tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post159892668556066303..comments2023-05-30T00:37:25.300-07:00Comments on La mia Carnia: L'Assedio della Carnia, presentato il libro.Igino Piuttihttp://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-68508266826154823152014-10-16T00:25:36.407-07:002014-10-16T00:25:36.407-07:00Riporto il commento che mi ha inviato un amico:
E...Riporto il commento che mi ha inviato un amico:<br /> Ero presente alla presentazione del tuo libro l’Assedio della Carnia, e mi hai meravigliato per l’aplomb. Il professore ha utilizzato la tecnica dei talk show quella di partire all’attacco, non importa su che cosa. Tu parlavi delle stuprate della valle del But e lui se la prendeva con la tua bibliografia carente. Tu anticipavi di non considerarti uno storico e lui ti accusava di non esserlo, senza tuttavia contestare con elementi storici le tue affermazioni. Ma non è questo il motivo per cui ti scrivo. Ho letto il tuo libro e sono rimasto sorpreso. Dai l’impressione di esserti avvicinato alla verità ma di non aver avuto il coraggio di dirla. Nel blog rappresenti la Resistenza in Carnia con la metafora del campo di grano invaso dalla zizzania. Te ne suggerisco una più pertinente. Alla fine della guerra hanno preso il cadavere di ciò che avevano fatto e l’hanno rinchiuso in una bella bara ed hanno preso poi a fare le celebrazioni su quanto fosse bella la bara. Tu hai provato ad aprirla, ma dai l’impressione d’esserti ritirato appena ne hai intravisto il contenuto. Pare quasi che un sentimento di amore per la patria Carnia, ti abbia impedito di dire veramente cosa hai visto nella bara. Ho letto anche il tuo Partigiano Gianni, e lì mi pare che facendo finta di usare la fantasia per ricostruire i fatti, ti sia avvicinato di più alla verità. Immagini chissà quale retroscena per spiegare la morte di tanti capi, ma forse la realtà è molto più banale: gli imboscati eliminavano quelli che volevano prendere le cose seriamente, vedi Magrini. Anche Marchetti è stato degradato!. Di serio, dopo i due assalti ai convogli di Leone alla galleria e Arturo a Nojaris, non si ricorda altro. Goliardate o bravate, comprensibili per gente che aveva vent’anni, ma non giustificabili e tantomeno utilizzabili per farne una epopea.<br />Quella sera hai ricostruito la battaglia dell’8 ottobre, ma non hai avuto il coraggio di ricordare che finalmente il 2 ottobre in previsione di quanto stava per succedere avevano trovato l’intesa per un Comando Unico. Ma il giorno della battaglia il comandante appena nominato non c’era, perché era andato a mettere al sicuro la famiglia a Tramonti. Hai ricostruito la battaglia sulla scorta del Diario di Candotti, ma non credo ti sia sfuggito che sotto l’enfasi dell’autobiografia, si capisce bene che “i nostri” hanno resistito per modo di dire, una toccata e fuga, ma non è stato così per le donne stuprate per rappresaglia il giorno dopo non è stato così per il Parroco di Imponzo che ci ha lasciato la vita. Non avete parlato dei Cosacchi che si erano arresi e sono stati trucidati ad Avasinis, della follia di Ovaro ove i “resistenti” dell’ultima ora hanno demolito con l’esplosivo una scuola con dentro donne e bambini. Fatti che pure ricordi nel tuo libro.<br />Credo che noi Carnici possiamo trovare qualcosa di diverso di cui andare orgogliosi!<br />Dovevi dire al prof. Zannini che la vera epopea non è stata quella dell’Estate di presunta Libertà, è stata invece quello del popolo carnico che è riuscito a convivere per sette lunghi mesi con quarantamila cosacchi. La condivisione dei carnici non c’è stata verso la Resistenza, (e non poteva esserci per l’arroganza e la prepotenza dimostrata troppo spesso dai “resistenti” verso i loro compaesani), ma piuttosto, paradossalmente, verso i Cosacchi, che in molti casi sono stati salutati con le lacrime agli occhi.<br />Pensavo che tu finalmente fossi arrivato a scrivere ciò che tanti carnici come me avrebbero voluto scrivere ma non hanno trovato ancora il coraggio di fare. Ti ringrazio per il coraggio che hai messo nel dire ciò che hai detto e ti auguro di trovare il coraggio nel sequel di andare fino in fondo, se è vero, come dici citando San Giovanni che è solo la verità che ci rende liberi.<br />Igino Piuttihttps://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-33628450220013129802014-10-13T23:03:51.170-07:002014-10-13T23:03:51.170-07:00Immagino la Resistenza in Carnia come un campo nel...Immagino la Resistenza in Carnia come un campo nel quale assieme al grano si è inserita tanta zizzania. Dobbiamo sforzarci di separare il grano dalla zizzania, se vogliamo che arrivi ad apprezzare il valore del grano, anche chi è stato costretto ad assaggiare solo il sapore della zizzania.Igino Piuttihttps://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3624279502319252838.post-34532210892209248842014-10-11T23:58:49.179-07:002014-10-11T23:58:49.179-07:00Trascrivo il commento che un amico mi ha fatto pri...Trascrivo il commento che un amico mi ha fatto privatamente, ribattendo all'affermazione che il mio libro non ha novità "è di cinquanta anni fa"...<br />Carissimo hai egregiamente sopportato l'assedio del popolo di sinistra cui tu stesso peraltro appartieni per questo sono stati benevoli con te...<br />Il professore professorale non mi est piaciuto. Sulla resistenza in Carnia mai est stato scritto un libro del genere, ok? Questo est il primo e delle altre migliaia (scritti in Italia, come dice lui) non interessa proprio a nessuno. Questo est il primo qui e tu sei stato coraggioso e anche temerario. Questo libro non est di 50 anni fa perché 50 anni fa nessuno avrebbe osato scrivere queste cose, altro che datato. Oggi est facile asserire questo perché il muro del mito resistenziale est crollato da alcuni anni. Se tu avessi osato scrivere queste cose 50 anni fa ti avrebbero lapidato in piazza...Igino Piuttihttps://www.blogger.com/profile/01324847284356227709noreply@blogger.com