
per provarci. Ma non le passava neppure lontanamente per la testa di darsi la
scusante che non era matura. Anzi non riusciva a darsi pace, sforzando i pochi
neuroni di cui dispone una volpe per trovare la soluzione. E ci arrivò
finalmente!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<!--[if gte vml 1]><v:shape id="Immagine_x0020_1"
o:spid="_x0000_s1026" type="#_x0000_t75" alt="IMG_3811 (1).JPG" style='position:absolute;
left:0;text-align:left;margin-left:-.1pt;margin-top:193.15pt;width:191.3pt;
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o:title="IMG_3811 (1)"/>
<w:wrap type="square" anchorx="margin" anchory="margin"/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Una
sera passando sotto la vigna, vide che nonno Birt aveva portato un cassone di
plastica. Il giorno dopo l’avrebbe usato per raccogliere l’uva, e per un altro
anno lei avrebbe dovuto rinunciare a sapere quale è il sapore degli acini. Si
sa che le urgenze stimolano i neuroni. L’intuizione è come il lampo d’un
fulmine. La volpe rovesciò il cassone di plastica, vi salì e fece una
scorpacciata d’uva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> Non
era un gran che, come sapore! Ma le soddisfazioni sono proporzionali all’attesa
e all’impegno che si è messo per raggiungere l’obiettivo. Comunque la morale
della favola non sta nel sapore dell’uva, ma nel fatto che se si insiste sugli
obiettivi, questi diventano miti irraggiungibili. E’ più intelligente abbassare
la<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mira e impegnarsi a trovare gli
strumenti più idonei per raggiungere l’obiettivo. Se c’è riuscita la volpe di
Marcelie non ci riusciranno gli umani?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Alla stessa morale, per altra via, arriva
anche <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il past Rettore dell’Università di
Udine Alberto <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>De Toni nell’ultimo numero
di Il Business, il mensile di Il Friuli, quando scrive che “abbiamo bisogno di
persone che curano i mezzi, consapevoli che il fine avrà cura di se stesso”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<br />Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-6883822239148588932020-03-12T10:23:00.000-07:002020-03-12T10:28:57.395-07:00<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 36.0pt;">Gracco<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 20.0pt;">“mi piego ma non mi spacco”</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 36.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 18.0pt;">Flectar non frangar</span></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 18.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 18.0pt;">Nella storia di un paese<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 18.0pt;">la storia della Carnia.<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">(scherzo teatrale).<o:p></o:p></span></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><br clear="all" style="mso-special-character: line-break; page-break-before: always;" />
</span></i></b>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Premessa –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Colpito dal fatto che sono riuscito a dimostrare che
Marco Polo è nato in Carnia, Claudio Pittin (già promotore dell’idea di
affrescare il campanile di Givigliana) mi ha </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">chiesto di usare le stesse abilità per dimostrare che il paese di Gracco in
Val di Gorto ha qualcosa a che vedere con i famosi Gracchi Tiberio Sempronio e
Gaio Sempronio. Incoraggiato anche da Paola di Sopra, (una tra i miei 17
lettori) assessore al Comune di Rigolato,<span style="color: black;"> mi sono
provato con questo sketch teatrale.<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><o:p></o:p></i></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>È
il lungo monologo di un Attore (il parroco di Rigolato), disturbato da una<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Spettatrice, che presenta una serie di scene
della storia di Gracco, allargata poi al Comune di Rigolato, per certi versi
compendio della storia della Carnia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Una
ventina di scene da tre minuti intervallate da qualche <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>minuto di monologo.<span style="mso-tab-count: 1;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Per
la prima rappresentazione a Rigolato, in assenza d’un palcoscenico con le
quinte, si immagina una soluzione di compromesso.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Si cumbine”.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">La
porta a destra del palco, coperta con un apposite paravento diventa il percorso
di accesso degli attori, dalla rulotte che, collocata nel cortile esterno, fa da
spogliatoio.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">A un angolo del palcoscenico, a sinistra,
di sghembo il parroco con tonaca e quadrato. Ha davanti un tavolino su cui
poggia un computer portatile. In mano ha dei fogli e un libretto.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Al
centro del palcoscenico, uno schermo gigante.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>(Monologo
introduttivo)</span></i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Buonasera! Mi presento. Sono il Parroco di
Rigolato. Sono qui per parlarvi di questo libretto che mi è venuto tra le mani
e della storia del paese di Gracco che vi è scritta. Ma per spiegarmi devo fare
un passo indietro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>A
metà del secolo scorso, subito dopo la fine della guerra, viveva a Gracco un
povero cristo. Si chiamava Sempronio, e il nome aveva assunto una
connotazione negativa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>“Tu
s</span><span lang="EN-US" style="font-size: 12.0pt;">ê</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">s un S</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">empronio” in
riguladòt era diventato sinonimo di sei un imbranato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 7.35pt; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Era
l’individuo che non manca mai<span style="color: black;"> nei paesi, quello che
viene chiamato “lo scemo del villaggio”, e Sempronio sembrava il nome più
appropriato per denominarlo.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 7.35pt; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Ek00CTdh9Uc/XmpqopmaK9I/AAAAAAAAEsE/dLt5f51DLpst1C4uonXblpgPyj-NTlOaACLcBGAsYHQ/s1600/fontana.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-Ek00CTdh9Uc/XmpqopmaK9I/AAAAAAAAEsE/dLt5f51DLpst1C4uonXblpgPyj-NTlOaACLcBGAsYHQ/s320/fontana.jpg" width="240" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 7.35pt; tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 7.35pt; tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">La Fontana
all’ingresso di Gracco<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Invece
il nome aveva ben altra origine, era un nome storico importante. Suo nonno si
chiamava Tiberio e s’era messo in testa di dimostrare che il nome del paese
aveva qualcosa a che fare con i famosi personaggi della storia di Roma, Tiberio
Sempronio e Gaio Sempronio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Che
in qualche modo avesse ragione a pensare a una origine romana era dimostrato
anche dal fatto che in paese erano ricorrenti i nomi d’origine latina. Un ramo
dei D'Andrea ancora si chiama "chei di Corneli". Evidente richiamo a
Cornelia la madre dei Gracchi!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Sempronio,
nato nel 1899, era stato chiamato alle armi ed era tornato dalla guerra,
gloriandosi di essere "un ragazzo del 99" ma “disturbato”, come aveva
detto il medico, per non usare il brutto termine di pazzo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Disturbato
o pazzo che dir si voglia Sempronio aveva vissuto nella sua casa di Gracco
senza dar fastidio a nessuno. Accudito da una vecchia zia, lo si vedeva girare
per i boschi. Una vita in piena solitudine che si concluse ad appena cinquanta
anni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>La
zia, rovistando tra le sue carte trovò un libriccino nero, scritto con una
fitta calligrafia che pensò bene di regalarmi, non sapendo che altro farne.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>È
questo il libricino che mi ha regalato. Questo libricino nero che ho portato
con me questa sera. (<i>lo mostra al pubblico)</i><o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"><!--[if gte vml 1]><v:shape
id="Immagine_x0020_12" o:spid="_x0000_i1027" type="#_x0000_t75" style='width:185.25pt;
height:204.75pt;visibility:visible'>
<v:imagedata src="file:///C:\Users\Piutti\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image005.jpg"
o:title=""/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Potete
immaginarvi la mia sorpresa quando ho preso a leggerlo e vi ho trovato, scritta
in bella grafia, la storia del paese di Gracco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Scritta da chi? Da Sempronio, assicurava la
zia, che diceva di riconoscere la scrittura del nipote.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>“Ma
forse l’ha solo ricopiata da un manoscritto di suo padre o addirittura di suo
nonno!” ho pensato sulle prime. Oppure no? <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>A
rispondermi mi è apparso in visione lo stesso Sempronio che naturalmente ho
registrato, per essere sicuro di non aver sognato e ve lo posso far vedere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">(Fa
partire la proiezione di Sempronio)<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Sempronio </span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">-</span></i></b><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> In paese
mi chiamavano Sempronio per prendermi in giro. Sono stato considerato pazzo. Ma
ero l’ultimo dei benandanti. I personaggi nati con la camicia, che hanno
segnato la storia della Carnia con i loro poteri particolari. Tra questi poteri
quello di avere in memoria la storia<span style="color: black;"> del proprio
paese. Come ognuno di voi ha in memoria la sua storia personale, a me era
concesso di avere in memoria quella del mio paese, di Gracco, e dei paesi
confinanti della val Degano. Mi è parso così opportuno scrivere ciò che
ricordavo se a qualcuno può interessare.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">(<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sempronio
in dissolvenza)</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Come potevo non cogliere l’opportunità di conoscere
la storia attraverso una testimonianza così originale? Ho quindi preso a
trascrivere il libretto battendolo a macchina sulla mia vecchia Olivetti
lettera 32. Questi sono i fogli. (<i>li mostra)<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Se
mi mettessi a leggerveli vi addormentereste, per evitare di sentirvi russare e
siccome, a dispetto dell’età, sono anche un appassionato intenditore delle
nuove tecnologie informatiche, ho chiesto a Sempronio di far rivivere le scene
del suo racconto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Di
seguito avrete l’impressione di vedere rappresentate delle scene di teatro, ma
non è così. <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></i>Misteriosamente, il libriccino di
Sempronio passato ai raggi Y dell’informatica 5.0, consente di far rivivere i
personaggi delle scene raccontate. Vedrete quindi veramente i personaggi che
hanno fondato Gracco e tanti altri che hanno scritto la storia del territorio
del Comune di Rigolato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Come parroco
è suo dovere spiegarci i misteri della religione. Ma ora sta esagerando. Ho
l’impressione che ci voglia prendere in giro con i misteri della tecnologia del
futuro. Prima ci ha mostrato addirittura la ripresa di un sogno, ora vuol farci
credere che vedremo scene di teatro che invece sono ritorni dalla storia.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Io non so
chi sia lei. Ma comunque <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mi permetta di
dirle che è una maleducata. Questa è una recita seria, a sfondo storico. Non si
può intervenire dal pubblico e disturbare.</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Se non ci credete, fa niente. Se pensate
siano scene recitate da attori, non so che dirvi. Mi sta bene lo stesso.
L’importante è che attraverso le mie parole e ciò che avrete l’impressione di
vedere sul palcoscenico, riusciate a seguire la storia, come l’ha ricostruita
in questo libretto Sempronio il “disturbato”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Andiamo avanti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-RoclxNvJR8U/Xmpq4AFSqZI/AAAAAAAAEtY/gtaJbN30VIEkaXdOJFwcZp-QK3rA3x92gCEwYBhgLMPDYqfMF/s1600/Il%2Bpaese%2Bdi%2BGracco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="384" data-original-width="512" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-RoclxNvJR8U/Xmpq4AFSqZI/AAAAAAAAEtY/gtaJbN30VIEkaXdOJFwcZp-QK3rA3x92gCEwYBhgLMPDYqfMF/s320/Il%2Bpaese%2Bdi%2BGracco.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">Uno scorcio di
Gracco<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Sul fondale appare la scritta <o:p></o:p></span></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Nel 181 prima di Cristo.</span></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <i style="mso-bidi-font-style: normal;">(legge)</i>: In
quell’anno arrivarono i Romani a fondare la città di Aquileia nella regione
della Carnia appena </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">conquistata che,<span style="color: black;"> al tempo, era tutto il territorio che andava dal Livenza
al golfo di Trieste, come testimonia lo storico Strabone quando chiama Trieste
“vicus carnorum” villaggio carnico.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Scene da you tube <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sulla fondazione di Aquileia.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Dopo
aver fatto sorgere Aquileia nel 181 a.C. Acidino, il fondatore, ebbe un figlio
con la seconda moglie, la celtica Medea, come si legge nel romanzo storico
“Aquileia” di Carpenedo-Piutti. Lo chiamarono Giulio e divenne un fedele
continuatore della missione che il padre s’era imposto di favorire:
l’integrazione tra i Carni autoctoni e i Latini che continuavano ad arrivare
dal Lazio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Giulio
ebbe in particolare il compito di realizzare la strada che da Aquileia portava
al Passo di Monte Croce Carnico che poi si chiamerà Iulia Augusta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Scene da you tube sulla strada
romana.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma
prima Giulio aveva trascorso degli anni a Roma, ove il padre l’aveva introdotto
a frequentare il Circolo degli Scipioni, la lobby letteraria e affaristica del
tempo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Era
entrato in famigliarità in particolare con Cornelia la figlia di Scipione
l’Africano. Costei aveva sposato Tiberio Sempronio Gracco, morto all’età di 66
anni. </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Vedova a 35 anni aveva fatto in tempo ad avere 12
figli. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Morti
tutti eccetto tre, una donna, e i due, Tiberio e Gaio, diventati famosi nella
storia di Roma come tribuni della plebe rivoluzionari innovatori. Come succede
a chi vuol cambiare il mondo, ci lasciarono entrambi le penne Tiberio nel 133,
Gaio dieci anni dopo nel 123.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Si <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>illumina la
presenza<span style="color: black;"> di Cornelia, entrata da dietro ilparvento.</span></span></i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ve l’avevo detto che sembrano attori in carne e ossa,
e invece sono solo apparizioni, immagini. Lei è l’immagine di Cornelia la
famosa madre dei Gracchi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Entra anche il figlio di Acidino.</span></i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">E</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ccone un’altra! È sicuramente Giulio il figlio di Acidino, il fondatore di
Aquileia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Cornelia –</span></i></b><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Grazie di essere venuto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Giulio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Nessun grazie. Sono corso appena ho saputo. Che
disgrazia. Non so cosa dirti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Cornelia –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Non c’è nulla che si possa dire per consolare una
madre che ha perso un figlio di soli 29 anni. E l’ha perso in modo così
tragico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Giulio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Come è stato?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Cornelia –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ho tanto predicato a vuoto, dicendogli che stava
rischiando la vita insistendo nel voler fare la riforma agraria, per dare i
terreni ai piccoli contadini. Era evidente che i grandi proprietari,
gliel’avrebbero fatta pagare. E così è stato. Tiberio ha voluto ricandidarsi a
tribuno della plebe per un secondo anno, contro ogni tradizione, perché sentiva
il dovere di portare a termine la riforma e s’è così inimicato un po’ tutti.
Questa mattina è stato proprio Scipione Nasica, pontefice massimo e mio nipote,
suo cugino quindi, a ucciderlo, pugnalandolo nel Foro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Giulio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Che sfrontatezza. Suo cugino…in piazza…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Cornelia –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Cose inaudite! Ma ora devo chiederti un grande
favore. Io temo anche per i suoi figli, miei nipoti: Claudio ha sette anni,
Lucio solo cinque. Tu li conosci, sono in grande confidenza con te. Mi hai
detto che stai ripartendo per tornare ad Aquileia. Vorrei chiederti di portarli
con te. Preferisco non vederli più, ma saperli al sicuro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Giulio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Li avrò come fossero miei figli. Io parto domani.
Preparali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Si spengono le luci sulla scena.</span></i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> In effetti secondo lo storico Luciano Perelli Tiberio
aveva un figlio solo. Ecco così che il libretto di Sempronio ci aiuta anche a
coprire i buchi della storia. I figli erano due. Per questo se permettete,
continuo a leggere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>I
timori di Cornelia erano fondati, come dimostra il fatto che nel 123, dieci anni
dopo, venne ucciso l’altro suo </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">figlio Gaio, che<span style="color: black;"> aveva voluto portare a termine le riforme impostate dal
fratello.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Sul fondale viene proiettata la data<o:p></o:p></span></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b>120
avanti Cristo<o:p></o:p></b></span></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></i></b><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">(il parroco continua a leggere)</span></i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Data
fondamentale per la storia del paese di Gracco questa del 120 a.C. Giulio, il
figlio di Acidino, era stato incaricato di realizzare la strada che da Aquileia
porta ad Aguntum (oggi Lienz) per il passo di Monte Croce e si trasferì ai
piedi del villaggio celtico di Sezza, impostando la costruzione di un
Municipium romano che da lui prese il nome provvisorio di Iulium.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>All'epoca,
Claudio aveva vent’anni, Lucio 18. Giulio aveva insegnato loro il suo mestiere
di Magister, costruttore di strade, progettista e impresario allo stesso tempo.
L’avevano imparato molto bene, per questo i Duoviri di Aquileia si convinsero
ad affidare loro la realizzazione di un'altra strada che, attraverso la val
Degano, anche se con un percorso molto più tortuoso, portava ad Aguntum.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Si
trasferirono quindi sul percorso della strada che avrebbero dovuto realizzare,
creando un insediamento abitativo a supporto, come aveva fatto Giulio
nell’altra valle. Sorse così l’abitato che dal loro prese il nome di Graccum,
come quello della valle del But aveva preso il nome di Iulium.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"><!--[if gte vml 1]><v:shape
id="Immagine_x0020_5" o:spid="_x0000_i1029" type="#_x0000_t75" style='width:255pt;
height:164.25pt;visibility:visible'>
<v:imagedata src="file:///C:\Users\Piutti\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image009.jpg"
o:title=""/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">Foro romano di Zuglio<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>I
resti di Julium ci possono dare l’idea di come fosse la Gracco di allora.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>La
valle a quel tempo era abitata da una tribù dei Carni, i Fauz. Dediti alla
pastorizia, occupavano gli altopiani in quota. Vivevano in capanne come quelle
di cui si vedono i resti sul monte Sorantri sopra </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Raveo. Ma per i Romani non ci furono difficoltà a trovare una intesa con i
nuovi arrivati, ci pensarono le donne.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Romana –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Sono vostre queste montagne?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Donna Fauz –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Noi siamo Celti venuti da oltre le montagne.
Ci siamo messi qui, perché c’erano delle capanne occupate dai Veneti. Ma se ne
sono andati e noi abbiamo preso il loro posto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Romana –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ma quindi i territori sono vostri?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Donna Fauz –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Per quanto ci dicono i nostri sacerdoti
Druidi, la terra e tutto ciò che essa produce è della Dea Madre Terra, gli
uomini sono ospiti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Romana –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Va bene. Meglio così. È chiaro che abbiamo due
concezioni diverse del mondo. Comunque, sappiate che d’ora in poi i territori
più in basso sono nostri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">DonnaFauz –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> A noi non interessano, se lasciate che i
nostril umonini continuino a usare i pascoli di alta montagna.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Si insediarono così i figli di Tiberio come è
dimostrato dal fatto che sono state trovate delle monete che si riferiscono a
loro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-VZWypcnf8ik/XmprtS5zPVI/AAAAAAAAEtw/4XERge8GHNQg5Yn5lagEfcSK82bH9AreQCEwYBhgLMJLaqfMF/s1600/Moneta1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="241" data-original-width="548" height="140" src="https://1.bp.blogspot.com/-VZWypcnf8ik/XmprtS5zPVI/AAAAAAAAEtw/4XERge8GHNQg5Yn5lagEfcSK82bH9AreQCEwYBhgLMJLaqfMF/s320/Moneta1.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">Monete romane rinvenute a Gracco?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Entrano di nuovo in scena i due fratelli.</span></i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Claudio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Io vorrei che nel paese che stiamo fondando ci sia
qualcosa che ricorda il sacrificio di nostro padre e di nostro zio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Lucio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Sono d’accordo con te. Possiamo fare un monumento a
Tiberio </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">e Gaio Gr<span style="color: black;">acco e attorno a
questo sviluppare il piano urbanistico del paese.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Claudio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Si può fare. Ma io vorrei qualcosa di più
significativo. Il modo più sentito e sincero per ricordare i morti non è tanto
quello di edificare monumenti, quanto quello di continuare a far vivere le loro
idee. Potremmo impostare il nostro villaggio sui principi della riforma
agraria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Lucio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Mi pare un’ottima idea, ma in pratica cosa faresti?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Claudio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Il principio a fondamento della riforma voluta da
nostro padre era quello di dividere i territori, in modo che servissero al
sostentamento delle famiglie che diventavano proprietarie, non allo
sfruttamento da parte dei grossi proprietari. Lui pensava di dividere. Io
ponendomi lo stesso obiettivo di equità sociale, al contrario lascerei le
proprietà indivise, facendo partecipare le famiglie, in parti eguali, agli
utili che ne derivano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Lucio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Claudio sei grande! Soprattutto perché hai capito che
i principi vanno sempre adattati alle situazioni reali. Nostro padre pensava
alle pianure da coltivare, qui in montagna non ci sono contadini, ma pastori. È
più razionale mantenere in comunione la proprietà dei prati e dei boschi che
circondano il paese. Basta un armentarius per tutta la mandria o il gregge,
basta un porcarius, per condurre al pascolo i maiali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><i>Si
spengono le luci sulla scena e riprende il racconto.<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Il Senato
decise la fondazione di Aquileia nel 183 e nel 181, tre anni dopo, ci fu
l’inaugurazione.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Così andavano le cose a quel
tempo! E infatti in soli tre anni si portò a termine anche la strada della val
Degano. Nel 117 ci fu l’inaugurazione e i due fratelli vollero che a tagliare
il nastro ci fosse la loro madre Cornelia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Riprende la scena.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Claudio
–</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Grazie nonna
di essere venuta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Cornelia
–</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Non è stato
facile abbandonare la mia residenza di Miseno sul golfo di Napoli per salire
tra queste montagne. A 72 anni non è stato un viaggio facile. ma non potevo
mancare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Già quando erano fanciulli i
miei figli, vostro padre e vostro zio, mi vantavo di lor dicendo “haec ornamenta
mea - ecco i miei gioielli”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ora che ho visto cosa sanno fare i miei nipoti
posso ripetere con il cuore a loro “haec ornamenta me” Siete veramente i miei
gioielli. Ora che ho visto La VIA che siete stati capaci di realizzare, posso
anche morire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Lucio
–</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Gli alberi
danno buoni frutti quando, ancora arbusti, sono stati ben curati dal contadino.
Noi, da bambini, abbiamo avuto la fortuna d’una nonna che certamente resterà
nella storia come esempio di grandezza d’animo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Claudio
–</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Riposati nonna
nella casa che ti abbiamo preparato nel paese che è anche tuo perché è il
nostro paese, il paese dei Gracchi. Il viaggio di ritorno non sarà meno
faticoso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> E invece non ci fu nessun viaggio di ritorno per
Cornelia. Il destino colse al volo quel “adesso posso morire” della vecchia
Cornelia, e lo esaudì facendola morire a Gracco, assieme ai suoi nipoti. Per
questo in Carnia il suo nome è ancora molto usato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Non
a caso da qui veniva anche la pasionaria del Movimento Friuli la consigliera
regionale Cornelia D’Agaro Puppini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>I
nipoti le fecero costruire una statua in bronzo. La venne a visitare Giulio
Cesare nell’inverno che trascorse a Zuglio (Iulium Carnicum) e decise di
trasferirla a Roma nel Foro, su un basamento in marmo. Il basamento si può
vedere ancora, la statua invece è sparita. <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma
non è sparito in Carnia il ricordo di questa grande matrona romana, per questo
molte donne portano ancora questo nome.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Comunque,
a conferma di tutto ciò che si è visto, con l’idea di Tiberio e Caio di tenere
unite le proprietà, a Gracco sono nate le vicinìe, il modo originale di
organizzare i paesi che poi si diffonderà per tutta la Carnia e resterà in
vigore fino all’arrivo di quel cretino di Napoleone, che alla Carnia ha fatto
più danni di un ciclone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Tutti
i beni in comune, un Meriga-Sindaco eletto ogni anno, responsabile della
gestione. Il sistema che ha impressionato anche Carducci quando è venuto a
“passare le acque” ad Arta e ha scritto della rustica virtù dei carnici, ai
quali “</span><span lang="EN-US" style="background: white; color: #222222; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Un fremito d’orgoglio empieva i petti, nel
sentirsi</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> uno per tutti e tutti per uno”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Sarà stato un grande poeta, ma se questa è l’idea che
s’è fatta dei carnici, non ha proprio capito niente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Parla dei Carnici di una volta non di quelli di
adesso. Di quando il paese di Gracco appare per la prima volta in un documento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Proiezione
<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span></span></i><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">casas in Gracio
laco</span></i></b><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">...</i></b>”
del <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">762 d.C.</b></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Tre fratelli Longobardi si erano ritirati in convento
e per guadagnarsi il Paradiso avevano regalato alle monache di Salt di
Povoletto, vicino a Udine, le loro proprietà in Carnia tra cui<span style="color: black;"> appunto le case di Gracco.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>In
quei tempi anche la Carnia è stata devastata dagli Ungari, per ripopolarla il
Patriarca Popone ha favorito l’immigrazione degli Slavi Carantani, finiti anche
in Val Degano come si desume dal toponimo di Cuel Sclavanesco sopra Vuezzis,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span></span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Carducci nei suoi versi ci rimanda a quando i carnici,
intelligentemente, trasformarono le vicinìe, a partire da quella di Gracco, in
Comuni serrati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>I diritti li avevano i proprietari originari.
Per rispettare un equilibrio tra i beni a disposizione e il loro utilizzo<span style="color: black;">, ogni Comune doveva organizzarsi per mantenere inalterato
nel tempo il numero degli abitanti. Serrato era il Comune perché non dovevano
essere ammessi foresti. A questo fatto si lega un momento significativo della
storia di Gracco.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><i>Sullo
sfondo </i><b>Mille e non più mille.</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span></span></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Anche a Gracco si attese con ansia la
notte di San Silvestro del 999. S’era diffusa la convinzione che l’anno mille
dovesse segnare la fine del mondo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Tutti
a pregare…Non come adesso che sono costretto a predicare ai banchi vuoti!...<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Quando
però nel gennaio dell’anno mille ci si accorse che era una panzana quella della
fine del mondo, si scatenò una gioia immensa. Ubriachi di libertà, si riprese a
vivere con grande entusiasmo, convinti che con il nuovo millennio fosse tutto
cambiato. “Compresa la regola che non si possono portare in paese dei foresti”
pensò Gigliana, la più bella ragazza del paese. E si diede a trescare con un
bel ragazzo di Ovaro, Terenzio, il figlio di Andrea, l'oste del paese.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Entrano in scena il Meriga e i due
innamorati.</span></i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Meriga –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Io sono il Meriga, come sapete duro in carica un anno,
e in questo anno non voglio fastidi. Le consuetudini sono legge. Se entrasse in
paese altra gente non ci sarebbe da mangiare a sufficienza. Quindi Gigliana, se
vuoi, segui il marito e cerca ospitalità a Ovaro, ove ci sono prati con minore
pendenza dei nostri e quindi sono più ricchi di noi. Loro possono fare una
eccezione ed accoglierti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Gigliana –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ma io sono innamorata del mio paese, Gracco, quanto
sono innamorata del mio ragazzo di Ovaro. Mi entusiasmano gli ambienti e i
paesaggi con prati e boschi in salita non quelli pianeggianti. Il ripido mi
affascina!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-7edhhSvf0E4/Xmpq65dxYQI/AAAAAAAAEto/JWAH_4gAxdMC0QtKdiJwywBcLUQNxycMwCEwYBhgLMNHaqfMF/s1600/chiesa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-7edhhSvf0E4/Xmpq65dxYQI/AAAAAAAAEto/JWAH_4gAxdMC0QtKdiJwywBcLUQNxycMwCEwYBhgLMNHaqfMF/s320/chiesa.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-c_s3qfCt6KY/Xi_pTm6ONPI/AAAAAAAAEWk/T_ThTUW5ksoqI-q_RIoQOFV5etIIF66zQCLcBGAsYHQ/s1600/chiesa.jpg"><span lang="IT" style="color: blue; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt; text-decoration: none;"><!--[if gte vml 1]><v:shape id="Immagine_x0020_3"
o:spid="_x0000_i1031" type="#_x0000_t75" alt="https://1.bp.blogspot.com/-c_s3qfCt6KY/Xi_pTm6ONPI/AAAAAAAAEWk/T_ThTUW5ksoqI-q_RIoQOFV5etIIF66zQCLcBGAsYHQ/s320/chiesa.jpg"
style='width:193.5pt;height:257.25pt;visibility:visible' o:button="t">
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o:title="chiesa"/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span></a></span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">La chiesa di Gracco nella versione odierna<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Meriga –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Che una ami i prati in salita invece che quelli in
piano, che una preferisca le montagne invece che la pianura è un fatto
importante che </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">va tenuto in considerazione
e premiato<span style="color: black;">.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Anche adesso andrebbe premiato che sceglie di vivere
in montagna. E invece ci sono solo tasse e costi in più per il riscaldamento,
per i trasporti. Sfido io che non ci sono più ragazze che preferiscono la
montagna alla pianura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Io faccio il parroco, non il politico. Mi interesso
di storia e la storia insegna che ora come allora c’è sempre una soluzione, se
si vuole c’è sempre la possibilità d’un accomodamento e fu proprio il curato
del tempo a pronunciare il fatidico “Si cumbino”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Riprende
la scena.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Meriga –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Bene! Volendo premiare l’attaccamento di Gigliana
alla sua valle, che non vuole abbandonare neanche per amore, faremo noi
l'eccezione e daremo ai due sposi una parte della montagna ora inutilizzata,
ove metter su famiglia e avviare la nascita d’un nuovo paese. Daremo loro i
terreni oltre il cimitero, oltre il l</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ô</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">c dei vues, sulla strada per Collina.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Gigliana –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Va bene che mi piacciono le pendenze. Ma quelli sono
terreni d’una ripidità che fa venire il capogiro. Già qui a Gracco non si
scherza, ma quelli sono in verticale, non per nulla non sono stati utilizzati
fino ad ora. Possono andar bene per le capre</span><span lang="EN-US" style="color: red; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">,</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> ma
le mucche scivolerebbero, non riuscirebbero a pascolare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Terenzio di Andrea –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> A me, pur di restarti vicino, di metter
su famiglia assieme, sta bene ogni cosa. Ho sentito che in pianura hanno
inventato dei ferri da mettere sotto gli zoccoli dei cavalli, perché possano
fare più sforzo. Noi li metteremo alle mucche al pascolo, perché non scivolino,
li metteremo anche a noi cristiani, e alle galline appenderemo un sacco per
evitare che le uova rotolino a valle.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> L’usanza per le </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">mucche e le galline s’è persa nel tempo, in questo modo però da Gracco,
attraverso Givigliana, è venuta alla<span style="color: black;"> Carnia
l’invenzione delle “darbedos cui glacins”<i>.<o:p></o:p></i></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Degna di ricordo comunque la
discussione che ha portato alla scelta del nome per il nuovo paese.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Tre attori in scena</span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Terenzio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> A me piacerebbe che il paese che nascerà attorno alla
nostra prima casa porti il tuo nome.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Gigliana –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ti ringrazio del bel pensiero. Ma sono gli uomini a
fondare i paesi, non le donne, quindi credo sia giusto si chiami il paese dei
D’Andrea. E poi il merito più grande è il tuo, che hai accettato di venirmi
dietro, mentre, secondo le usanze, avrei dovuto venire io dietro a te.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Terenzio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Se sia giusto non so, ma da me deriverebbe un nome
che suona male.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Gigliana –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Forse sì. ‘Si cumbino’ ha detto il Meriga indicandoci
il luogo ove abitare. Facciamo anche noi “si cumbino” per il nome. Va bene per
il mio, ma con la finale in o, a ricordare che i paesi li fondano i maschi non
le femmine.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Fu
così che nacque il nuovo paese che, dalla bella ragazza, prese il nome di
Gigliano che poi il solito cretino di impiegato comunale del c… (Pardon!) per
evitare il fastidio che gli davano quelle due “g” di seguito, ci ha messo in
mezzo una “v”. Gigliano è così diventato Givigliano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Dalla “o” di Givigliano il paese prese poi spunto per
preferire la finale in “o” in tutti i vocaboli della lingua nuova che si veniva
formando, mettendo assieme le parole dei celti con quelle dei romani, dei
barbari e degli slavi immigrati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Fu
proprio Gracco la culla della nuova lingua che poi si diffuse in tutta la
Carnia e la pianura friulana imbastardendosi, ora preferendo le desinenze in
“a” ora in “e” rinunciando al più robusto e maschile “o” che avevano voluto gli
abitanti di Gracco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Orgogliosi
di aver inventato una lingua nuova si misero a fare i poeti e la valle continuò
a nutrire poeti fino ai giorni nostri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Fruch –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Certo che sì. Io, Enrico Fruch sono forse l’ultimo e
mi piace rendere testimonianza per il primo di cui s’è perso il nome, ma son
rimasti i versi: <i>Piruç myo doç inculurit, quanti yo chi vyot, dut stoy
ardit,</i> La prima poesia in friulano! Una raffinatezza e sensibilità d'animo
eccezionali in quel primo poeta di Gracco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"><!--[if gte vml 1]><v:shape
id="Immagine_x0020_23" o:spid="_x0000_i1032" type="#_x0000_t75" style='width:255pt;
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o:title=""/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></i></b></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Non esageriamo. Dopo aver rivendicato al
paese di Gracco l'origine della lingua friulana, non possiamo rubare al Friuli
anche il merito della prima poesia. Io un poco me ne intend. Il testo è stato
ritrovato in un documento del 1380 a Cividale, non a Gracco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Fruch –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ma è stata composta a Gracco più di un secolo prima,
attorno al 1250 quando Gracco era diventato un covo di poeti, meritandosi nel
1251 una visita particolare del Patriarca Gregorio di Montelongo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Mi pare che la fantasia non ti manchi. Per
quell che so questo patriarca è famoso solo perchè per controllare meglio la
Carnia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ha inventato Tolmezzo, che poi è
diventato Toltutto a danno della Carnia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Fruch –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Non è una questione di fantasia, a conferma che la
poesia viene da Gracco c'è la dedica che dice:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><i>Cianzonuta
va cun Djo a chello dumlo salu</i><i style="mso-bidi-font-style: normal;">dant</i>,
e "dumlo" si diceva a Gracco per dire bella ragazza, dal latino
“dominula”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Sarà! Ma poi anche tu come poeta in
friulano non hai scritto nella parlata di Rigolato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Fruch –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> La vita. Il lavoro. Mi hanno costretto ad abbandonare
il paese natio. Ma le radici restano. Sono tornato come maestro per un anno a
rinverdirle. Il respiro dei primi giorni di vita ti segna, anche se ti devi
adattare. È così che il Dean al devento Natison in una delle mie liriche più
belle:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 45.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">In che sere i gris ciantavin<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 45.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Su pas rives dal Dean<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 45.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Lis acacis svintulavin<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 45.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">E nulivin cusì bon<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 45.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 45.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">In che sere ti ài viodude<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 45.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">A tornà cul fas dal fen<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 45.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Di lontan po’ ti ai sintude<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 45.35pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Tu ciantavis cusì ben<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Il
profumo delle acacie</span><span lang="EN-US" style="color: red; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">,</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> il canto dei grilli</span><span lang="EN-US" style="color: red; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">,</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> le donne che cantano malgrado le fatiche inenarrabili che sono costrette a
sopportare, sono immagini della val Degano che mi son portato nell’anima, per
tutta la vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 7.35pt; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"><!--[if gte vml 1]><v:shape id="_x0000_i1033" type="#_x0000_t75"
style='width:255pt;height:170.25pt;visibility:visible'>
<v:imagedata src="file:///C:\Users\Piutti\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image017.jpg"
o:title=""/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></b></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">Gracco e Vuezzis<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco
–</span></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Bravo il nostro poeta! Sull’origine del
friulano, a quanto ne so la disputa è ancora in corso e ha portato a profondi
studi da parte della Società Filologica Friulana.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Ma tornando a noi, i poeti si sa, possono
essere arditi con le ragazze ma girano con la testa tra le nuvole e quindi è
facile imbrogliarli. Si spiega così il bidone del bosco che si sono presi
quelli di Gracco nel 1270.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Leggo dal testo
di Sempronio:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 7.35pt; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Passò
di lì un mercante di legname di nome Erminio Polo, accompagnato da un nipote di
16 anni di nome Marco, come si legge nel romanzo “Marco Polo, dalle memorie del
nonno Luigi”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 7.35pt; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 7.35pt; tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-00imTSrgtro/Xmpq9PmaGsI/AAAAAAAAEtY/v2h7RfQLHwoq9P9kyHQ3zew_PQyRTT1lwCEwYBhgLMKHbqfMF/s1600/il%2Bbosco%2Bdi%2BGracco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-00imTSrgtro/Xmpq9PmaGsI/AAAAAAAAEtY/v2h7RfQLHwoq9P9kyHQ3zew_PQyRTT1lwCEwYBhgLMKHbqfMF/s320/il%2Bbosco%2Bdi%2BGracco.jpg" width="240" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">La faggeta di Gracco<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Avevano
visto il magnifico bosco di querce che sovrastava il paese, impiantato ancora
dai Celti, che consideravano sacre le querce, e fecero in modo di avere
l’appalto per il taglio del bosco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Erminio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Marco, hai visto che bosco meraviglioso di roveri c’è
in questa valle.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Marco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Certo, zio Erminio, e vedo che ti luccicano già gli
occhi immaginando l’affare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Erminio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> A Venezia questo legname non ha prezzo. Non c’è legno
migliore per realizzare i remi delle caravelle. Un legno eccezionale per la
tempra e la durata nel tempo. Ma come convincere questi montanari a
lasciarcelo?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Marco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ci penso io! (e rivolto al Meriga). Mio zio vorrebbe
farvi un piacere. Tagliare questo bosco di querce e ripiantarlo come bosco di
faggi. Il faggio arde meglio nei vostri focolari, si lavora più facilmente per
fare le stoviglie e gli attrezzi di legno che voi usate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Meriga –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Mi pare un’ottima idea. Così spariranno anche quei
fastidiosi stormi di brutti uccelli neri che si alimentano di ghiande.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <i style="mso-bidi-font-style: normal;">(leggendo)</i>
E come scrive Sempronio al bellissimo bosco di querce che avevano piantato i
Carni, che consideravano sacre le querce, si sostituì un altrettanto bel bosco
di faggi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>A
ricordo della sua abilità di mediatore che poi avrà modo di mettere a frutto addirittura
con il Gran Kan dei Tartari, Marco si prese come stemma di famiglia tre degli
uccelli che aveva fatto allontanare del paese, ma che mantennero e hanno ancora
il nome di Gracchi corallini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-YpRuEm_XuaA/Xmpq5yTgyQI/AAAAAAAAEtk/mtjDXlRMrOItJH9gh066n25zUuzs6yQPQCEwYBhgLMKHbqfMF/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="121" data-original-width="110" src="https://1.bp.blogspot.com/-YpRuEm_XuaA/Xmpq5yTgyQI/AAAAAAAAEtk/mtjDXlRMrOItJH9gh066n25zUuzs6yQPQCEwYBhgLMKHbqfMF/s1600/download.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">Lo stemma di Marco Polo</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> L'origine di Givigliana, da Gracco, paese di poeti, è
dimostrato anche dal fatto che si è trasferita in quella borgata la vena poetica
che ancora oggi caratterizza il coro, che vanta il nome di quel paese quando
canta il suo inno:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Vivo Vivo Gjviano</b> ….<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>O
la nostalgia degli abitanti del confinante paese di Mieli, quando prendono la
strada costruita da Claudio e Lucio, per andare all’estero:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>S<i>ullo
schermo di sfondo viene proiettato il filmato del coro di Givigliana che canta
le due canzoni.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ma nel frattempo, tra Gracco e Givigliana, era nato
un nuovo paese, nel luogo ove prima c’era il cimitero. Il luogo era stato
soprannominato “il l</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ô</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">c dei
vuès”, luogo delle ossa, nome che si trasferì al paese, Vuessis da vues, (osso)
che poi per il solito errore di trascrizione divenne Vuezzis. Era un paese di
origine celtica a differenza di Gracco, d’origine romana, con una strana storia
che val la pena di raccontare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Come
si è già detto, quando arrivarono i due fratelli Gracco da Roma, non trovarono
difficoltà a insediarsi, perché la tribù autoctona dei Carni, i Fauz, dediti
alla pastorizia, abitavano un villaggio molto più in quota che portava il loro
nome: Fauz.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Fu
abbandonato dagli abitanti a seguito d’una strana epidemia causata da un virus
che si trasmetteva rapidamente portando alla morte chi ne era colpito, un
antenato del corona virus. Era stato importato e veniva trasmesso da nugoli di
mosche bianche che avevano fatto morire tutta la vegetazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Il
Druido sentenziò che era conseguenza del cambiamento climatico. Era in corso un
raffreddamento dell'atmosfera terrestre, per cui non si poteva più continuare
ad abitare oltre i mille metri di quota. I quattro che si salvarono
dall’epidemia scesero quindi più in basso portando i morti nel cimitero di
Vuezzis, e costruendo un nuovo paese attorno al cimitero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Scesero
in processione al seguito del Druido che continuava a suonare una campanella
che a Fauz era stata il simbolo del villaggio. Allo stesso modo degli abitanti
di Chiarsevualis, che al seguito della campanella erano scesi a Valle Rivalpo.
Così ora nella chiesa di San Nicolò a Vuezzis come in quella di San Martino a
Valle Rivalpo, all’ingresso della sacrestia, si dovrebbe vedere a segnare
l’inizio delle funzioni religiose, una campanella d’origine celtica. Che però è
sparita. È stata immediatamente sostituita a chiamare a raccolta la gente del
paese da una campana più grande collocata all’imposta del tetto e realizzata prima
del 1350 da un tale Vincenzo che lasciò la firma <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>VIVENCIUS
ME FECIT.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Gli
abitanti di Fauz, tra i ruderi del loro villaggio abbandonato, avevano nascosto
un tesoro che poi per secoli gli abitanti di Vuezzis hanno cercato invano di
scoprire e portare alla luce.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Si
sapeva che le indicazioni per individuare il nascondiglio erano scolpite su una
pietra che alla fine fu ritrovata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-xtitrrTkPaM/Xmpq97C6UzI/AAAAAAAAEtg/tPfVmCx7qoEJdkaMDjt-pUbp_sDiWogaQCEwYBhgLMKHbqfMF/s1600/pietra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="384" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-xtitrrTkPaM/Xmpq97C6UzI/AAAAAAAAEtg/tPfVmCx7qoEJdkaMDjt-pUbp_sDiWogaQCEwYBhgLMKHbqfMF/s320/pietra.jpg" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"><!--[if gte vml 1]><v:shape
id="Immagine_x0020_15" o:spid="_x0000_i1036" type="#_x0000_t75" style='width:255pt;
height:213.75pt;visibility:visible'>
<v:imagedata src="file:///C:\Users\Piutti\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image023.jpg"
o:title=""/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">La pietra di Fauz<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">“L’ho trovata io scrive Sempronio” e non
aggiunge altro a questo proposito volendo mantenere il mistero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Non so chi l’abbia trovata. La pietra
c’è.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma nessuno è stato ancora in grado
di decifrare che cosa vi è scritto. Anche perché è stata murata e la mappa del
tesoro potrebbe essere nella parte non visibile.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Si dice che sia scritta e in lingua
venetica, quella del popolo che abitava qui prima dei Celti. Usavano questa
scrittura anche i Carni non avendo, come tutti i </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Celti, una propria lingua scritta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Che ci sia il tesoro non si sa. Ma I tesori sono cose
di questo mondo. Mentre pensando all’altro mondo, per temersi a distanza, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>gli abitanti di Vuezzis nel 1341 hanno voluto
dedicare la loro chiesa a San Nicolò per essere protetti dall’arrivo di altre
pestilenze, con o senza mosche bianche. Qualcuno sostiene che sia stato per
merito dei poteri magici del campanello di Fauz se l'epidemia di peste nera che
nel 1348 ha interessato tutta l'Europa non è arrivata a Vuezzis e a Gracco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Per
questo, per portarsi a casa i suoi poteri magici, </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">qualcuno se lo sarebbe <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>portato a
casa, costrin<span style="color: black;">gendo gli abitanti a provvedere una
nuova campana.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Comunque,
i meriti furono attribuiti a San Nicolò, e per ringraziarlo si decise di
affrescare la chiesa. Sembra facile! Ma la chiesa era <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>utilizzata sia da Vuezzis che da Gracco.<span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Per questo non era stata costruita
in alto, come in tutti i paesi, ma in basso, sulla strada per Gracco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Uvezzana –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Per ricordare il miracolo di non aver avuto la peste
non c’è nulla di più significativo che riportare i miracoli compiuti in vita
dal nostro patrono San Nicolò.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Graccotta –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Voi sì. Ma noi, scampata la peste, per
poco finivamo al Giudizio universale. Il 1348 è stato un anno orribile per
tutti, per la peste e il terremoto. Ma per noi c’è stato di peggio: abbiamo
rischiato di finire tutti a fare i conti con il Padreterno. Il terremoto del 25
gennaio ha fatto staccare una enorme slavina che ha sfiorato il paese. Il
pittore che scegliamo noi dovrà sottolineare questo fatto, dovrà dipingere un
Cristo giudice e il giudizio universale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Uvezzana –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Va bene! Voi vi dipingete la parete di sinistra
entrando, noi quella di destra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-t2duB0pJ_Fs/Xmpq8iBP43I/AAAAAAAAEto/Mpq2VH_0L5MB56qmXf56IOAkdDYn67B-QCEwYBhgLMKHbqfMF/s1600/giudizio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-t2duB0pJ_Fs/Xmpq8iBP43I/AAAAAAAAEto/Mpq2VH_0L5MB56qmXf56IOAkdDYn67B-QCEwYBhgLMKHbqfMF/s320/giudizio.jpg" width="240" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">Parete di sinistra<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-q2LV9b-wZ_Y/Xmpq9kVUOWI/AAAAAAAAEtg/pNBcOPjrpls4HnSf02fWnXU0jYRq_9ktACEwYBhgLMKHbqfMF/s1600/miracolo3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="384" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-q2LV9b-wZ_Y/Xmpq9kVUOWI/AAAAAAAAEtg/pNBcOPjrpls4HnSf02fWnXU0jYRq_9ktACEwYBhgLMKHbqfMF/s200/miracolo3.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-go-xiKdr_k8/Xmpq9Vol1lI/AAAAAAAAEts/oglfTY8ssSwF5tdb4u0UPfr0_Eqw0uuZQCEwYBhgLMKHbqfMF/s1600/miracolo2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="384" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-go-xiKdr_k8/Xmpq9Vol1lI/AAAAAAAAEts/oglfTY8ssSwF5tdb4u0UPfr0_Eqw0uuZQCEwYBhgLMKHbqfMF/s200/miracolo2.jpg" width="150" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><!--[if gte vml 1]><v:shape
id="Immagine_x0020_22" o:spid="_x0000_i1038" type="#_x0000_t75" style='width:203.25pt;
height:162.75pt;visibility:visible'>
<v:imagedata src="file:///C:\Users\Piutti\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image027.jpg"
o:title=""/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"><!--[if gte vml 1]><v:shape
id="Immagine_x0020_21" o:spid="_x0000_i1039" type="#_x0000_t75" style='width:219pt;
height:170.25pt;visibility:visible'>
<v:imagedata src="file:///C:\Users\Piutti\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image029.jpg"
o:title=""/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">Parete di destra<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Per questo gli storici dell’arte si scervellano anche
ora a capire, come mai abbiano lavorato due pittori quasi nello stesso tempo,
con soggetti così diversi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Il
fatto che si sia scelto il miracolo d’un bambino salvato dall’acqua può far
pensare che si sia scelto questo santo per proteggere il passaggio sulle
passerelle del Degano, dove c’erano stati già tanti incidenti mortali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Frattanto
infatti, mentre si continuava a sentire scorrere in fondo alla valle il
torrente Degano, e con lo scorrere dell’acqua scorrevano gli anni e i secoli,
tutta la valle s’era convertita al cristianesimo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Dal 1077</b> <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">poi la Carnia entrò a far parte del
Patriarcato di Aquileia. Il Patriarca era vescovo e conte allo stesso tempo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>I
paesi facevano a gara a costruire le chiese ove raccogliersi a pregare man mano
che si sviluppavano. Non come adesso che si potrebbero anche demolire senza che
nessuno s’accorga. Nel 1209 fu eretta la chiesa della Pieve e nel 1341, come
già detto, quella di San Nicolò di Vuezzis, utilizzata in un primo momento
anche dagli abitanti di Gracco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 8.0pt;">Il portale della Chiesa di Gracco</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Solo
in un primo momento però, perché anche Gracco volle la sua Chiesa!... Non la
ricorda Piutti nella sua storia della Carnia, non la ricorda neppure la
Filologica nel suo bel volume “In Guart”, malgrado l’evidenza della sua
esistenza in centro al paese.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Sullo
stipite del portale d’ingresso si legge la data del 1638, ma è quella della sua
ricostruzione. C’era ben prima come dimostra il fatto che non è periferica ma
centrale rispetto al paese, che sembra quasi sia sorto attorno a lei. E come è
dimostrato da una serie di documenti di matrimoni celebrati a Gracco prima di
quella data.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Anche
la nuova comunque, era stata costruita “con miseria” perché il paese era
povero. Il visitatore patriarcale nel 1633 non potè fare a meno di farlo
notare. Ma poi anche da Gracco si iniziò a partire per fare i “cram</span><span lang="EN-US" style="font-size: 12.0pt;">â</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">rs”. Qualcuno si arricchì e portò dalla Baviera una bellissima statua della
Madonna a cui la chiesa era dedicata con il titolo di “Santa Maria di Gracco”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><!--[if gte vml 1]><v:shape
id="Immagine_x0020_16" o:spid="_x0000_i1041" type="#_x0000_t75" alt="Madonuto.jpg"
style='width:255pt;height:339.75pt;visibility:visible'>
<v:imagedata src="file:///C:\Users\Piutti\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image033.jpg"
o:title="Madonuto"/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Un’altra
famiglia ordinò a Gian Pietro Pittoni il più famoso intagliatore del tempo, un
capolavoro di altare ligneo, che però invece di incorniciare la Madonuto, (per
principio!) incorniciava un quadro dei Santi Pietro e Paolo, che nessuno ha mai
capito cosa ci stessero a fare, in una chiesa dedicata alla Madonna.<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><!--[if gte vml 1]><v:shape
id="Immagine_x0020_9" o:spid="_x0000_i1042" type="#_x0000_t75" style='width:174.75pt;
height:234.75pt;visibility:visible'>
<v:imagedata src="file:///C:\Users\Piutti\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image035.jpg"
o:title=""/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Fatta la Chiesa </span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ci voleva un prete per le funzioni e
bisognava mantenerlo. Anche a Gracco si istituì quindi il Quartese, l’obbligo
cioè per tutte le famiglie di destinare la quarta parte del PIL, per mantenere
l’incaricato della cura d’anime. I preti venivano incaricati di tre anni in tre
anni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Alla
fine del triennio dovevano rendere conto e attendere il giudizio dei camerari
nominati dalla vicinia per sapere se venivano confermati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Curato –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Sono qui a chiedere umilmente se mi sarà rinnovato
l’incarico per un altro triennio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Cameraro –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ma veramente ti sei assentato troppe volte senza il
nostro permesso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Curato –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Lo so, ma cosa ci stavo a fare se non c’è nessuno che
viene a messa durante la settimana.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Cameraro –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Può essere anche colpa tua perché fai delle prediche
senza né capo né coda.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Curato –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Però i soldi che avete sprecato per fare un altare di
valore li avete trovati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Cameraro –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> L’altare dimostra che abbiamo una grande fede e
devozione, malgrado le tue prediche con poco sale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Curato –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Se fossi un bravo predicatore concorrerei per la chiesa
d’un paese con un ricco quartese. Con quello che mi date voi sarei già morto di
fame se non mi dessi da fare. Se sapessi raccontarla bene nelle prediche non
sarei qui a prendermi la croce della cura d’anime d’un paese che ha salite più
ripide di quelle del Calvario.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Cameraro –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Non hai tutti i torti, e non sarà facile trovare
qualcuno che venga fin quassù a sostituirti. Naturalmente i migliori scelgono i
paesi con il quartese più generoso. O ci tassiamo di più o ci teniamo quello
che passa il convento. Non possiamo lamentarci se a Gracco come a Vuezzis e
Givigliana, arrivavano quindi i morti di fame.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Quelli erano bei tempi! Quando i preti dipendevano
dal paese, non come ora che pretendono di comandare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ma cosa vuoi che comandiamo se siamo sempre meno, le
chiese con sempre meno fedeli. Ci si sposa in Municipio, manca solo che i
Sindaci si mettano a celebrare i funerali e poi possiamo chiudere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma
la smetta per cortesia di <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>portarmi fuori
tema.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Dal
libretto di Sempronio si ricava invece un altro episodio significativo che
riguarda la chiesa di Gracco, quella vecchia che ora non c’è più.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Attorno
al 1300 si era diffusa in paese <b>una epidemia di invidia</b>. Direte voi,
l’invidia non è una epidemia ma un vizio. Secondo Sempronio invece si è sviluppata
a Gracco come una epidemia poi si è diffusa per tutta la Carnia diventando
pandemia. Debellato il virus il corpo sociale della Carnia, ne è rimasto
segnato. Curado la ferido a è restado la crosto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <i style="mso-bidi-font-style: normal;">(rivolto al
pubblico)</i> Una crosta che credo tutti siate d’accordo si nota ancora.
Invidia ed egoismo è stato detto, e si dice ancora, sono i mali endemici di noi
carnici.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Non esageriamo! Non è che in Friuli si stia meglio.
Ma torniamo all’epidemia del Trecento. Il problema più grosso era che tutti a
guardare con invidia se qualcuno faceva qualcosa, alla fine nessuno faceva
qualcosa e si era finiti alla fame. Il Patriarca per scongiurare il morbo mandò
per una missione d’una settimana, il più famoso frate cappuccino del tempo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Frate –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Chi non viene a Messa venti scudisciate. Chi non si
confessa non mangia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Abitante –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ma dobbiamo perdere il nostro tempo a pregare?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Frate –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Pregare e lavorare. Ora et labora. Solo così si
debella il vizio dell’invidia e si impara la virtù della generosità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Abitante –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Per essere generosi bisogna avere, e noi siamo
poveri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Frate –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Chi dà non perde ma guadagna. Dopo una settimana di
prediche vi metto alla prova. Cosa chiedereste a Dio in dono sapendo che lo
darà doppio ai vostri amici?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Abitante –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Di avere due occhi di falco, così il mio compagno di
caccia ne avrà quattro e non ci sfuggirà più nessuna preda.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Bugiardo! Tutti
sanno che in cuor vostro vi siete t<span style="color: black;">rovati concordi
nel chiedere “Dio cavami un occhio” così da far diventare cieco il compagno.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Comunque il frate è andato via contento, come son
contento io pensando di impegnare bene il mio tempo per farvi diventare bravi
cristiani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Alle volte anche illudersi fa bene.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Comunque, se non mi interrompesse, potrei andare più
in fretta con il racconto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Nel
Seicento, come in tutti i paesi della Carnia, cambiò l’economia del paese
perché come si è già detto, anche i graccotti presero a commerciare in spezie
con il Centro Europa. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">La strada che avevano realizzato Tiberio e
Caio Gracco divenne una delle vie di collegamento tra Venezia e il Centro
Europa, percorsa dai carnici con una cassettiera issata sulla schiena a mo’ di
gerla, carica di spezie sì da prendersi il nome di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Cram</b></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">â</span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">rs
aromatici</span></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Così ne parla lo storico tolmezzino Fabio
Quintiliano Ermacora.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">(<i style="mso-bidi-font-style: normal;">testo
proiettato e letto da un attore fuori scena)</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Gli abitanti di questo territorio
procurano il vitto per sé e per i propri congiunti soprattutto con l’attività
del commercio al minuto e con traffici di vario genere che gestiscono non
soltanto sul suolo italiano o tedesco ma anche in ogni parte del mondo. Da
questo si capisce con molta evidenza che non sono di natura codarda e stupida
come alcuni sono arrivati a torto a giudicare, ma al contrario sono di ingegno
perspicace e furbo nel fare i propri interessi.<o:p></o:p></span></i></b></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Questo sì che deve essere stato un bravo storico con
quel “ingegno perspicace e furbo” si vede che ha ben capito l’essenza della
carnicità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Ermacora ha scritto in latino e dice “callido et
sagaci ingenio”, così l’ha tradotto Piutti e mi pare che abbia colto il senso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span></span></i><b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Ma dopo il 1420 </span></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">sul letto del Degano portati dall’acqua
avevano preso a scendere tronchi d’albero. In </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">quella data e<span style="color: black;">ra finito il Patriarcato, la Carnia
s’era data a Venezia che aveva confermato consuetudini e statuti. S’era
soltanto presa 47 boschi per il suo Arsenale. I Boschi vennero banditi e
presero il nome di Boschi di San Marco. Banditi vuol dire che non vi era
consentito l’accesso. Quello di Gracco era uno dei 47. Gli abitanti non
potevano più entrare nel bosco che scendeva fino a ridosso delle case. Neppure
a raccogliere legna secca. Se poi vi fossero entrate le capre, la pena per gli
abitanti sarebbe stata gravissima.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Proclama. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">(letto da un attore fuori scena)<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Che non se possi più in alcun logo
desboscar né cavar legni né de roveri né de altro, ma tuti restino boschi,
sotto tutte le pene e le streture in ciò per leze et ordini desponenti del
dominio nostro.<o:p></o:p></span></i></b></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Una rivoluzione! Ci furono proteste, fatti di
sangue…Prima gli abitanti di Gracco pensavano che fosse il prato la loro
risorsa principale, perché consentiva l’allevamento. Venezia insegnava loro che
era più importante il bosco. Ai cambiamenti non ci si deve opporre, vanno
assecondati e sfruttati. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Un D’Andrea che aveva studiato un po’ di
latino con i frati di </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Raveo, cambiò il
motto del paese in Flectar ne frangar, da Gracco non mi piego ma mi spacco a
Gracco mi piego e così non mi spacco.<span style="mso-tab-count: 1;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Facendo di necessità virtù si mise a fare
l’impresario boschivo per conto di Venezia,<span style="color: black;">
impiegando gli altri paesani come operai. Il bosco, proprio perché proprietà di
Venezia, era diventato una risorsa per il paese. I tronchi di faggio, cresciuti
snelli ed altissimi al posto delle querce, presero a scorrere nelle lisse che
dal bosco scendevano al Degano. Da qui ad Ovaro ove si formavano le zattere che
scendevano fino a Latisana e poi a Venezia.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma pur con tanti demeriti a
Venezia la nostra valle deve riconoscere il merito di averla tolta
dall’isolamento. Nel 1790 fu portata a termine la carrareccia fino a Sappada.
Purtroppo, per Gracco e gli altri paesi in sinistra, Venezia </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">decise di fare la strada nuova in destra del torrente.
La “strata” romana divenne la VIA, oggi ancora Via della Fede perchè v<span style="mso-bidi-font-style: italic;">i transitano i pellegrinaggi che partono da
Tolmezzo per il Santuario di Luggau.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice -</span></b><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> La “Viata” la stradaccia si chiama in valle. Forse perchè l’hanno
percorsa,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>come scrive Piutti nella sua
Storia della Carnia, tante madri con in braccio il bambino nato morto, per
portarlo a resuscitare in quel santuario, il tempo per ricevere il battesimo e
volare in Paradiso. <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Finché non si
scoperto che lo stesso miracolo si otteneva anche nel più vicino santuario
della Madonna di Trava.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco </span></b><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">–
Lei con la sua vena da miscredente mi vuol portare di nuovo fuori tema.
Torniamo a noi. Non era chissà che la nuova strada</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">, ma la situazione peggiorò quando si passò con l’Italia che privilegiò la
viabilità per il Mauria nel 1890, mentre divenne strada provinciale di seconda
serie quella di Gorto, che per giunta arrivava solo fino ad Ovaro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Da
un villaggio di poeti che ha nutrito i primi vagiti della lingua friulana, non
poteva non nascere anche il carattere distintivo del popolo carnico che ragiona
per principi, a partire dal principio fondamentale che due cose non sono mai
confrontabili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Mettersi
d’accordo su una eredità in modo che un figlio si prenda il prato di Sot la Carono
e l’altro quello di Paluz è impossibile, appunto perché Carono e Paluz sono due
termini inconfrontabili. Così ognuno dei due figli eredita un toc di Carono e
un toc di Paluz. Cusì in Carono, la ca si podevo f</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">â</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> un fasc di fen, cumò non val la peno di l</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">â</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> a se</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">â</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">. E in Paluz dove si poteva ricavare un
campicello, non si rivin a f</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">â</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> nencjo d</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ô</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">s cunvièrios par om.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>L’è
st</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">â</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">t cussi che... quando entrò in eredità la
locanda del paese i due fratelli, non riuscendo a trovare altro accordo,
decisero di dividere in due la porta di ingresso e anche il portale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Ma
mezza porta a che serve? A nulla! Ma da Gracco s’è diffusa in Carnia l’idea che
“i principi sono tali a prescindere dal valore”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>E
su questo principio si sono ingrassate famiglie di avvocati mentre le proprietà
sono andate frantumandosi fino a non essere più economicamente gestibili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> </span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Il D’Andrea del
Seicento aveva insegnato a piegarsi per non rompersi. Poi è invece tornato in
voga il ragionare per principi, rompersi pur di non piegarsi. L<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">a porta della locanda di Gracco è stata
ricomposta a Rigolato in casa D’Andrea. Chissà che non sia di buon auspicio.
Non sia l’inizio d’un “Carnia domani” nel quale il buonsenso, ce la farà ad
affermarsi sui principi.</span></span><span lang="EN-US"> </span></div>
<br /><div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /><span lang="EN-US"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span></span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span lang="EN-US"><span lang="IT" style="color: blue; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt; text-decoration: none;"><!--[if gte vml 1]><v:shape id="Immagine_x0020_10"
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o:title="portone"/>
</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span></span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La porta di Casa
D’Andrea</span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <o:p></o:p></span></i></b></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Comunque,
caduta Venezia in mano francesi, anche sulla Carnia si è abbattuto il ciclone
Napoleone. Peggio di Vaia.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Spettatrice</span></i></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Ma sta
leggendo il libriccino di Sempronio o dice cose sue? Perché io so che i preti
hanno visto come una disgrazia quel miscredente di Napoleone che ce l’aveva con
preti e suore, ma io ho letto che Lupieri di Luint medico e storico (Ha per
primo tradotto Quintiliano Ermacora e ha continuato la sua storia fino al
1870), parla di Napoleone come un di “astro sublime che fece la contentezza dei
popoli!”.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Anche in
Carnia ha eliminato le vicinìe e formato i Comuni. Giudicate voi se è stato un
bene o un male<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">In Scena<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Francese
–</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> </span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">È <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">ridicolo
che ogni piccolo paese sia una vicinìa cioè un comune autonomo. D’ora in poi ci
sarà il Comune unico di Rigolato e la Val Degano sarà uno dei distretti in cui
verrà divisa la Carnia.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Graccotto –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Ma
noi è da secoli che siamo autonomi, che amministriamo i nostri prati e i nostri
boschi. Già a metterci assieme con Vuezzis avremmo delle difficoltà. Ci si può
immaginare a dipendere da Rigolato che è di là dall’acqua.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Francese
–</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> E invece d’ora
in poi sarà così. Per darvi un contentino Rigolato sarà capoluogo del
Distretto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Graccotto –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Sai
quanto ce ne importa! Ma i nostri beni, i beni della vicinìa di Gracco che fine
faranno.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Francese
–</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> Saranno
conferiti al Comune di cui voi farete parte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Graccotto –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Ma
te l’immagini? Difenderemo la nostra storia con le falci non avendo spade…<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Francese
–</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> La vedremo!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Siccome
contro la forza la ragion non vale, deposte le falci prese vita il Comune di
Rigolato, uno dei 28 in cui fu organizzata la Carnia. Finisce così, con la fine
dell’autonomia, la storia di Gracco nel racconto di Sempronio. Invece che parlare
di Gracco finisce parlando di Givigliana. Ma usando i potenti mezzi delle nuove
tecnologie, mi piace concludere dando la parola proprio a lui.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Sullo sfondo viene proiettata l’immagine iniziale di
Sempronio ma da dietro il paravento <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>entra un attore vestito allo stesso modo
dell’immagine proiettata.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Sempronio -</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">La
sceno pin bielo de m</span></span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ê</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> storio a è ch</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ê</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> dal’amuor di
Gigliana. Par chest la m</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ê</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> storio a si sciero
invidansu a pas</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">â</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> par Gjviano a vedìo lu cjampan</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">î</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">l.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Ci invita a
passare per il paese di Givigliana ad ammirare il campanile.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Sempronio -</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">L’unic
cjampan</span></span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">î</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">l al mont cencjo
gl</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">î</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">sio. Istoriàt cu
las scenos di vito in cjargno, l’è ben un biel grant monument a la storio di
chesto valado, a la storio de cjargno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> È<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> l’unico
campanile al mondo lontano dalla chiesa, affrescato con le scene di vita della
Carnia. Per questo può essere considerato un monumento alla storia di questa
valle alla storia della Carnia.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: center;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"><!--[if gte vml 1]><v:shape
id="Immagine_x0020_18" o:spid="_x0000_i1043" type="#_x0000_t75" style='width:239.25pt;
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</v:shape><![endif]--><!--[if !vml]--><!--[endif]--></span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Sempronio -</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">A
Romo l’imperaduor Traiano l’à fat uno colono cun scolpidos las sos impr</span></span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">ê</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">sos. Il cjampan</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">î</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">l di Gjviano al è
como uno colono che si i</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ô</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">c in duto la valado, cu las
impr</span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">ê</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">sos dai
cjargnei.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3624279502319252838" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3624279502319252838" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3624279502319252838" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Ha paragonato il campanile di
Givigliana alla colonna Traiana a Roma. Esagerato! Ma forse è giusto che questo
racconto partito da Roma si chiuda con Roma.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Sempronio –</span></i></b><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Mandi spetaduors e augurios pal
deman da Cjargno.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">Parroco –</span></i></b><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Speriamo
bene! Che Dio ce la mandi buona! Mandi e che Diu sel meriti par esi st</span></span><span lang="EN-US" style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">âz</span><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;"> a sintii chesto
storio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<b><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">SPERIAMO
BENE PER IL FUTURO DI GRACCO E ANCHE PER IL FUTURO DELLA CARNIA</span></i></b><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="EN-US" style="color: black; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 13.0pt;">.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 49.65pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com0